venerdì 15 aprile 2011

Arricchimenti culturali


MILANO - Una ragazza pakistana manca da scuola da 15 giorni. Frequenta un istituto professionale a Brescia ma la famiglia ha deciso che attira troppe attenzioni dei compagni di classe e quindi deve stare chiusa in casa. Infatti è molto bella, troppo, anche se non fa nulla per mettersi in mostra. Anzi: veste l'abito tradizionale e ha il capo coperto dal hijab. L'allarme è scattato dopo una lettera scritta a "BresciaOggi" da uno dei professori che insegnano nell'istituto e poi ripresa da "La Stampa". Il caso di Hina torna tragicamente alla mente anche se questa volta, per fortuna, non si è arrivati a un delitto

SOPRUSO - «Ci risiamo: è l'ennesimo scandalo causato dal buonismo multiculturale moderno, che tutto permette e tutto giustifica, sulla pelle della seconda generazione immigrata in Italia. Occorre con urgenza un provvedimento sulla cittadinanza». E' il commento di Souad Sbai, deputata Pdl. «Rischiare di tornare in Pakistan per la scadenza del permesso di soggiorno, causa la non frequenza della scuola, è solo l'ultimo dei soprusi che una ragazza come Jamila può subire. Segregata, costretta a non vedere nessuno e obbligata al velo: questo è oscurantismo - prosegue Sbai - e oggi come non mai necessita una legge che smantelli anche la sola possibilità che una situazione del genere si verifichi».

APPELLO A BERLUSCONI - «Faccio appello al Presidente Berlusconi - dice ancora la Sbai - affinché si adoperi con tutte le sue forze per dare una patria e un futuro senza discriminazioni a questi ragazzi, che sono a tutti gli effetti italiani per aver conseguito gli studi obbligatori e pensano italiano e sognano italiano».

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Al diavolo! esigo una irruzione immediata delle forze dell'ordine in quella casa, la liberazione della ragazza e l'arresto di tutta la famiglia.
Sarebbero gradite anche delle scariche elettriche ai testicoli dei maschi di quella famiglia, allo scopo di chiarire loro che QUI in ITALIA NON C'E' POSTO per le usanze tribali dei loro luoghi d'origine e per IL LORO SUPPOSTO POTERE DI UOMINI SULLE DONNE DELLA FAMIGLIA.
eudora

Anonimo ha detto...

aggiornamento: la ragazza dovrebbere riprendere scuola lunedi. Il console ha spiegato alla famiglia che non violano alcun principio dell'Islam se lei continua a studiare.
Nessun accenno al fatto che con il loro comportamento violano un bel po' di leggi italiane.
Semplicemente se ne fregano delle nostre leggi, console compreso.
eudora

Eleonora ha detto...

Bhe, giustamente, le leggi italiane non contano in confronto alla sharia. Ovvio, no?

Comunque, sono daccordo con te, andrebbero incarcerati i genitori. O al massimo, che se ne tornino nelle loro terre se altrove non hanno intenzione di integrarsi.