Ha perso la vista per sempre. Le schegge della sua bomba artigianale gli hanno dilaniato gli occhi e una mano. Eppure non rinnega niente il libico Mohamed Game, il primo kamikaze italiano, che un mese fa ha tentato di colpire la caserma Santa Barbara di Milano con un’azione suicida solo in parte riuscita. Da un letto dell’ospedale San Paolo di Milano dove è ricoverato difende i due complici, ma non si dice pentito, e continua a pregare.
sabato 7 novembre 2009
Mohamed Game
L’attentatore di Milano «Lo rifarei subito»
Ha perso la vista per sempre. Le schegge della sua bomba artigianale gli hanno dilaniato gli occhi e una mano. Eppure non rinnega niente il libico Mohamed Game, il primo kamikaze italiano, che un mese fa ha tentato di colpire la caserma Santa Barbara di Milano con un’azione suicida solo in parte riuscita. Da un letto dell’ospedale San Paolo di Milano dove è ricoverato difende i due complici, ma non si dice pentito, e continua a pregare.
Ha perso la vista per sempre. Le schegge della sua bomba artigianale gli hanno dilaniato gli occhi e una mano. Eppure non rinnega niente il libico Mohamed Game, il primo kamikaze italiano, che un mese fa ha tentato di colpire la caserma Santa Barbara di Milano con un’azione suicida solo in parte riuscita. Da un letto dell’ospedale San Paolo di Milano dove è ricoverato difende i due complici, ma non si dice pentito, e continua a pregare.
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3 commenti:
Sto bastardo... se non fosse che devono farlo 'cantare' il più possibile, una somministrazione di un farmaco sbagliato per distrazione io gliela farei...
Eh e noi lo ospitiamo e lo curiamo pure.
D'altra parte il codice deontologico impone di curare tutti.
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