sabato 9 aprile 2011

I poveri cristi...

E suvvia, come dice la signora Merkel, non è vera emergenza! L'italia e gli italiani razzisti e fascisti stanno esagerando con questi "poveri cristi".


MANDURIA - «Mi dai una sigaretta? Una sigaretta per me, io tunisino». E’ bastato un diniego per far scattare la rabbia di uno dei ragazzi tunisini ospiti della tendopoli di Manduria che, l’altra sera, ha assalito e preso alla gola una ragazza oritana. Il fatto è accaduto intorno alle nove della sera. Nella centralissima via Roma, ad Oria, c’è il negozio di ottica di Francesco Alighieri. Poco lontano da lì, appena a qualche metro, c’è invece la bottega orafa della moglie Giovanna. La figlia di amici di famiglia, 21 anni, castana, poco appariscente, una ragazza come tante, jeans e maglietta, era nel laboratorio dove si creano i gioielli. Ci va spesso, ha una vera passione per tutte quelle pietre, e anche l’altra sera era là. Poco dopo le nove di sera, è uscita per gettare un sacchetto di rifiuti nel cassonetto, ed è allora che si è trovata davanti il giovane tunisino con una felpa verde. L’ha avvicinata, probabilmente già un po’ alticcio, le ha chiesto del fumo, al suo no ha cercato di bloccarla, poi l’ha afferrata alla gola.

La ragazza si è divincolata ed è corsa nel negozio, inseguita dal giovane, sotto gli occhi di decine di oritani allibiti per la scena. La serratura automatica è scattata, la ragazza ha aperto la porta ed è corsa dentro, lasciando all’esterno il suo inseguitore. Il quale, non contento, ha cominciato a bussare per entrare. «Nel negozio di mia moglie - spiega Francesco Alighieri - c’erano, per fortuna, un po’ di persone che si sono subito avvicinate all’uscio e lui si è allontanato. Ci siamo accorti, poi, che il ragazzo si era nascosto poco distante per tornare all’assalto, non appena la nostra amica fosse uscita. A quel punto i clienti del negozio sono usciti decisi a prenderlo e consegnarlo alle forze dell’ordine. Naturalmente, quando lui si è accorto della malaparata, se l’è data a gambe e non è stato possibile raggiungerlo». Quanto accaduto dopo, ovviamente, può essere immaginabile. La ragazza era sotto uno choc violento. Immediatamente è stato allertato il 112 che è intervenuto ed è scattata la denuncia per aggressione e violenza. Del giovane, però, non c’era più traccia. Ieri la ragazza, ancora spaventata, ha chiesto di non parlare, si è chiusa in casa e si rifiuta di uscire. Episodi del genere non aiutano l’integrazione in una città che si è dimostrata molto ospitale con i tunisini. Nella notte, però, è accaduto qualcosa che ha rivoluzionato il giudizio. «Verso mezzanotte, mi ha raccontato uno dei mediatori culturali della tendopoli - spiega Francesco Alighieri - che il ragazzo è stato preso dai suoi stessi connazionali e picchiato di santa ragione. Non avevano gradito il suo comportamento verso la nostra comunità e glielo hanno fatto capire senza mezzi termini».

Fino ad ora, gli episodi spiacevoli che hanno riguardato la comunità maghrebina ospite nella tendopoli di contrada Paone si erano limitati a qualche avance di troppo verso le ragazze, specie quelle che lavorano nelle pizzerie intorno alla piazza centrale. L’altra sera, c’è stato anche un tentativo di furto ad un gioielliere che, essendo armato, è bastato che tirasse fuori la pistola per vedere dileguarsi i suoi assalitori. Anche ieri, però, ad Oria il centro cittadino era pieno di tunisini e il peso della loro presenza si avverte. La firma del decreto ministeriale per la concessione dei permessi di soggiorno alleggerirà il clima. E già oggi il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, rientrato nelle sue funzioni, incontrerà il sindaco di Manduria, Paolo Tommasino per varare nuove misure di sicurezza. Nel campo di accoglienza, però, i tunisini non aspettano l’intervento degli italiani per fare giustizia fra la propria gente.

2 commenti:

Io Leggo Solo Feltri ha detto...

Adesso lo Stato si farà sentire... per denunciare per razzismo il gioielliere, che avete capito?

Eleonora ha detto...

Ma magari lo stato no... più di qualche magistrato probabile.