mercoledì 23 febbraio 2011

Boldrini in action

In precedenza avevo pubblicato questo, ora, torno sul luogo del delitto, scartabello quel tanto che basta, trovo, ovviamente, altri posts strappalacrime e di nuovo il commento di Enrico:

le scrivo dalla Tunisia dove vivo da 14 anni, considero questo Paese la mia seconda patria, ho partecipato alla Rivoluzione ed ora sono qui a lavorare per il futuro. senza nessuna sfumatura razzista vorrei informarla che tutti quei giovani fra i 18 e i 30 anni non sono dei poveri profughi, anche perche’ questa rivoluzione e’ partita proprio dai giovani, che chiedevano dignita’ democratica ed ora, grazie all’impegno della lora nazione, qui la dignita’ c’e’. allora perche’ scappano? da cosa scappano? per quello che io vedo tutti i santi giorni quelli scappano dalla fatica, dall’impegno sociale, in un’alta percentuale scappano dalle patrie galere. Moltissimi scappano dalle loro responsabilita’ di piccoli tirapiedi del clan Trabelsi, si tratta di esattori del pizzo, mafiosetti che hanno alzato la cresta nei loro quartieri e che ora hanno paura che la cresta gli venga lisciata. Qui non ci sono pericoli, la gente lavora, i mercati sono aperti, i bambini vanno a scuola… ma questi “poveri ragazzi” i tremila dinari per il “passaggio” dove li hanno trovati? io lo so benissimo, voi in italia fate finta di non saperlo. A lampedusa non sono state prove di “convivenza” ma esternazioni di buonismo qualunquista, se i ragazzi di lampedusa si permettessero di andare a organizzare una partitella a Borj Louzir, Kabaria, Melhassine, i sobborghi malfamati di Tunisi da dove viene questa gente, si vedrebbero scacciati a coltellate al grido ” mrawwa barrani” (vattene straniero) Cosa farne di questi “bravi ragazzi”? noi qui nelle strade non ne abbiamo certo bisogno, peraltro ci farebbe fastidio vederli tornare fra 3 anni pieni di soldi e ben rodati allo spaccio: rimandateceli che abbiamo undicimila posti liberi in galera.

PS: alla signora Boldrini consiglierei di svolgere una “missione” atipica: non incontrare ministri, sottosegretari, istituzioni ecc ecc, venga in Tunisia da semplice cittadina, faccia un giro in citta’, magari nella periferia o in campagna, e veda se davvero ci sono “caos e instabilita”. Vada a verificare se agli indirizzi delle famiglie di quei ragazzi c’e’ miseria o se invece c’e’ un gruppo familiare ben noto alla polizia che vive da decenni di delinquenza. signora Boldrini, per sapere dove, come e chi gestisce una barca e per avere i 3000 dinari, qui in Tunisia, dove io vivo, bisogna essere “del giro” ! le brave persone non sanno neanche a chi devono darli i soldi! dite che ora e’ tutto alla luce del sole? fesserie, i mediatori sanno da chi andare, sanno a chi far credito, sanno chi e’ disposto a far lavori sporchi.

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