sabato 7 gennaio 2012

Attacco all'Ungheria...


MILANO - L'ungheria sempre più a rischio default. L'agenzia di rating Fitch ha infatti annunciato di aver declassato il rating di un gradino, a 'BB+' dal precedente 'BBB-', mantenendo prospettive negative sul paese che possono preludere ad altri tagli. Il paese esce dalla categoria di «investment grade» e finisce in categoria «junk» o «spazzatura». Una decisione che «riflette l'ulteriore deterioramento della posizione di bilancio del paese, delle sue condizioni di rifinanziamento e delle prospettive economiche». E questo «in parte a causa di politiche non ortodosse che stanno minando la fiducia degli investitori internazionali e compromettendo la possibilità» di un nuovo accordo di aiuti con Ue e Fmi, afferma Fitch con un comunicato. Ieri l'Ungheria aveva collocato titoli pubblici con scadenza a 12 mesi per solo 35 miliardi di fiorini contro i 45 miliardi pianificati. I rendimenti hanno raggiunto il 9,96% in deciso rialzo rispetto al 7,91% dell'asta del 22 dicembre con titoli a 12 mesi.

FONDO MONETARIO - In mattinata c'era stato un vertice tra governo ungherese, banca centrale e Fmi sulla crisi che rischia di portare alla bancarotta. Il primo ministro Viktor Orban ha incontrato il governatore della Banca Centrale Andras Simor e i ministri del suo governo. Di seguito si sono svolti colloqui con il negoziatore dell'Fmi, Tamas Fellegi, il segretario di stato, Mihaly Varga e il ministro dell'Economia, Gyorgy Matolcsy. Il governo ungherese e la banca centrale ritengono che un accordo rapido con l'Fmi è l'interesse primario del Paese. Secondo quanto riportato dal sito ufficiale del governo il premier Orban ha anche detto che l'esecutivo farà di tutto per avviare al più presto le trattative con il Fondo. L'Ungheria cercherà «un accordo al piu presto» ha detto il premier. Si tratta di una netta inversione di rotta, visto che il premier da tempo cerca con ogni mezzo l'allontanamento del governatore Andras Simor. «Siamo stati concordi che l'interesse del paese è un accordo al più presto possibile con il Fondo monetario - ha proseguito Orban -. Il negoziatore Tamas Fellegi partirà domani per Washington».

DIFESA DEL FIORINO - Dopo le dichiarazioni del governo la valuta nazionale, il fiorino, si è leggermente rafforzata. Il negoziatore Fellegi metterà sul tavolo delle trattative anche la disponibilità dell'esecutivo a cambiare la legge controversa sulla banca centrale. Il Fmi e l'Ue contestano questa norma, che dà facoltà al premier di nominare i vicegovernatori della banca centrale anche senza il consenso del governatore. I partecipanti alla riunione si sono messi d'accordo per una concertazione permanente fra la banca centrale ed il ministero dell'Economia e per un monitoraggio della situazione in vista di assicurare una stabilità monetaria e finanziaria. Secondo la banca centrale la situazione finanziaria del paese è stabile, le riserve monetarie della banca sono salite negli ultimi mesi a 38 miliardi di euro, un livello senza precedenti. Il premier ha assicurato la banca che il governo non intende toccare queste riserve, necessarie per la difesa del fiorino, per accelerare la crescita economica in stagnazione. Orban ha chiesto però al governatore che la banca centrale contribuisca a stimolare la crescita economica con mezzi appropriati.

1 commenti:

Nico ha detto...

Visto che cosa succede a chi non si piega a Mamma UE?