giovedì 14 aprile 2011

Marine Le Pen


MILANO - «Se verrò eletta alla presidenza francese proporrò un referendum per far uscire la Francia dall'Unione europea»: lo ha detto la leader del Fronte Nazionale d'estrema destra francese, Marine Le Pen.

RINEGOZIARE - «Il mio calendario - ha precisato Marine Le Pen - è molto chiaro: se verrò eletta alla presidenza della Repubblica, dopo i miei primi 6-8 mesi all'Eliseo proporrò ai partner europei di rinegoziare i trattati comunitari che ritengo più nefasti: a partire da quello di Schengen. Ma se non ci sarà la possibilità di negoziare allora mi rivolgerò direttamente ai francesi attraverso un referendum. Penso che oggi ci sia bisogno di interrogare i francesi sulla nostra presenza nell'Ue». Ieri, parlando dei problemi legati all'immigrazione nordafricana proveniente dall'Italia nel suo quartier generale di Nanterre, alle porte di Parigi, la Le Pen ha chiesto con «urgenza la sospensione dello spazio Schengen».

TEMPI - Se il referendum passerà, la Francia non aspetterà i tempi previsti dall'articolo 50 del Trattato di Lisbona che regola il ritiro di un Paese, ma accelererà i tempi ha precisato poi successivamente Ludovuc De Danne, consigliere di Marine Le Pen per le questioni europee, spiegando le grandi linee della politica della nuova presidente del Fronte nazionale favorita nei sondaggi al primo turno delle elezioni presidenziali del prossimo anno. «Nel momento in cui si manifestasse il blocco che ci imporrebbe l'Ue, allora la Francia userebbe tutto il suo peso per forzare la situazione. Siamo legalitari, ma ci sono limite all'accettabile, e oltre a tutto un ritardo nell'attuazione di quanto approvato dal referendum andrebbe contro la volontà dei cittadini francesi», afferma spiegando che «i negoziati previsti dai trattati durano anni (due, ndr) e che nel frattempo le maggioranze cambiano». De Danne indica nell'Unione democratica di centro svizzera e nel Partito delle libertà austriaco, le forze politiche con cui maggiormente il partito si riconosce. «Con la Lega Nord italiana, vi è un rapporto di amicizia, molti temi che ci avvicinano, ma nessuna alleanza formale in vista», spiega, esprimendo «solidarietà» per il ministro degli Interni, Roberto Maroni, «nel suo tentativo di ottenere risposte e aiuto dall'Unione europea».

1 commenti:

samuela ha detto...

Direi che con l'immane cazzata dei permessi eterni ci siamo giocati l'unica alleata seria che potevamo avere contro l'UE e contro l'immigrazione. Au revoir Marine è stato bello conoscerti. Per te conoscere noi un pò meno.