sabato 9 aprile 2011

Numeri, fallimenti e mondialismo


"L’Unione Europea? Basta una sola parola a definirla: inesistente". È lapidario il giudizio di Antonio Martino, già ministro della Difesa. "E, si badi, lo dico con rammarico non con soddisfazione, nonostante passi sempre per un euroscettico", sottolinea Martino chiamato a valutare il comportamento della Ue sia davanti alla crisi libica che all’emergenza immigrati dalle coste del Nord Africa. "Chi sbarca a Lampedusa, non arriva solo in Italia ma arriva in Europa - ricorda - e allora l’Europa non può dire all’Italia arrangiatevi, il problema è vostro, perché il problema è europeo".

Una questione che, avverte Martino, "si riproporrà sempre più forte: bastano pochi numeri a dimostrarlo. L’Europa sta morendo, 30 Paesi europei sono sotto l’indice 1,5 di natalità e l’Italia è al 212° posto su 226. Fra dieci anni, nel mondo, i maschi fra i 15 e i 29 anni saranno circa un miliardo, di cui solo 65 milioni europei e ben 300 milioni musulmani, la maggior parte dei quali nordafricani, disoccupati e indottrinati dal fondamentalismo islamico che costringerà anche a fare i conti con il terrorismo".

Dunque, "questa è la realtà che abbiamo davanti, altro che le migliaia di clandestini che sbarcano a Lampedusa". E allora, "davanti a questa prospettiva prossima ventura, la Ue che fa? Fa lo struzzo, mette la testa sotto la sabbia. Magari - non rinuncia alla battuta l’ex ministro - sperando che, trattandosi di quella del deserto del Sahara, riesca a trovare un pò di petrolio...". In tal senso, osserva, "è difficile distinguere il comportamento della Francia da quello della Germania, che pure si vantano di essere i due Paesi più europeisti. Parigi si è affrettata a riconoscere i ribelli anti-Gheddafi sopravvalutandone le reali potenzialità; Berlino si è subito chiamata fuori solo perché non si affaccia sul Mediterraneo. E poi, sia Sarzozy che la Merkel si prendono il gusto di fare i predicozzi europeisti all’Italia sugli immigrati... Un europeismo senza Europa", conclude Martino.

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