mercoledì 18 novembre 2009

Pacificamente

Prima della condanna, concesso alla donna di partorire il bimbo frutto della relazione. Somalia, adultera lapidata in piazza. Al suo compagno cento frustate. Ventenne uccisa a pietrate a Wajid, di fronte a una folla di 200 persone

NAIROBI
– Per la seconda volta nel giro di poche settimane in Somalia una donna è stata lapidata a morte per adulterio. Il suo partner è stato condannato a cento frustate. È successo a Wajid una cittadina nella regione del Bakol, su una delle strade che collegano Baidoa al confine con l’Etiopia, controllata dagli shebab, gli estremisti islamici somali. La notizia è stata diffusa da Shekh Ibrahim Abdirahman, uno dei giudici che ha emesso la sentenza, secondo cui la donna, 20 anni, è stata ammazzata a pietrate martedì di fronte a una folla di 200 persone.

HA PARTORITO PRIMA DELLA CONDANNA - L’adulterio è stato scoperto un po’ di tempo fa e prima di eseguire la condanna è stato permesso alla donna di partorire il bimbo frutto della relazione. Il padre ha 29 anni e non è sposato. Anche due uomini sono stati uccisi a colpi di pietra nelle ultime settimane. L’ultimo il 6 novembre scorso a Merca, un’ottantina di chilometri a sud di Mogadiscio era stato lapidato a morte un uomo Abbas Hussein, 33 anni accusato di aver violentato una donna.

Massimo A. Alberizzi

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