sabato 7 gennaio 2012

Tempi di crisi, vacanze di lusso... per i politici

Dopo i tre porcellini (beccati alle maldive in un resort esclusivo) e non solo loro, eccone un altro che fa parte della casta... beccato in un altro resort esclusivo. E la sobrietà di tutti (soprattutto quella comunista) va a farsi fottere.


Cari lavoratori della Wagon Lits arroccati su una delle torri della Centrale da 15 giorni, anche a Natale Giuliano Pisapia era con voi. Ve l’ha detto decine di volte ed è venuto personalmente a ricordarvelo pochi giorni fa. E questo era vero almeno per quanto riguardava il suo spirito. Il corpo, invece, era gentilmente posato su una delle comodissime sdraio del mega-hotel Rayavadee, Thailandia. Una location da sogno. E il sogno in questione costa 900 euro circa a notte. Perché va bene essere compagni, purché lo si faccia con stile. Il sindaco di Milano è stato fotografato così poco dopo il 25 dicembre: panzetta all’aria sotto il caldo sole del sud-est asiatico, nel cuore del parco nazionale Krabi Marine. Al suo fianco, l’immancabile first lady Cinzia Sasso, inviatissimo di Repubblica a sua volta in libera uscita. Una vacanziella in grande stile, che sicuramente non avrà prosciugato il conto in banca del sindaco, come si può tranquillamente intuire dalla dichiarazione dei redditi 2009 presentata del politico vendoliano durante le primarie. Il suo lavoro da avvocato gli è fruttato ben 805.887 euro. Una bella cifretta, con la quale non sarà stato un problema affrontare le tariffe monstre del resort asiatico.

Purtroppo, non ci è dato di sapere su quale delle tante suite sia caduta la scelta del nostro primo cittadino. Si parte dagli 866 euro necessari per la stanzaccia più pezzente (e si fa veramente per dire, consultare il sito www.rayavadee.com per credere, se le foto a fianco non dovessero bastare) per arrivare alla “villa Prhanang”, accessibile per poco meno di quattromila euro a notte e comprensiva di boschetto privato, lettone imperiale, due stanze per gli eventuali ospiti, idromassaggio e ovviamente piscina delle dimensioni del golfo persico in esclusiva. Il mini-castello è disponibile anche a prezzi inferiori, purché si scelga la bassa stagione. Come detto, tuttavia, non è questo il caso dell’avvocato Giuliano, partito da Malpensa con il volo TG941 della Thai Airways International per Bangkok il 20 dicembre, ovvero nel periodo della grande migrazione dei veri ricchi italiani verso i tropici per un break invernale.

Certo, non sono queste le passioni del nostro sindaco, abituato dalla sua passione politica a sistemazioni decisamente più popolari. Parliamo di un uomo che il giorno della prima della Scala dichiarava di non aver dormito al pensiero di dover indossare il borghese smoking. Di fatto, però, si trattava del viaggio di nozze della coppia Pisapia-Sasso, civilmente uniti a Venezia la primavera scorsa, proprio prima del primo turno delle comunali. L’imprevista vittoria aveva costretto il neo-primo cittadino a cancellare qualche progetto sfizioso. E da lì era iniziato un periodo molto più faticoso del previsto, come lui stesso aveva confessato in una lettera-sfogo sul suo blog su internet. «Ora ci sono mille impegni che incalzano», aveva spiegato, «comincio la mattina e finisco la sera in una girandola di incontri, a volte mi pare di essere una macchina che pigia un bottone e poi un altro, cambiando interlocutori e problemi ogni mezz’ora». Serviva un attimo di relax sotto una palma. Ultima nota: «Ci eravamo dimenticati, quanto fosse difficile governare». Molto meglio fare opposizione dai tropici. Un viaggio forse un po’ troppo borghese per un viaggiatore come Giuliano, che aveva programmato di passare la sua estate girando il Canada in camper e che ha sempre indicato come meta prediletta l’India. Questa volta, tuttavia, non c’era spazio per avventure. Meglio la finissima sabbia thailandese. D’altra parte, pur da avversario, Giuliano l’ha sempre ammesso: lo stile-Berlusconi non è tutto da buttare.

di Lorenzo Mottola

2 commenti:

samuela ha detto...

Tornato giusto in tempo per dare cittadinaza onoraria al cumpà Saviano. Se la cantano e se la suonano sulla pelle di una città cui se avessero dignità cambierebbero il nome...Da Little Naples in giù va tutto bene, ma Milano è morta decenni fa.
Ma questo immigrazionista palazzinaro vene dopo la palazzinara immigrazionista, quindi...

http://www.ilgiornale.it/interni/la_moratti_andra_fli/futuro_e_liberta-fli-letizia_moratti/15-12-2011/articolo-id=562511-page=0-comments=1

Eleonora ha detto...

Un imbecille dietro l'altro. La moratti merita di essere dimenticata.