domenica 1 gennaio 2012

Cetto Laqualunque, gli immigrati, i carcerati e i giovani...


MILANO - «Un discorso alto, realista, coraggioso e onesto. Istituzionalmente impeccabile. Nelle parole del Presidente Napolitano emerge un forte richiamo alla capacità del nostro Paese di superare, come in passato, momenti difficili attraverso le sue articolazioni sociali, politiche ed istituzionali». Così il Presidente del Senato, Renato Schifani, in una nota diramata dall'ufficio stampa di Palazzo Madama, commenta il tradizionale messaggio di fine anno del capo dello Stato. Secondo il Presidente del Senato è «quanto mai opportuno il richiamo alla responsabilità dei partiti perché questi possano assicurare l'attuazione dell'indispensabile agenda delle riforme in un clima costruttivo e non conflittuale». «Il Capo dello Stato - continua il Presidente Schifani - ci richiama fortemente inoltre a non trascurare, e sono certo che non lo faremo, i delicati e sensibili temi della crescita economica, della tutela del futuro dei giovani, dell'immigrazione e del sovraffollamento carcerario».

FINI - Condivide il le parole di speranza del presidente della Repubblica il presidente della Camera Gianfranco Fini: «Tutti gli italiani devono essere grati al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per aver indicato la via per un futuro migliore: essere davvero una comunità nazionale che oggi come ieri mostra nei momenti più difficili della propria storia di sapersi unire per raggiungere l'obiettivo. Sono certo che l'appello del presidente della Repubblica non cadrà nel vuoto, perchè gli italiani riconoscono il lui una guida morale».

CLINI - Il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, impegnandosi a rendere «l'ambiente una forza trainante della crescita economica», ha ringraziato il presidente Napoletano. «Desidero esprimere la mia gratitudine al presidente della Repubblica per il suo messaggio di incoraggiamento e di responsabilità e per il forte riferimento all'esigenza di affrontare l'emergenza del dissesto idrogeologico. Il nostro sforzo sarà tradurre gli obblighi internazionali e dell'Unione Europea in una opportunità di sviluppo per tutto il Paese».

BERSANI - «In tutto il discorso del presidente c'è un richiamo appassionato all'idea di comunità, al destino comune degli italiani», afferma il segretario del Pd Per Luigi Bersani. «Bisogna corrispondere a quel richiamo con giustizia, solidarietà e con coraggio. In un momento così difficile bisogna imparare, in particolare, quella vicinanza profonda al mondo del lavoro che le parole del presidente hanno ancora una volta testimoniato. Non sarà un anno facile. Per quello che ci compete a noi faremo come dice il presidente: ci metteremo tanto impegno, tanta responsabilità e tanta fiducia».

DI PIETRO - Condivide le parole del presidente Antonio Di Pietro. «Ha fatto bene a ribadire che per uscire da questa condizione la forza motivante, proprio cosi l`ha definita, va trovata in noi stessi», ha detto. Per quanto riguarda l'Idv, dice Di Pietro, «faremo fino in fondo il nostro dovere, senza preconcetti, in Parlamento e nelle piazze, affinché le disuguaglianze economiche e sociali si possano ridurre e si possa ridare speranza a questo Paese e ai nostri giovani, come ha auspicato nel suo discorso il Presidente Napolitano».

GASPARRI -Secondo il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri ill messaggio di Napolitano ha dato «importanti indicazioni come la fiducia nella politica, con i partiti che devono rigenerarsi rivendicando il proprio ruolo per riforme che garantiscano la democrazia dell'alternanza». Mi auguro, dice Gasparri che «anche il governo attuale trovi la tensione ideale che Napolitano ha espresso e che a Palazzo Chigi oggi non abbonda».

CALDEROLI - Fuori dal coro degli applausi si pone Lega: «Sembra il discorso di "Cetto la qualunque", un messaggio tratto dal film Qualunquemente. Per contenuti ricorda la conferenza del premier Monti: un libro dei sogni con tanti luoghi comuni». Il senatore della Lega Nord, Roberto Calderoli, boccia senza mezzi termini il messaggio di fine anno del presidente Giorgio Napolitano «Vista la lunghezza della carriera politica di Giorgio Napolitano come parlamentare, ministro e presidente della Repubblica, avrebbe potuto fare un esame di coscienza su quello che non si è riuscito a fare fino ad oggi», prosegue l'ex ministro. «C'è qualche fuori campo: dal suo passato nelle fabbriche di Napoli, ma forse si riferiva a quelle dei botti, allo Ius soli - prosegue - C'è poi il passaggio sulla segnalazione dell' eccesso di tasse: prima fa un vero e proprio panegirico del governo Monti, una cosa che non si è mai vista, poi si lamenta delle tasse quando è proprio Monti a proporre solo tasse». «Ma la cosa che più mi ha dato fastidio - conclude l'esponente leghista - è che non c'è nessun accenno al federalismo: questa è una colpa».

5 commenti:

Massimo ha detto...

Forza Lega ! :-)

marshall ha detto...

Non ho ascoltato il discorso del presidente, e quindi non lo potrei commentare, ma conoscendo la solita prassi e la solita solfa con cui vengono "confezionati" questi discorsi, penso di poter condividere in toto il commento di Calderoli.

susy ha detto...

Vedo che continuano a tirare acqua al proprio mulino, non si smentiscono nemmeno in un momento così drammatico,nauseanti per come si pongono dopo la vergogna del loro fallimento! I soliti personaggi melensi da telenovela stucchevole!BUON ANNO, che questo nuovo anno ci porti gente onesta nel cuore e nel cervello, che sappia valorizzare l'immenso patrimonio che è il nostro paese

Eleonora ha detto...

Ciao Susy, buon anno a te. Sono luridi vermi, altrochè e quello che mi schifa più di tutto è che anche il pdl continua a blaterare che qualcosa di positivo c'è col governo monti.

susy ha detto...

Beh si che c'è qualcosa di positivo, per il governo Monti: sono entrati a fare parte della casta, vuoi mettere? Ennesimo stipendio assicurato e garantito!