sabato 14 gennaio 2012
Le risorse che evadono dalle carceri
Un commento: "Scusate, ma perche' vi arrabbiate, non dicono i nostri politici che questi sono la linfa vitale del nostro paese? Non sono forse questi coloro che fanno i lavori che gli italiani viziati e cialtroni non fanno piu'? Non sono questi che ci pagano le pensioni? Non sono questi che ci portano questa ventata di aria nuova chiamata multiculturismo, multirazziale, da taluni detto "meltinpot"? e non sono loro che offrono assistenza ai nostri anziani? Suvvia, diamo ascolto alla casta e al suo contorno! Accoglienza questa e' la parola giusta... ma chissa' perche' deve valere solo per me! Buona giornata agli italiani onesti che lottano per comportarsi bene e portare un sorriso ai loro figli."
... appunto.
Un romeno e un albanese sono evasi questa mattina, intorno alle 8 e 30, dal carcere di Regina Coeli. "I due detenuti, ristretti nelle seconda sezione dell’istituto, probabilmente dopo avere segato le sbarre della cella, mediante una corda ed un arpione rudimentali, si sono dapprima calati dal terzo al secondo piano della struttura e poi, agganciandosi al muro di cinta, sono scesi all’esterno dandosi alla fuga", ha spiegato Leo Beneduci segretario generale dell’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria). "A Regina Coeli i detenuti hanno raddoppiato le presenza consentite superando del 25% persino la capienza massima raggiungibile (1.180 presenti per 724 posti) - ha denunciato il sindacalista - ma il vero problema riguarda la carenza di personale di polizia penitenziaria (oltre il 30%), tant'è che i due detenuti si sono potuti agganciare al muro di cinta per poi calarsi nelle vicinanze di una delle garitte prive di sentinelle da tempo, proprio per la mancanza di addetti". Adesso è caccia agli evasi.
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1 commenti:
In attesa del decreto svuota-carceri della Severino, le risorse si sono prese un anticipo. Per vedere l'effetto che fa.
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