martedì 24 gennaio 2012

L'infamità della precettazione


ROMA - Vietato muoversi con un camion all'interno di Roma a meno che non si debbano trasportare merci destinate alla città o alla Provincia. Non solo. Vietato assembrarsi senza autorizzazione «in prossimità dei caselli autostradali in entrata nella Capitale» e lungo tutte le strade di accesso a Roma. Così l'ordinanza emessa martedì dal prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro destinata agli automezzi adibiti al trasporto merci. Lo stop va dal 24 al 27 gennaio.

LA NOTA - Si legge nella nota: «Il provvedimento si è reso necessario a seguito delle proteste della categoria che stanno avendo ripercussioni su tutto il territorio nazionale e che, come noto, stanno compromettendo il regolare approvvigionamento di beni primari per i cittadini e per le attività produttive. L’inosservanza dell’ordinanza prefettizia comporterà una sanzione amministrativa pari a circa 200 euro per violazione dell’art. 650 C.P. e, ai sensi dell’art. 6 del Codice della Strada, il ritiro della patente, della carta di circolazione ed il fermo amministrativo del mezzo. Qualora s’impedisca l’esercizio del servizio pubblico essenziale si configurerà l’ipotesi di cui all’art. 331 C.P».

STOP IN CIOCIARIA - Ma il blocco dei tir non si ferma. Gli autotrasportatori, in sciopero da domenica sera in tutta la provincia di Frosinone, vanno avanti e sono disposti a tutto per costringere il governo a bloccare i rincari di gasolio e per ottenere la riduzione dei pedaggi autostradali e dei costi delle assicurazioni. La protesta, che continuerà fino a venerdì, è proseguita per tutta la notte scorsa con i tir fermi nei pressi dei caselli dell'A1 tra Anagni e San Vittore nel Lazio. «Non ci fermeremo - dice un autotrasportatore di Anagni -, il governo deve ascoltarci perché è in gioco il nostro futuro». Intanto il questore di Frosinone, Giuseppe De Matteis, ha firmato un'ordinanza che prevede il controllo delle aree vicino ai caselli dell'A1 fino a venerdì. E i distributori di benzina sono presi d'assalto con lunghe fili degli automobilisti.

RINCARI NEI MERCATI ROMANI - Già lunedì venivano registrati i primi rincari sui banchi di frutta e verdura, ma il peggio deve ancora arrivare. Se il blocco dei tir continuerà, il settore ortofrutticolo sarà il primo a subire dei forti rincari. A Roma, al mercato di Piazza Crati frutta e verdura sono già vendute a peso d'oro: zucchine a 6,50 euro al chilo, pomodori Pachino a ben 7,50. «La merce è rincarata - spiega un fruttivendolo ad una cliente - è colpa degli scioperi. I rincari sono legati agli scioperi dei Tir, ma anche al prezzo della benzina. Per far camminare un camion come il mio, ora spendo 300 euro a settimana. Spero che lo sciopero finisca, perchè dopo queste due cassette di pomodori - conclude indicando la merce sul banco - non ne ho più». Anche nel più popolare mercato del Pigneto la situazione non è molto diversa. «Oggi ancora tiriamo avanti - dice un fruttivendolo - ma temo quello che succederà tra un paio di giorni. Noi ci riforniamo a Fondi, e non c'è più nulla. I pochi prodotti che abbiamo trovato, costano cari».

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