martedì 3 novembre 2009

Decorrenza dei termini

Signori, sveglia, scadono i termini! di Gianluca Perricone

Ci risiamo: i due romeni accusati di resistenza e favoreggiamento della latitanza dei loro quattro connazionali accusati del brutale stupro di una 21enne avvenuto a Guidonia, vicino a Roma, il 22 gennaio scorso, sono tornati in libertà. E il motivo è sempre lo stesso, simile a quello che ha determinato negli anni tante, incredibili scarcerazioni: scadenza dei termini sopravvenuti dopo la chiusura dell'inchiesta e prima della richiesta di giudizio. Infatti, il pm della procura di Tivoli, Marco Mansi, ha chiuso l'indagine ma non ha ancora chiesto il rinvio a giudizio e quindi, in scadenza termini, i due romeni sono stati scarcerati. Non ha avuto evidentemente il tempo, il pm di cui sopra, per depositare una richiesta di rinvio a giudizio; era talmente impegnato che non ha avuto appunto la possibilità il proprio dovere, quello per il quale è pagato a fine mese dallo Stato. Chissà se la “dimenticanza” sia dipesa anche dal fatto che il pm di cui sopra era impegnato a preparare gli scatoloni dopo aver chiesto e ottenuto il trasferimento alla procura di Piazzale Clodio, a Roma. L’unica cosa certa è che Mugurel Goia e Ionut Barbu adesso sono liberi e potenzialmente potrebbero (nonostante le rassicurazioni del loro avvocato) decidere di ritornarsene nella natìa Romania, scomparendo per sempre dalle aule di tribunale italiane. Adesso c’è anche un altro timore concreto, richiamato anche dalle colonne del Messaggero da Massimo Martinelli: se il dottor Mansi «non depositerà neanche la richiesta di rinvio a giudizio per i quattro violentatori entro gennaio, anche loro torneranno in libertà». Ed anche in questo caso a pagare, per una negligenza sicuramente destinata a rimanere praticamente impunita, sarebbero lo Stato, l’immagine della giustizia, ma, in primo luogo, la vittima del misfatto. Alla quale nessuno avrà mai il coraggio di spiegare quando e perchè i termini vengono definiti “scaduti”.

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