I giornali on line sulla strage dei soldati in Texas sono politically correttissimi: né il "Corriere" né "Repubblica" né "La Stampa" mettono nel titolo che si trattava di un islamico e di un palestinese (per "Repubblica" risulta addirittura "di origini giordane"); mentre tutti sottolineano che era "uno psichiatra" (e i commenti dei lettori sugli psichiatri pazzi si sprecano) che "ha agito da solo" (dunque niente complotto) e che, poverino, "non voleva partire per l'Iraq" (e anche qui, nelle rubriche delle lettere abbondano gli inviti a Obama per chiudere la guerra). Si tratterebbe comunque di una "tragedia della follia" ("La Stampa"), le cui motivazioni sono "ancora da chiarire". ("Repubblica"). Per chiarirle, viene bene un messaggio pubblicato dall'attentatore su un sito molto noto di libri e altri testi, "Scribd". Il messaggio è stato trovato da Marco Reis, il curatore di "Malainformazione". Potete leggerlo qui: http://www.scribd.com/NidalHasan. Dopo aver illustrato quanto sia nobile quel soldato che per salvare i suoi compagni si butti sopra una granata caduta fra le loro file, Hasan aggiunge: "sarebbe inappropriato dire che il soldato si sia suicidato. Meglio dire che è un eroe coraggioso che ha sacrificato la sua vita per una causa più nobile. Gli studiosi hanno paragonato questa situazione a quella degli attentatori suicidi la cui intenzione è, sacrificando la loro vita, di aiutare a salvare i musulmani uccidendo i soldati nemici. Se un attentatore suicida riesce a uccidere 100 nemici, cogliendoli in un momento di disattenzione, bisognerebbe considerare ciò una vittoria strategica. [...] potete dire che sono pazzi, se volete, ma il loro non è stato un suicidio, che è proibito dall'Islam". Così gli studiosi spiegano che "sembra che l'intenzione sia il punto principale" e Allah solo la conosce. Insomma, le motivazioni dell'attentato di Hasan non sono affatto "oscure", non hanno nulla a che fare né col suo mestiere di psichiatra (chissà come esercitato) né con la partenza per l'Iraq. Si tratta di un attentato antiamericano e antioccidentale, portato dentro l'esercito, un tentativo di "vittoria strategica". Che i giornali italiani non ne parlino, testimonia del grado di autocensura ormai molto generale della nostra informazione più affermata.
venerdì 6 novembre 2009
Politicamente corretti...
"Fort Hood, attentato antiamericano" di Ugo Volli
I giornali on line sulla strage dei soldati in Texas sono politically correttissimi: né il "Corriere" né "Repubblica" né "La Stampa" mettono nel titolo che si trattava di un islamico e di un palestinese (per "Repubblica" risulta addirittura "di origini giordane"); mentre tutti sottolineano che era "uno psichiatra" (e i commenti dei lettori sugli psichiatri pazzi si sprecano) che "ha agito da solo" (dunque niente complotto) e che, poverino, "non voleva partire per l'Iraq" (e anche qui, nelle rubriche delle lettere abbondano gli inviti a Obama per chiudere la guerra). Si tratterebbe comunque di una "tragedia della follia" ("La Stampa"), le cui motivazioni sono "ancora da chiarire". ("Repubblica"). Per chiarirle, viene bene un messaggio pubblicato dall'attentatore su un sito molto noto di libri e altri testi, "Scribd". Il messaggio è stato trovato da Marco Reis, il curatore di "Malainformazione". Potete leggerlo qui: http://www.scribd.com/NidalHasan. Dopo aver illustrato quanto sia nobile quel soldato che per salvare i suoi compagni si butti sopra una granata caduta fra le loro file, Hasan aggiunge: "sarebbe inappropriato dire che il soldato si sia suicidato. Meglio dire che è un eroe coraggioso che ha sacrificato la sua vita per una causa più nobile. Gli studiosi hanno paragonato questa situazione a quella degli attentatori suicidi la cui intenzione è, sacrificando la loro vita, di aiutare a salvare i musulmani uccidendo i soldati nemici. Se un attentatore suicida riesce a uccidere 100 nemici, cogliendoli in un momento di disattenzione, bisognerebbe considerare ciò una vittoria strategica. [...] potete dire che sono pazzi, se volete, ma il loro non è stato un suicidio, che è proibito dall'Islam". Così gli studiosi spiegano che "sembra che l'intenzione sia il punto principale" e Allah solo la conosce. Insomma, le motivazioni dell'attentato di Hasan non sono affatto "oscure", non hanno nulla a che fare né col suo mestiere di psichiatra (chissà come esercitato) né con la partenza per l'Iraq. Si tratta di un attentato antiamericano e antioccidentale, portato dentro l'esercito, un tentativo di "vittoria strategica". Che i giornali italiani non ne parlino, testimonia del grado di autocensura ormai molto generale della nostra informazione più affermata.
I giornali on line sulla strage dei soldati in Texas sono politically correttissimi: né il "Corriere" né "Repubblica" né "La Stampa" mettono nel titolo che si trattava di un islamico e di un palestinese (per "Repubblica" risulta addirittura "di origini giordane"); mentre tutti sottolineano che era "uno psichiatra" (e i commenti dei lettori sugli psichiatri pazzi si sprecano) che "ha agito da solo" (dunque niente complotto) e che, poverino, "non voleva partire per l'Iraq" (e anche qui, nelle rubriche delle lettere abbondano gli inviti a Obama per chiudere la guerra). Si tratterebbe comunque di una "tragedia della follia" ("La Stampa"), le cui motivazioni sono "ancora da chiarire". ("Repubblica"). Per chiarirle, viene bene un messaggio pubblicato dall'attentatore su un sito molto noto di libri e altri testi, "Scribd". Il messaggio è stato trovato da Marco Reis, il curatore di "Malainformazione". Potete leggerlo qui: http://www.scribd.com/NidalHasan. Dopo aver illustrato quanto sia nobile quel soldato che per salvare i suoi compagni si butti sopra una granata caduta fra le loro file, Hasan aggiunge: "sarebbe inappropriato dire che il soldato si sia suicidato. Meglio dire che è un eroe coraggioso che ha sacrificato la sua vita per una causa più nobile. Gli studiosi hanno paragonato questa situazione a quella degli attentatori suicidi la cui intenzione è, sacrificando la loro vita, di aiutare a salvare i musulmani uccidendo i soldati nemici. Se un attentatore suicida riesce a uccidere 100 nemici, cogliendoli in un momento di disattenzione, bisognerebbe considerare ciò una vittoria strategica. [...] potete dire che sono pazzi, se volete, ma il loro non è stato un suicidio, che è proibito dall'Islam". Così gli studiosi spiegano che "sembra che l'intenzione sia il punto principale" e Allah solo la conosce. Insomma, le motivazioni dell'attentato di Hasan non sono affatto "oscure", non hanno nulla a che fare né col suo mestiere di psichiatra (chissà come esercitato) né con la partenza per l'Iraq. Si tratta di un attentato antiamericano e antioccidentale, portato dentro l'esercito, un tentativo di "vittoria strategica". Che i giornali italiani non ne parlino, testimonia del grado di autocensura ormai molto generale della nostra informazione più affermata.
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10 commenti:
http://www.youtube.com/watch?v=aOeXzamxSk8
L'uomo in bianco è Nidal
Si, è musulmano. E non solo dichiarato. Non sarà un terrorista di quelli che si fanno saltare in aria con le vittime... ma il suo "lavoro" lo ha fatto eccome. Poi, si mormora che non era un grande psichiatra, anzi...
ormai ce li abbiamo in casa...purtroppo temo che si andrà sempre peggio
Con tutte le stronzate che hanno in quei cervelli bacati...
Sì, ma verrebbe da chiedersi come mai gli americani vanno a combatterli sulle montagne afgane senza peraltro riuscire a snidarli, per poi farli entrare a casa loro e inserirli pure nell'esercito regolare. Secondo me sono da curare anche loro. Roba da scolapasta rovesciato in testa!
Ma senza alcun dubbio Nessie. E poi, sapendo che era musulmano conclamato, lo vanno ad infilare nell'esercito? Ma l'undici settembre non è servito a niente a quanto pare.
Guarda Elly, qui ci sono troppe cose che non quadrano:
1) l'11 settembre che non è servito a niente. 2) la pandemia dal Messico dove non hanno chiuso le linee aeree e i collegamenti nemmeno per un giorno.
3) La faccenda di questo Hassan reclutato nell'esercito regolare.
4) il fatto che bombardano altri paesi dell'Asia per esportare "diritti umani" ma poi impegano i bambini di 5 anni per raccogliere mirtilli da Loro nel Michigan (vedi anche mio post).
5) la Cina che entra Nel WTO l'11 (a ridajje con 'sto 11) dicembre 2001 e non gli si chiede nessuna spiegazione su come trattano i bambini sul lavoro.
Bah... io mi rifiuto di prendere a modello di sviluppo l'America, a questo punto.
Ma appunto, perchè arruolano nell'esercito Usa elementi di questo genere? Dopo l'11/9 poi... niente più muslims nè nell'esercito nè in qualsiasi carica pubblica (e obama ha una consigliera velata...) :(
Povera America... mi auguro che il prossimo presidente abbia le palle, altro che questo...
Oh Kizzy,eretica, ma che stai scherzando? Il presidente nero farà miracoli, salverà il mondo dalle guerre e dalla cattiveria.
Ehhh si è vero, che sciocca che sono: mi cospargo il capo di cenere... :P
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