sabato 12 febbraio 2011

Thank you, Obama


LAMPEDUSA (AGRIGENTO), 12 FEB - Sono circa 4mila i migranti sbarcati a Lampedusa negli ultimi quattro giorni. Lo ha detto il comandante della capitanerie di porto dell'isola, Antonio Morana, spiegando che 214 sono giunti dalla mezzanotte ad ora su cinque diverse imbarcazioni, l'ultima delle quali e' entrata nel porto verso le 14. Attualmente in mare, al largo dell'isola vi e' una nave della Marina Militare e un pattugliatore della Guardia Costiera.

La maggior parte potrebbe aver diritto all'asilo. Le donne e i bambini, a migliaia sulle spiagge per partire. Al momento resta chiuso il centro di accoglienza dell'isola, ma non si può escludere che venga riaperto.

ROMA - Le notizie che arrivano dalla Tunisia parlano di migliaia di persone ammassate sulla spiagge. Nuclei familiari e gruppi di disperati disposti a pagare anche cifre altissime pur di fuggire da un Paese che appare ormai allo sbando. Uno Stato dove non ci sono più interlocutori con i quali trattare e dunque, spiegano al Viminale, si è costretti ad appellarsi «ai buoni rapporti di amicizia con i funzionari e con i vertici della Marina per conoscere la situazione reale e chiedere che comunque non si blocchino i controlli». Ma è difficile perché ci sono moltissime donne con i loro bambini che non possono e non devono in alcun modo essere fermate. E perché questo esodo cominciato qualche settimana fa - quando in tutte le città della Tunisia è esplosa la rivolta che ha portato alla caduta del presidente Ben Ali poi costretto alla fuga all'estero con la sua famiglia - ha già fatto arrivare in Italia 1.800 persone. Molte altre ne arriveranno nei prossimi giorni e il fermento di tutta l'area del Maghreb mette in allerta gli apparati di sicurezza. Giovedì prossimo, durante la riunione del Comitato nazionale, il ministro Roberto Maroni annuncerà «la creazione di una task force composta dagli specialisti di Interno e Farnesina per affrontare l'emergenza». Nessuno tenta di minimizzare, la situazione è fin troppo evidente: si tratta di persone che fuggono da un Paese allo sbando, la maggior parte di loro potrebbe avere diritto all'asilo. E dunque, dice Maroni ai responsabili del dipartimento Immigrazione, «bisogna attrezzarsi e coinvolgere subito anche l'Europa, ottenere una riunione urgente in sede Ue».

Il centro di Lampedusa è chiuso e al momento si è deciso di non riaprire neanche una parte della struttura, anche se non si può escludere che si sia costretti a farlo, sia pure come «stazione di transito». Per ora si è preferito trasferire gli immigrati che sbarcano sull'isola siciliana in parte a Porto Empedocle dove avviene una prima identificazione sommaria e dove si avviano le procedure per lo smistamento. Chi chiede lo status di rifugiato deve infatti essere inviato nei centri specializzati, gli altri sono portati in quelli di identificazione dove possono rimanere fino a sei mesi. La gestione della crisi è stata affidata al prefetto Rodolfo Ronconi che sin dal mese scorso aveva evidenziato i rischi per l'Italia derivanti da quanto sta avvenendo in tutti i Paesi dell'area maghrebina. In Tunisia ed Egitto la rivolta è già esplosa con conseguenze che appaiono sin troppo evidenti, ma anche altrove ci sono movimenti che fanno presagire una nuova ondata migratoria verso l'Europa. Basti pensare che per la metà di marzo è prevista una manifestazione in Libia contro il regime del colonnello Muhammar Gheddafi. Tripoli al momento continua a fare muro rispetto alle partenze dai porti di Zwara e dalle spiagge limitrofe del Nord che affacciano sul Mediterraneo, però al Viminale ci si chiede quanto potrà reggere ancora. Nonostante la ribellione di piazza che ha portato alla caduta del presidente Mubarak, fino a ieri la collaborazione con il governo egiziano non si è interrotta. Ma che cosa accadrà adesso? E soprattutto, quale sarà l'atteggiamento dei nuovi governi, qualora si riuscisse anche presto a ritrovare la stabilità?

Gli analisti ritengono che questa prima fase di assestamento dopo la fuga di Ben Ali e le dimissioni di Mubarak sarà quella più difficile e con il più alto numero di sbarchi, ma certo nessuno si azzarda a fare previsioni tenendo conto che anche negli Stati centroafricani - dove la miseria ha sempre spinto le popolazioni ad affrontare il deserto per arrivare a Nord - soffia il vento della ribellione. Più cauti sono invece gli esperti riguardo alle possibili infiltrazioni di terroristi, con particolare attenzione agli esponenti di Al Qaeda nel Maghreb, di cui ha parlato ieri proprio il ministro Maroni. La fuga dalle carceri di migliaia di detenuti avvenuta in Tunisia è stata confermata dalle autorità di polizia locali e anche in Egitto ci sarebbero state evasioni di massa dai penitenziari. Ma questo non vuol dire che abbiano deciso di puntare verso l'Europa, anche perché la forza di queste formazioni estremiste sta proprio nella capacità di tenere sotto controllo il proprio territorio riuscendo o comunque provando a condizionare il potere locale. La vera emergenza appare quella umanitaria, la capacità cioè di sopportare una ondata di sbarchi che con l'arrivo della bella stagione potrebbero diventare migliaia. In questa situazione si inserisce la nuova direttiva europea che assicura un periodo da 7 a 30 giorni per «l'allontanamento volontario» dei clandestini e la sospensione dell'espulsione in caso di ricorso al giudice. Maroni ha annunciato un decreto legge «per fornire una interpretazione in linea con le nostre leggi, perché non mi trova d'accordo quella dei tribunali che impedisce ogni intervento punitivo», ma se davvero dovessero ricominciare i flussi non basterà a fronteggiare la crisi. Anche perché - in assenza di governi stabili - rischiano di saltare anche gli accordi per i rimpatri.

Fiorenza Sarzanini

11 commenti:

samuela ha detto...

Cosa avevo detto? Niente donne e bambini? Eccoli qua, diligentemente -islamicamente- separati dai maschi. Un vero viaggio disperato, oh sì. La nostra vita sta per diventare una corsa a rifugiarsi in casa. Non che ora non lo sia, ma non abbiamo veramente visto nulla.
Le femministe saranno felici di questi nuovi amici da frequentare...

Eleonora ha detto...

Oh, tutte le associazioni (a delinquere) umanitarie accolgono questi "poveri" profughi disperati a braccia aperte. Sono due giorni che passano la stessa intervista ad un tizio arrivato dalla tunisia, dice che ha bisogno di un posto tranquillo e l'italia gli va bene... ripeto, la tunisia ora non è un meraviglioso paradiso dopo la caduta del dittatore? Certo che gli va bene l'italia... avrà da mangiare, da fare un cappio tutto il giorno, avrà la casa popolare e qualche buon sussidio...

Io Leggo Solo Feltri ha detto...

Se ci va bene, i poveri profughi sono delinquenti che durante la rivolta sono fuggiti dalle carceri, e ora vengono nel Bengodi Italiano, dove si delinque impunemente (perchè i giudici sono troppo impegnati a spiare sotto le lenzuola di Silvio per occupare di spacciatori, stupratori e assassini) e come premio si riceve dai Comunisti e dai preti casa e sussidio sociale.

Se ci va male, arriveranno direttamente bombaroli islamici che tempo un mese faranno saltare in aria qualche treno.

Eleonora ha detto...

E magari ci fosse davvero qualche attentato così magari il governo aprirebbe gli occhi.

Nessie ha detto...

Il problema non è Al Qaeda o i gruppi terroristi salafiti. Il problema dei problemi sono le bombe demografiche che questi criminali ci buttano addosso. E a questa bella genìa appartengono di concerto sia le élites Ue che quelle atlatiche legate alla Casa Bianca, che fanno i mestatori di rivoluzioni, senza curarsi della conseguenze. A Roma dicono "fare i froci col culo degli altri". E infatti i veri trombati siamo noi.

samuela ha detto...

Nessie, questo continuo insistere di Maroni sul solo pericolo terrorismo è il segno che non è l'uomo giusto al posto giusto che abbiamo creduto. Finge di non capire quali sono i fattori che provocano davvero l'enorme sofferenza psicologica e anche fisica negli italiani. L'umiliazione, il sentirsi dei pezzi di carne alla mercè di chiunque, camminare in mezzo alla spazzatura e agli escrementi umani, la mancanza anche minima di spazio vitale, la serenità di molti immigrati atti a consumare gli spazi del vivere, che cozza contro la nostra difficoltà di esistere sotto tutti gli aspetti. Non si possono dire queste cose perchè pensare a vivere e non solo a campare -che già è dura-è peccato mortale.
L'unico vago timore che ci è concesso è quello di saltare in aria. L'immigrato d'altro canto può venire qui e cercare dichiaratamente NON la sopravvivenza ma il sovrappiù, cellulare, bella auto etc...
Le rose e il pane nostro.
ps Ma gli ambientalisti che sbraitano contro il cemento, l'inquinamento etc...non dicono nulla della fine FISICA dell'Italia? Non si accorgono che tutti gli imprenditori che loro dicono di detestare si stanno sfregando le mani?

Massimo ha detto...

Se proprio non si riesce ad assumere l'unica decisione che ci tutelerebbe (respingerli mentre ancora non sono nelle nostre acque territoriali) bisognerebbe spedirli in pacco dono a Obama e a quell'altra incapace che occupa la poltrona di segretario di stato. E' colpa loro se Ben Alì se ne è andato ed è stato riaperto il vaso di Pandora. E loro devono pagare.

Anonimo ha detto...

Che dire....mettiamoci il cuore in pace non c'è niente da fare ormai siamo alla fine....l'occidente tra pochi anni non esisterà più. L'europa sarà un califfato islamico,io non ho figli,ma mi dispiace per tutti i piccoli che ci sono in giro. Mah....
acqua2626

Eleonora ha detto...

Massimo, qui gli unici a dover pagare siamo proprio noi.

Acqua, triste, tristissima la cosa.

Nessie ha detto...

Samuela, su Maroni e quanto hai detto dell'uomo giusto al posto giusto sono d'accordo con te.
Però in termini strategici forse lui ha fatto bene a lanciare l'allarme Al Qaeda e terrorismo, così dà la sveglia ai fankazzisti di Bruxelles.

In termini pratici le cose stanno ben diversamente: gli scafisti sono SEMPRE stati in mano alla delinquenza comune e alle mafie locali (vedi tutti i precedenti sbarchi che provenivano dall'Albania passando per il Canale di Otranto). Mi dirai: il risultato non cambia. Certo che no.

E in termini immediati il pericolo numero 1 é la bomba demografica esplosiva e il fatto che questi "migranti" faranno collassare le nostre finanze, come ho già scritto sul mio blog. Se poi otterranno anche l'imprimatur di "rifugiati" dall'ONU, allora bye bye Italia e addio Italiani.

Io Leggo Solo Feltri ha detto...

Cara Samuela, alla sinistra comunista della dignità della donna interessa solo quando va nel letto di Silvio.

Le voglio vedere tutte le milioni di imbecilli radical chic che sono scese in piazza oggi, come saranno soddisfatte della nuova dignità della donna che avranno ottenuto cacciando Silvio, quando la sinistra che sperano di portare al potere avrà trasformato l'Italia in un califfato con l'immigrazione selvaggia e il relativismo culturale succube all'Islam.