venerdì 25 febbraio 2011

No allarmismi...

... e mi pare ovvio che quel tizio ne parli così dell'ondata migratoria nordafricana. Infondo lui auspica l'attecchimento e il perfetto funzionamento del nuovo ordine mondiale... tanto che, Orwell col suo libercolo gli fa una pippa. Perchè, per quel vecchio signore lì, quelli che arriveranno saranno tutti santi... liberati dalle patrie galere, però. Magari non tutti, no... Oltretutto, con la differenza che, chi è giovane dovrà convivere e sopperire con tutto lo schifo che ne conseguirà (vedi anche islamizzazione dell'europa), invece, gente della sua veneranda età potrà vederne sono l'inizio. Per certi versi, un vero peccato che non debba subirne le conseguenze anche lui.


MILANO - Niente isterie. Sull'emergenza immigrazione determinata dalla crisi nel Maghreb «bisogna non cedere a vittimismi e allarmismi»: lo dice il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, prima di lasciare Berlino.

FORTE SOLIDARIETA' - Il capo dello Stato ribadisce «l'esigenza di una forte solidarietà per far fronte a questa emergenza, un'esigenza che non è solo dell'Italia o della Germania, paesi a cui non si chiede un particolare ruolo, ma di tutti. La dichiarazione congiunta dei ministri degli Esteri Frattini e Westerwelle va nella giusta direzione».

POLITICA EUROMEDITERRANEA - «Credo che sulla volontà di portare avanti una politica euromediterranea anche in tema di immigrazione ed asilo, che ha scarseggiato, quanto sta accadendo rappresenta una scossa talmente forte e brusca da permettere di superare le situazioni, attendismi, elusività ed ambiguità del passato»: afferma ancora il presidente della Repubblica. Il capo dello Stato puntualizza: «L'importante è che dall'Ue arrivi un forte messaggio politico di disponibilità ed impegno a cooperare per lo sviluppo dell'area del Mediterraneo, ed anche un forte rinnovato impegno per una politica comune in tema di immigrazione ed asilo».

VIMINALE - Nonostante Napolitano inviti le forze politiche a non lanciare allarmi il ministero dell'Interno si prepara al peggio. Con i Centri di accoglienza pieni ed il rischio esodo dalla Libia in rivolta, il Viminale - secondo quanto si apprende - punta a cercare strutture in tutta Italia per ospitare fino a 50mila migranti che potrebbero sbarcare nel giro di un mese. È lo scenario peggiore ipotizzato dagli esperti del ministero. «Non possiamo farci trovare impreparati in caso di emergenza», aveva detto giovedì a Bruxelles il ministro dell'Interno Roberto Maroni.

LA RUSSA - Il governo intanto rende note le prossime mosse sul fronte del recupero dei nostri connazionali in Libia: «Abbiamo notizia che nel sud est della Libia ci sono italiani che hanno finito i viveri: li recupereremo» ha detto a Sky tg 24 il ministro della Difesa Ignazio La Russa. «Abbiamo già predisposto l'intervento militare per raggiungere i nostri connazionali - ha proseguito il ministro - e attendo solo il via libera della Farnesina. Non voglio, infatti, decidere da solo. La mia prima preoccupazione - ha concluso - è il recupero di tutti gli italiani che si trovano in quelle zone».

RIMPATRI - Intanto altri tre C-130 dell'Aeronautica militare, con a bordo un numero ancora imprecisato di cittadini italiani e stranieri prelevati in diverse località della Libia, torneranno nel pomeriggio e in serata all'aeroporto di Pratica di Mare (Roma). Secondo quanto si è appreso, il primo velivolo dovrebbe atterrare in Italia intorno alle 16.40, proveniente da Tripoli; il secondo, da Sheba, dovrebbe arrivare intorno alle 17 e il terzo, da Amal, verso le 21-22.

1 commenti:

Nessie ha detto...

Errata corrige: il mio commento era destinato a essere posto qui sotto, dove il Quirinale parla di allarmismi e vittimismi. Invece l'avevo messo sotto quello di Fini:

"Portiamoli tutti sotto il Quirinale. Un bel concerto sul Colle è quello che fa per questo ipocrita. Dopo, un bivacco con tendopoli".