domenica 8 novembre 2009

Le false dimissioni

Marrazzo, dimissioni bluff . Storace: i conti non tornano

Per Piero Marrazzo la quiete non sembra voler arrivare. Momentaneamente archiviata la pratica ‘trans’, ora l’ex presidente della Regione Lazio è caduto nel vortice della questione ‘dimissioni farlocche’. Ossia: se Marrazzo si è dimesso, perché percepisce ancora lo stipendio? Sull’argomento è intervenuto Luca Petrucci, avvocato dell'ex governatore laziale: «Per legge Piero Marrazzo non può abbandonare la giunta regionale, deve restare in carica come presidente della giunta, ruolo che per funzione corrisponde alla carica di consigliere regionale. Marrazzo risulta essere, per la carica di presidente della giunta, il settantunesimo consigliere regionale - spiega Petrucci - se si dimette non può essere sostituito da nessuno. Il presidente è obbligato a rimanere in carica fino alla proclamazione del nuovo presidente della giunta. Quindi Marrazzo non si può dimettere da consigliere regionale. E non può rinunciare allo stipendio ma destina parte delle indennità, circa 7000 euro, in beneficenza». Sul tavolo della questione soldi è intervenuto anche il segretario de La Destra Francesco Storace che ha sottolineato che Marrazzo «percepiva 20mila euro al mese, una cifra che mi ha incuriosito, visto che io ne guadagnavo di meno quando guidavo la Regione Lazio. In quei 20mila euro al mese ce ne erano 3.000 che incassava come presidente della Fondazione Tor Vergata, anche io ho ricoperto quel ruolo, ma senza percepire ne pretendere compensi». L'ex governatore del Lazio ha attaccato Marrazzo sostenendo: «È un uomo senza scrupoli, prendeva quei soldi e andava a trans. È uno svergognato - ha aggiunto - ha fatto bene a coprirsi il volto uscendo dalla procura dopo l'ultima volta che è stato interrogato: non si faccia più vedere». E mentre Samuele Piccolo, vicepresidente del Consiglio comunale di Roma, auspica che si arrivi al più presto a sapere tutta la verità sulla questione – Marrazzo («Siamo di fronte ad una storia dai contorni nebulosi e che ogni giorno si arricchisce di particolari sempre più inquietanti. Credo che in questa vicenda le abitudini sessuali dell'ex governatore del Lazio siano la cosa meno importante - continua Piccolo - emergono, invece, inquietanti interrogativi su come sia stato gestito il denaro pubblico e su contribuzioni doppie e forse non dovute che vanno chiarite immediatamente come alcuni compensi dei quali forse l'ex presidente non aveva diritto. La verità è importante su questa vicenda - conclude Piccolo - La politica ha bisogno di verità, i cittadini hanno diritto alla verità, quella verità purtroppo troppo spesso negata quando riguarda uomini politici o prestati alla politica»), il senatore del Pdl, Andrea Augello ha comunicato che presenterà «un'interrogazione indirizzata al ministro Sacconi e al viceministro Fazio per sapere per quale stravagante motivo in questi anni la Fondazione del Policlinico di Tor Vergata abbia implementato la retribuzione dell'ex presidente, Piero Marrazzo, di circa 70 mila euro lordi l'anno. Nella fretta di giustificare il vorticoso giro di denaro che sta emergendo dall'inchiesta sul tentativo di estorsione ai danni dell'ex governatore, l'avvocato Petrucci - continua Augello - ha candidamente ammesso che Marrazzo percepiva un doppio stipendio: alla normale indennità, che gli era dovuta come presidente e consigliere regionale, ha aggiunto per anni quella di presidente della Fondazione del Policlinico di Tor Vergata. Statuto alla mano, questo secondo incarico spetta di diritto al presidente della Regione, proprio per la funzione che ricopre e per la quale è già indennizzato, e non giustifica l'erogazione di alcuna ulteriore indennità. Lo stesso vale per l'assessore alla sanità. Infatti - spiega Augello -, nel Cda compare anche l'ex assessore Augusto Battaglia, che non entrò in quel consesso per aver vinto un concorso pubblico, ma semplicemente come assessore in carica. Se l'avvocato Petrucci non sta mentendo, e non avrebbe alcuna ragione di farlo, devo concludere che il presidente Marrazzo sia il primo nella storia delle Regione Lazio ad aver ricevuto un doppio stipendio per un incarico amministrativo derivante dalla sua funzione». «Devo anche concludere - aggiunge Augello - che lo stesso sia accaduto con l'ex assessore Battaglia e che continui ad accadere nonostante non sia più assessore. Ovviamente su questa vicenda bisogna fare chiarezza ed è opportuno che se ne occupi anche la Corte dei Conti». «A parte ogni considerazione sotto il profilo dell'opportunità nell'incamerare doppi stipendi in una Regione commissariata per i debiti, si pone - conclude - un problema di legittimità sul quale bisognerà andare fino in fondo».

2 commenti:

dethita ha detto...

off topic ma sempre a proposito di Storace: tanto che parlava della Santanchè che l'ha data a Berlusconi... e ora lui fa lo stesso?

Eleonora ha detto...

Eh, la coerenza...