sabato 30 aprile 2011

Tunisia - Italia: centosettanta euri

Dal blog di Pseudosauro

Dopo aver letto queste brevi notizie, da me raccolte quasi gratis, e in meno di cinque minuti, cominciate a domandarvi a che serva la strapagata "informazione" ufficiale. Domandatevelo e, magari, agite di conseguenza. Una delle tante agenzie di viaggi - eh gia', esistono anche li' - tunisine. Si puo' telefonare - pare che in Tunisia esistano financo i telefoni - dall' Italia a tariffe "popolari". Risponde in un francese perfetto una bella voce di donna: parla perfettamente anche italiano.

"Dovrei prenotare un viaggio per l'Italia per un cittadino tunisino, ci sono difficolta' politiche?"

T: "Nessuna difficolta', basta che la persona abbia i documenti in regola".

"E' difficile reperire i documenti in Tunisia?"

T: "No, e' quasi come in Italia". "Preferisce l'aereo o la nave?"

Trasecolo. "Mi dia i prezzi piu' bassi che ha per un volo".

T: "Trecento € e' la tariffa piu' economica per volare con la nostra compagnia di bandiera, ma le consiglierei una bc a quattrocentoottantanove €: e' piu' comoda e conveniente."

Beh, conveniente... Hanno anche una compagnia di bandiera... loro. - Mento - "Devo ancora parlare con la persona. Eventualmente le daro' il nome della sua agenzia e provvedera' egli stesso. Grazie e arrivederci." Rinuncio a chiedere la tariffa per il traghetto - stupite, esistono anche i traghetti - mi basta il sapere che con 300 € si puo' venire in Italia, ma la Provvidenza si materializzera' solo pochi giorni dopo.

Mi trovo alla stazione ferroviaria quando mi avvicina un giovane con un trolley (insomma, una valigia). E di che nazionalita' puo' essere, di questi tempi, un viaggiatore in italia? Tunisina? Risposta esatta. Mi chiede soldi per il biglietto di un treno per Livorno. Ha il Bancoposta (italiano) - pure il Bancoposta hanno in Tunisia... - che non funziona, dice. E' appena giunto con il traghetto e mi mostra dei fogli di carta che sono il "biglietto". Prezzo 165 € circa. Non vuole andare al suo consolato... preferisce non chiedere un anticipo alla Polfer... gatta ci cova, ma tra tutti quelli che ci vengono paracadutati dal "nostro" Ministero della Difesa ogni giorno del Domineiddio, questo sembrerebbe proprio un tipo onesto. Dice che chi viene con i barconi sono i libici e i senza documenti. I libici? Merci M'sieur le Pre'sident... mai visto un libico su di un barcone prima di due mesi fa. E i senza documenti chi sono? Sono i galeotti liberati dai "rivoluzionari" in Tunisia, Libia, Egitto - e perdonate se non mi sovviene di tutte le spontanee rivoluzioni avvenute o ancora in corso - piu' qualche profugo vero, messo li' per fare colore; di quelli che non hanno mai visto il mare e che all'occorrenza vengono buttati fuori bordo come si fa con la zavorra; e che come la zavorra vanno a fondo senza nemmeno tentare di galleggiare. Chiunque non sia un giornalista - i giornalisti non hanno tempo da perdere con queste bazzecole - puo' verificare se cio' che ho riferito e' vero o falso. Non ci vorra' piu' tempo di quello che ci ho speso io.

Ed ora, qualche riflessione.

Una volta appurato che un cittadino tunisino puo' liberamente venire in Italia spendendo dai 170 ai 300 € di tariffa minima; perche' mai a Lampedusa arrivano barconi stracarichi di "tunisini" che hanno pagato dai 1.500 ai 3.000 € per un viaggio che avrebbe potuto costare loro la vita? E che "poveri" sono questi, che spendono dalle cinque alle dieci volte il prezzo di un biglietto ordinario, quando con tale cifra un'intera famiglia tunisina puo' vivere per circa tre mesi senza farsi mancare niente?

E come ci si puo' venire a raccontare che e' la famiglia che da la bella cifra di 1.500 € al figlio? Non fa parte della mentalita' locale. E poi, dove trova i soldi? Solo una "famiglia" come Cosa Nostra ha i mezzi per farlo. Chi e' in realta' questa gente senza identita'? L'ONU e le sue alte ramificazioni, la Caritas e le sue caritatevoli appendici, sono informate del fatto che i "tunisini" che scelgono questo mezzo sono - con ogni probabilita' - degli avanzi di galera che bruciano i documenti prima ancora di partire per non essere identificati ?

E il nostro governo lo sa? Berlusconi ne accenno' - al solito, senza essere creduto - qualche tempo fa, ma Napolitano viene tenuto all'oscuro, pover uomo... qui sono in gioco i "Diritti umani"... I francesi sembrano meglio informati, anche se e' lecito sospettare che facciano parte di quella congrega di "alleati" che si diverte a provocare rivoluzioni alle porte di casa nostra per poi fare aprire le galere e spedirci "risorse" di questo tipo come siluri umani. Siluri che non attendiamo nemmeno che ci arrivino sulle coste. Li mandiamo a prendere a meta' strada dalla nostra Marina Militare. E pazienza se esplodono solo una volta giunti alla destinazione finale.

Disinformazione? Complotto? Tradimento? Sono parole grosse, ma come definire cio' che leggiamo ogni santo giorno sui giornali? Che pensare di "alleati" che ci fanno letteralmente sputare sangue con le armi in pugno in deserti lontani per poi ricompensarci cosi' generosamente? Che fare di governi che hanno rinunciato a difendere la Nazione per meglio servire gli "alti commissariati" e i "Diritti Umani" di delinquenti che vengono appositamente liberati e poi spediti in Italia ad esercitare la loro nobile professione di tagliagole?

La questione e' talmente incredibile che, appunto, non vi si crede; ma e' proprio come scrisse l'indomita Ida Magli qualche tempo fa: "Ci vogliono morti". Non paghi di sostituire fisicamente gli italiani autoctoni con ogni sorta di umanita' pescata a caso sul globo, ci riempiono di delinquenti per fare prima. E guai ai "razzisti" che non li "accolgono": come per l'eutanasia per i vecchi e i malati, siamo di fronte ad un suicidio collettivo. Un suicidio obbligato per tutelare i "Diritti umani" degli altri.

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