venerdì 16 luglio 2010
Mah...
Il Cnel: i Romeni la comunità meno criminale in Italia. Il pericolo viene semmai dai magrebini di Sergio Bagnoli
Presentando alla stampa il proprio rapporto annuale, il Presidente del Cnel Antonio Marzano, già Ministro delle Attività Produttive nel secondo governo Berlusconi, ha sfatato un mito negativo che voleva gli immigrati romeni in Italia come una comunità in buona parte dedita alla criminalità ed alla delinquenza. I Romeni, unitamente ai loro “cugini” moldavi, risultano essere infatti, tra gli stranieri dimoranti nel nostro paese, quelli che meno spesso infrangono la legge penale in proporzione al numero di residenti allogeni in Italia. Bisogna, per onestà, comunque sotto lineare come sia ovvio che in termini assoluti gli inquisiti di origine romena rispetto ad esempio a quelli di altra origine sia molto maggiore giacché la loro è una comunità che oggi conta più di un milione di residenti entro i nostri confini nazionali. Tanto per rendere l’idea basta osservare come le altre due nazionalità maggiormente presenti in Italia, cioè quell’albanese e quella marocchina, assommate abbiano una consistenza numerica ad essa inferiore. La spietata realtà delle cifre correttamente espresse in valori percentuali, come in ogni seria facoltà di diritto si insegna si debba fare quando si voglia studiare l’indice di criminalità di un determinato gruppo di persone, contraddice dunque clamorosamente, come giustamente ha sottolineato il professor Marzano, le spietate campagne “romenofobiche” in cui si è distinta, ad ondate periodiche, negli ultimi anni la stampa italiana, particolarmente quella di sinistra. Fu infatti all’indomani dell’orribile omicidio della signora Reggiani, che agonizzante fu fatta oggetto di turpi atti di libidine, consumatosi in un quartiere di Roma ad opera di un criminale romeno di etnia rom che l’allora Sindaco della Capitale, nonché segretario del Pd, Walter Veltroni, affermò che la Città Eterna sino all’ingresso della Romania nell’Unione Europea era uno dei luoghi più sicuri al mondo e che a causa dell’immigrazione entro i suoi confini municipali di tantissimi cittadini del paese danubiano aveva raggiunto picchi di criminalità inaccettabili per una metropoli del mondo civile.
Successivamente fu soprattutto la stampa di sinistra, l’Unità ed Il Riformista in primis, a pubblicare articoli apertamente denigratori contro la Romania ed i romeni, ben presto imitata dai cosiddetti altri giornali italiani “indipendenti”. Non tutti comunque nel Partito Democratico seguirono l’esempio del loro segretario e, per esempio, l’onorevole Guido Melis, sardo di Sassari, oggi è tra i più convinti sostenitori della necessità di instaurare un buon rapporto d’amicizia tra i popoli italiano e romeno. Marzano ci dice, per giunta, che il tasso di criminalità della comunità di immigrati romeni in Italia è di sei punti e mezzo percentuali inferiore a quello presente tra gli autoctoni e che dunque subito dopo gli immigrati moldavi, tra l’altro parenti stretti dei romeni di cui parlano la medesima lingua e da cui furono separati solamente per volere del dittatore sovietico Stalin, i cittadini della nazione neo- comunitaria sono quelli che in Italia commettono, in proporzione alla loro consistenza numerica, meno reati.
Anche gli albanesi, una volta molto temuti, non si segnalano particolarmente per la loro pericolosità pur se rimangono tra gli europei quelli che più spesso infrangono il codice penale. Particolarmente pericolosi invece gli appartenenti ad altre nazionalità extra- europee come marocchini, tunisini, nigeriani, senegalesi e cinesi. Per tutte queste comunità, compresa quella albanese, bisogna però operare una distinzione importantissima: non è l’appartenenza ad una nazionalità piuttosto che ad un’altra l’elemento di per se sufficiente a sottolinearne la pericolosità, quanto piuttosto la condizione giuridica in Italia dei loro appartenenti nonché lo stile di vita perseguito. Moltissimi extra- comunitari sono clandestini e, spessissimo, tale condizione è di per se il fattore criminogeno per eccellenza. Se alla clandestinità si aggiunge poi l’adesione ad una condotta esistenziale incompatibile ed antagonista a quella occidentale ecco che compiutamente si spiegano i sorprendenti dati snocciolati ier l’altro dal Cnel.
Sono dati che contraddicono clamorosamente quanto ha pensato sino ad oggi l’italiano medio che non avverte tanto la pericolosità sociale di cinesi ed africani quanto soprattutto, anche perché influenzato da certa stampa, quella dei romeni. Sono dati però che confermano quanto va da tempo, almeno un anno, predicando il Ministro degli Interni Roberto Maroni che i numeri reali li conosce per davvero.
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4 commenti:
un milione di persone tutte della stessa etnia che si riversa in un tempo estremamente breve su un territorio altrui è un evento tragico per chi lo subisce, non è necessario che si commettano chissà quali delitti, è il tessuto sociale, la concretezza della vita dei quartieri, delle città che soffre moltissimo
dove vivo io i romeni -e non i rom- gli ucraini etc...girano su auto extralusso con la radio a palla, hanno case gratis, si radunano nei centri di prodotti hi-tech e l'espressione di chi niente teme e niente patisce..loro....
Idem per i cinesi o i musulmani. E a quanto s'è capito finora, quelli più penalizzati siamo noi italiani che ormai non abbiamo più diritto ad avere niente e nemmeno potremmo lamentarci del degrado portato dagli extracomunitari. Il degrado, cosa c'è di più delittuoso? Poi, hai voglia a raccontarci cazzate.
Certo avete ragione voi italiani a lamentarvi dopo aver esportato in tutt'Europa la mafia, la camorra e, soprattutto, la temibile 'ndrangheta calabrese in combutta con i vostri amici della mafia kossovaro- albanese. Poi su questo blog, dopo aver disprezzato i romeni, pubblicate le massime di Cioran ( era romeno). Non avete neanche il senso del ridicolo!
Sergio Bagnoli
Oh, mi si insulta ma coerentemente mi si da pure del Voi. Io sono una sola a gestire il blog. Ma purtroppo, in tanti la pensano come me. Devo risponderti? No, non devo. Perchè sei il solito classico terzomondista-intellettualoide scemo. Ma quando ti toccheranno il TUO l'orticello allora sarai tu a non avere più il senso del ridicolo. Quindi, ribadisco, non ti piace questo blog? Bhe, in alto a DESTRA c'è una X. Cliccaci su, è meglio.
Accendi il condizionatore, il caldo ti da alla testa. Ah, e so chi era Cioran.
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