venerdì 1 aprile 2011
Quando una nazione dice di no
Roma - Oltre ventimila immigrati. Un vero e proprio tsunami umano. il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi non usa mezzi termini e assicura chper il governo la prima soluzione all'emergenza è il rimpatrio. Proprio per questo, il governo punta ad ottenere il rimpatrio di cento tunisini al giorno. Nella riunione della cabina di regia convocata a Palazzo Chigi, il governo espone il piano: per i centri di accoglienza provvisoria saranno pronte in 48 ore 7mila tende da destinare ai siti che saranno scelti nelle varie regioni. Il premier ha ribadito ai rappresentati delle autonomia locali la richiesta di ospitare un numero di immigrati proporzionale alla popolazione di ciascuna regione. E il ministro degll'Interno, Roberto Maroni, ribadisce che "la strada maestra resta la collaborazione con la Tunisia".
Un sito per ogni Regione. Ogni Regione dovrà mettere a disposizione un sito per l’accoglienza dei migranti, secondo le indicazioni che fornirà il governo. Qualora il sito scelto dall’esecutivo non dovesse essere gradito dall’autorità locale, quest’ultima dovrà presentare una controproposta. Ricordando l’intensa attività diplomatica di Palazzo Chigi Berlusconi ha sottolineato il problema degli immigrati non può e non deve gravare soltanto sull’Italia. La proposta alla Tunisia sui rimpatri, ha aggiunto Berlusconi, prevedrebbe un supporto economico dell’Italia per il reinserimento dei migranti nel proprio Paese con costi definiti "sostenibili". Il governo ha proposto agli enti locali di aggiornare la cabina di regia sul’emergenza immigrati a martedì prossimo, dopo il viaggio del premier Silvio Berlusconi a Tunisi. "Noi siamo contrari a campi di concentramento, con filo spinato e tende - ha commentato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi - violerebbero i diritti umani e creerebbero insicurezza tra le popolazioni locali".
Permesso per i ricongiungimenti. Mentre l'Europa nicchia, temporeggia e lascia l'Italia senza aiuti, il Viminale studia un modo per applicare il principio di solidarietà. "Si pensa alla possiibilità di concedere un permesso di soggiorno temporaneo per i migranti che vogliono fare ricongiungimenti familiari - ha spiegato Maroni - è un modo per fare capire all’Europa che, di fronte al diniego totale di collaborazione, abbiamo uno strumento legislativo per attuare principio di solidarietà. Chi vuole andare in Francia e Germania non possiamo trattenerlo in Italia". Anche Berlusconi è in sintonia con il titolare del Viminale: "Continuano le pressioni sulla Commissione europea, ho in programma un incontro con il presidente: anche l’Europa deve intervenire dando il suo apporto".
L'accordo con la Tunisia. "E' importante l’incontro di Tunisi previsto lunedì con il governo tunisino: è assumere l’impegno della tunisia per l’accettazione dei rimpatri", ha continuato il presidente del Consiglio ribadendo che "quello che abbiamo di fronte è uno tsunami umano che può assumere dimensioni importanti: più di 20 mila clandestini hanno raggiunto il nostro Paese". "Stiamo affrontando la situazione in modo da sgravare Lampedusa da questa massa di persone - ha continuato il Cavaliere - il mare è agitato e questo ha ritardato operazioni di imbarco che riprenderanno il prima possibile". Il premier ha poi ricordato che "è stato raggiunto un accordo per una serie di interventi del governo italiano per la tunisia, a fronte di impegni del governo tunisino per fermare l’uscita illegale dei loro cittadini dal loro Paese: è un reato in Tunisia". "Ci siamo impegnati in linee di credito e alla fornitura di equipaggiamenti e materiale alle forze di polizia - ha puntualizzato Berlusconi - il fronte di questi accordi non si sono fermati i cittadini provenienti dalla Tunisia".
Errani: "Tendopoli ingestibili". "Sulla questione delle tende e delle tendopoli non c’è l’accordo delle Regioni e degli enti locali", ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, al termine della cabina di regia sull’emergenza immigrazione. Errani ha spiegato che le "tendopoli non sono gestibili" e ha ricordato che l’accordo siglato con il governo "aveva come oggetto, sulla base di una richiesta del governo, solo i profughi". "Abbiamo detto al governo che c’è una emergenza umanitaria che bisogna affrontare con gli strumenti che sono consentiti dalle leggi italiane e dalle direttive Ue - ha proseguito Errani - diciamo no a situazioni che non si possono gestire, le tendopoli non sono gestibili. Bisogna superare il tema dell’immigrato clandestino, diversamente il tema non si riesce a gestire". Il presidente della Conferenza delle Regioni ha spiegato che Berlusconi e Maroni lunedì incontreranno il governo tunisino "e sulla base dei risultati di quell’incontro vedremo quali proposte avanza il governo. C’è una emergenza umanitaria che va gestita con il senso delle istituzioni. Berlusconi si è riservato di darci delle risposte. Ad oggi - ha concluso - la risposta è quella di ieri".
Centro di Ventimiglia già al collasso. Appena aperto e già "al completo". Il centro di accoglienza temporaneo di Ventimiglia, che ha aperto i battenti ieri, ha ospitato circa 200 tunisini, il doppio rispetto alla capienza prevista. Nella notte, infatti, sono arrivati in treno, provenienti da Roma, altri 80 immigrati che si spingono sin qui con la speranza di riuscire a passare il confine e a raggiungere la Francia. "C’è stato qualche problema al loro arrivo - racconta il sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino - qualcuno ha preso a calci il pulmino usato per portarli al centro. Lì non c’erano brandine per tutti, ma siamo riusciti a dare una coperta a ogni straniero". Per tutta la notte, gli operatori della Croce Rossa sono rimasti nella struttura: "A livello sanitario non ci sono particolari problemi - fa sapere il presidente provinciale della Croce Rossa, Vincenzo Palmero -. Qualcuno è molto stanco, altri hanno la tosse, ma nulla di grave". Già ripresi, questa mattina, i tentativi di superare il confine. In taxi, sulle auto dei passeur o a piedi, lungo il mare e persino per i sentieri di montagna un tempo usati dai bracconieri. La polizia francese, però, fa muro e continua con i respingimenti.
Tensione a Manduria. Grande ressa e momenti di tensione dinanzi al cancello d’ingresso della tendopoli di Manduria. All’arrivo delle delegazioni guidate dall’ex ministro delle Politiche comunitarie Andrea Ronchi e del presidente del consiglio regionale pugliese, Onofrio Introna, gli immigrati si sono affacciati alla rete di protezione scandendo la parola libertà. Al cancello d’ingresso sono stati appesi alcuni striscioni uno dei quali con la scritta "Vogliamo le vostre promesse". La delegazione guidata da Ronchi è entrata nel campo mentre è ancora in attesa all’esterno quella di Introna.
Bloccati gli immigrati a Milano. I primi tunisini che si sono allontanati dai luoghi di raccolta e di identificazione con l’intenzione di recarsi verso nord, a Milano, sono stati bloccati stamani nel capoluogo lombardo. Secondo quanto si è appreso, gli immigrati sono giunti a Milano in treno, dove però era stato predisposto un servizio di osservazione da parte della Polfer che li ha intercettati, bloccandone una parte, mentre molti altri sono riusciti ad elidere i controlli. Secondo quanto si è appreso, gli immigrati tunisini sono i primi tra quelli dell’emergenza sbarchi di questi giorni, a giungere a Milano. Ne erano stati segnalati oltre un centinaio sui treni in arrivo dal sud, e in effetti, questa mattina ne sono scesi in stazione Centrale circa 150. La Polfer aveva predisposto un servizio di osservazione e ne ha bloccati una quarantina, che sono stati accompagnati in questura per le pratiche di fotosegnalamento. I servizi di controllo nelle stazioni milanesi proseguono perchè si ritiene che a breve ne possano arrivare altri.
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3 commenti:
Non hai letto la notizia dell'ultima ora??
I dettagli tutti sul mio blog!
Incredibile!
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+nuovopatriota+
[è severamante vietato calpestare gli italiani: i tunisini a mare!]
La mia impressione è che la nazione non attenda che un pretesto per scattare. L'ex Italia è una polveriera.
Alla prima donna che toccano succede l'inferno. Forse anche Maroni da bravo sessantottino aspetta che ci scappi il morto?
Peccato che il punto di non ritorno non sia un'entità metafisica, nemmeno per i protetti di Montecitorio.
La nazione, intesa come noi poveri imbecilli (so che lo sai), questi tizi qui non li vuole. Per diecimila validissimi motivi. Non li elenco perchè li conosci meglio di me. E si, è una polveriera ed è giusto che sia così. Se i governanti non capiscono e ce li sparpagliano in giro per tutto lo stivale, allora è ANCHE giusto che ci scappi il morto. Io mi auguro che il morto ci scappi per primo a montecitorio...
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