venerdì 1 aprile 2011

Blabla ma gli italiani restano soli

La francia, giustamente può e deve respingere i clandestini. L'italia, stupidamente non lo fa e magari aspetta che ci scappi il morto... un vero peccato che il governo invece che ascoltare i suoi elettori, accolga tra le sue braccia chiunque metta piede a lampedusa. Compresi cani, porci e galeotti fuggiti dalle patrie galere. E anzi, per riportarli indietro, bisogna pure pagare una sorta di "pizzo" alla nazione di origine. Io non ce l'ho con la francia, se ci sono determinati accordi, è giusto che li applichi alla lettera. Io ce l'ho con chi quegli accordi ancora non li ha cancellati.


Bruxelles - La commissaria Ue agli affari interni Cecilia Malmstrom ha ammonito la Francia sui respingimenti alle sue frontiere. Secondo la commissaria, la Francia non può agire in questo modo in quanto i confini nello spazio di libera circolazione di Schenghen non esistono più. La Malmstrom ha auspicato una soluzione bilaterale tra Francia e Italia. L’Unione europea è pronta a sostenere con misure ulteriori l’Italia per gestire l’emergenza di Lampedusa e in particolare il rimpatrio degli immigrati illegali in Tunisia.

Lo scontro con Sarkozy. "Siamo in Schengen, quindi non è possibile, nè desiderabile che ci siano delle frontiere" tra Francia e Italia, ha detto la Commissaria europea, aggiungendo di "essere cosciente del problema" del "muro" che le autorità francesi hanno elevato alla frontiera per intercettare e respingere in Italia i migranti nordafricani. "Spero che si troverà una soluzione bilaterale - ha aggiunto Malmstrom - Se ci sarà davvero che c’è un problema di sicurezza alla frontiera ci si dovrà rivolgere alla Commissione che affronterà la questione. Ma in questo momento sono le autorità francesi ed italiane che hanno contatti bilaterali. Finora nessuno si è rivolto alla Commissione". La Commissaria ha aggiunto se ci dovesse "essere difficoltà" nel rapporto bilaterale, "la Commissione potrà rendersi utile" per favorire il dialogo. La Commissaria ha poi precisato che, "non essendoci frontiere, le autorità francesi non possono fare controlli e non sono autorizzate a respingere" verso l’Italia i migranti che cercano di entrare in Francia.

Maggior impegno per l'Italia. "Dallo scorso anno", l’Italia ha già ricevuto "una cifra considerevole" dai diversi fondi europei disponibili "e ci sono ancora soldi che rimangono a disposizione", ha detto la Malmstrom. "Abbiamo già detto all’Italia che questi soldi possono essere usati per gestire l’emergenza di Lampedusa". "Ma siamo pronti a discutere altri fondi quando questi soldi saranno finiti e anche a discutere su cosa può essere utile fare per il futuro. Per questo restiamo in stretto contatto con le autorità italiane, alle quali spetta valutare la situazione", ha detto la commissaria europea.

Tunisia pronta a trattare. La Tunisia ha la volontà di "cooperare e trovare una soluzione costruttiva" con l’Unione europea e l’Italia per gestire la crisi immigrazione, incluso il rimpatrio degli illegali. Malmstrom ha, però, precisato che nei suoi incontri a Tunisi non sono però state fatte "cifre" o piani sul rientro quotidiano degli immigrati clandestini dall’Italia. Da parte del nuovo governo tunisino, "c’è la volontà di cooperare e trovare una soluzione costruttiva, incluso la questione dei rimpatri dei clandestini", ha detto la Malmstrom. "Ne ho discusso con il nuovo ministro degli interni. Non si sono fatte però cifre sul numero dei rientri al giorno, o piani specifici. Ma Tunisi è pronta a negoziare con noi e le autorità italiane e noi siamo pronti a sostenere le autorità italiane" per facilitare una soluzione per il rimpatrio verso la Tunisia. L’obiettivo è liberare "la piccola isola di Lampedusa da troppa pressione". La Ue in particolare è pronta a sostenere ciascun rimpatrio con il 75% della somma destinata a chi decide di rientrare volontariamente. Più in generale, la Malmstrom ha riferito che la Ue sta esplorando "la possibilità di stabilire con la Tunisia una partnership per la mobilità". "A breve termine - ha spiegato - dobbiamo affrontare la questione dei profughi e del sistema per le domande di asilo. A lungo termine, proponiamo un’azione su vari fronti, dalla cooperazione per il controllo delle frontiere alla lotta contro il traffico di esseri umani". "Pensiamo anche - ha precisato Malmstrom - alla possibilità di una migrazione legale di cittadini tunisini e di una facilitazione per la concessione dei visti". Di tutto questo si discuterà al consiglio Ue Affari interni che si terrà a Lussemburgo l’11 aprile.

Centro di Ventimiglia già al collasso Appena aperto e già "al completo". Il centro di accoglienza temporaneo di Ventimiglia, che ha aperto i battenti ieri, ha ospitato circa 200 tunisini, il doppio rispetto alla capienza prevista. Nella notte, infatti, sono arrivati in treno, provenienti da Roma, altri 80 immigrati che si spingono sin qui con la speranza di riuscire a passare il confine e a raggiungere la Francia. "C’è stato qualche problema al loro arrivo - racconta il sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino - qualcuno ha preso a calci il pulmino usato per portarli al centro. Lì non c’erano brandine per tutti, ma siamo riusciti a dare una coperta a ogni straniero". Per tutta la notte, gli operatori della Croce Rossa sono rimasti nella struttura: "A livello sanitario non ci sono particolari problemi - fa sapere il presidente provinciale della Croce Rossa, Vincenzo Palmero -. Qualcuno è molto stanco, altri hanno la tosse, ma nulla di grave". Già ripresi, questa mattina, i tentativi di superare il confine. In taxi, sulle auto dei passeur o a piedi, lungo il mare e persino per i sentieri di montagna un tempo usati dai bracconieri. La polizia francese, però, fa muro e continua con i respingimenti. 

1 commenti:

Nessie ha detto...

Se di questo annoso problema dell'immigrazione si mette di mezzo la Ue, non promette niente di buono, ma si aggiunge danno al danno. E' quasi meglio che non faccia niente, piuttosto che si metta a legiferare con qualche altra legge terrificante.

"Siamo in Schengen, quindi non è possibile, né desiderabile che ci siano delle frontiere"

Ricordiamoci di queste parole dell'Eurokommissaria, perché oggi lo dice a Sarkò che non ci "devono essere frontiere", domani lo diranno a noi.

Maroni in tv è desolato, perché le regioni in questo momento sono più "leghiste" di lui e non vogliono tendopoli. E giustamente.