venerdì 6 novembre 2009

E' stato comunista...

Ue, no dell'Est a D'Alema: "E' un ex comunista"

Bruxelles - Massimo D’Alema non riscontra il favore dei paesi dell’est Europa per il suo passato nel Pci. A dirlo è stato l’ambasciatore polacco presso l’Unione europea, Jan Tombinski, incontrando alcuni giornalisti questa mattina a Bruxelles, riferendosi ai candidati per il posto di Alto rappresentante per la politica estera Ue, che, in base al Trattato di Lisbona, sarà anche vicepresidente della Commissione Europea e avrà un suo servizio diplomatico. Intanto il governo italiano continua a sponsorizzare la candidatura di D’Alema per il ruolo di "Mr Pesc": fitti i contatti tra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e le principali cancellerie europee.

David Miliband in pole. Crescono invece le chance per David Miliband. Il suo nome, ha confermato il diplomatico di Varsavia, "è il più citato, probabilmente perchè le chance di Tony Blair (alla presidenza Ue) stanno calando". In particolare su D’Alema, Tombinski ha sostenuto che il fatto che sia stato comunista "sarebbe un problema" per gli stati membri che fino al 1989 erano nell’orbita dell’Urss. Secondo l’ambasciatore, "sarebbe meglio avere una persona la cui autorità non potrebbe esser contestata a causa del suo passato". A stretto giro la precisazione giunta dal portavoce della rappresentanza permanente della Polonia a Bruxelles: "Non ci opponiamo ad alcuna candidatura per il posto di Alto rappresentante Ue per la politica estera, compresa quella di Massimo D’Alema".

La mossa del governo italiano. Secondo quanto apprende l’Agi il presidente del Consiglio avrebbe chiamato le cancellerie europee per spiegare che quella dell’esponente del Pd "è una candidatura forte". Il Cavaliere avrebbe sentito diversi leader europei, tra cui Nicolas Sarkozy e Angela Merkel, e avrebbe sondato anche altre cancellerie, come quella inglese e quella portoghese. Contatti aperti (anche tra Berlusconi ed esponenti del Partito socialista europeo) per portare D’Alema a Bruxelles. Già il 30 ottobre quando era uscito fuori il nome dell’ex presidente del Consiglio per l’incarico di ministro degli Esteri europeo, Palazzo Chigi aveva fatto sapere di seguire la situazione e che nel caso i leader del Partito socialista europeo avessero optato per D’Alema il governo avrebbe valutato la candidatura con "serietà e responsabilità".

Il sostegno a D'Alema Ebbene, il sostegno per D’Alema - ribadito nei giorni scorsi anche dal ministro degli Esteri Franco Frattini - potrebbe portare ad un esito positivo della vicenda. Anche perchè fonti riferiscono di un possibile ritiro della candidatura dell’inglese David Milliband, l’eventuale maggiore antagonista di D’Alema nella corsa a "Mr Pesc". La candidatura di Massimo D’Alema è "sponsorizzata" anche dal sottosegretario Gianni Letta. Il premier, proprio insieme a Letta, oggi ha lasciato via del Plebiscito per un paio d’ore. Il Cavaliere nei giorni scorsi ha spiegato di credere in un dialogo con il Pd ed una nomina di D’Alema potrebbe favorire il confronto tra i due schieramenti. Nel caso in cui Massimo D’Alema diventasse ministro degli Esteri europeo il Cavaliere comunque dovrebbe trovare una collocazione per Antonio Tajani che potrebbe sostituire Renata Polverini nella corsa alla regione Lazio.

6 commenti:

Incapervinca ha detto...

Che intellighenzia che abbiamo in Italia .......se ne accorgono solo ora.

Elly ha detto...

Di D'Alema comunista o che ci sono potenziali terroristi islamici? Sarebbe stato meglio si fossero svegliati un tantino prima di ora. Ma quello che mi preoccupa di più è Fini. Farà finta che non esistano potenziali terroristi? O_o Perchè secondo il suo ragionamento, se diamo prima la cittadinanza si calmeranno tutti. Come a Londra e a Madrid. -_- erano perfettamente integrati. Attentatori ma integrati.

Nessie ha detto...

Lo scolapasta continua: quel coglione di Berlusconi sostiene D'Alemallah per la candidatura agli Esteri dell'Ue post Trattato.
Speriamo che gli altri paesi ex comunisti, lo fermino.

demiurgo77 ha detto...

Capisco il desiderio di Silvio di mandare al confino D'Alema... Ma mettere uno che andava a braccetto con Hamas ed Hezbollah a fare il ministro degli esteri europeo vuol dire una delle due cose: o siamo stati tutti venduti alla Mecca in cambio del petrolio e palazzo Chigi si prepara ad onorare gli impegni; oppure ha ragione la sinistra a dire che Berlusconi non sta tanto bene! Non so quale delle due ipotesi mi terrorizza di più!

Eleonora ha detto...

Entrambe?

Maria Luisa ha detto...

anche negli States il maggiore era perfettamente integrato, poi è schizzato