sabato 13 novembre 2010
La balena bianca
MILANO - «Prove di terzo polo? No, sono prove di primo polo. Non vorrete già classificarci al terzo posto...». Pier Ferdinando Casini scherza un po' con i cronisti. Ma la presenza del leader Udc allo stesso convegno (quello dei Liberal Democratici) al quale partecipano Francesco Rutelli, leader Api, e soprattutto Gianfranco Fini è un segnale politico importante. Lo sottolinea anche Rutelli, che sulla definizione di primo polo si dice «d'accordo». «Qui si parla - prosegue il presidente dell'Api - di unità nazionale, l'Italia divisa non va da nessuna parte». Ai cronisti che gli chiedono se questa area presenterà una propria mozione di sfiducia al governo risponde: «Ne parleremo nelle prossime ore». Ma lo stesso Casini lascia intendere che la strada è quella. «Anche se - afferma - si tratta dell'ultimo dei problemi. Il vero problema è ritrovare il senso di responsabilità comune per affrontare una questione gravissima, perché la maggioranza non c'è più e c'è la necessità di trovare una soluzione che non faccia soltanto galleggiare l'Italia». Il leader Udc spiega che l'epoca del governo di Berlusconi è finita, occorre aprire «una fase nuova» una fase caratterizzata da un «patto per la nazione». «La politica dei muscoli - afferma - deve cedere il campo alla politica del ragionamento. È finita un'epoca, è finito un Governo e mi auguro che i protagonisti ne prendano atto, con serenità».
LE MOZIONI - Berlusconi, per adesso, tace. Dopo il viaggio a Seul per il G20, il premier non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali (anche se in Corea del Sud ha ammesso di avere «qualche problema»). Ma è chiaro che si tratta di giorni decisivi per le sorti della maggioranza. Il via libera alla Legge di Stabilità (la vecchia Finanziaria) in Commissione Bilancio rappresenta una tregua, certo. Ma i nodi potrebbero venire al pettine all'inizio della prossima settimana: da una parte il gruppo Pdl al Senato sta predisponendo il testo di una mozione parlamentare a sostegno dell'azione del governo; sull'altro fronte il Pd ha presentato, alla Camera, insieme all'Idv la mozione di sfiducia contro l'esecutivo. Il leader democratico, Pier Luigi Bersani, afferma che il suo partito è disposto ad aspettare l’approvazione della Finanziaria prima di discutere la mozione di sfiducia al Governo, ma solo se il centrodestra non cercherà di fare "melina". A questo punto, però, potrebbe arrivare anche la mozione comune tra Udc, Api e Fli. Una situazione piuttosto difficile, per l'esecutivo. Tanto che il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha fatto sapere che «lunedì ci sarà un incontro con Berlusconi, e vedremo cosa succederà».
DOPO LA FINANZIARIA - Lo stesso Paolo Bonaiuti, portavoce di Berlusconi, afferma poco più tardi che «il Presidente del Consiglio è rientrato dal vertice G20 di Seoul con le idee ben chiare sul percorso politico che ci attende, ma si astiene dall'esprimere giudizi sulla situazione per un motivo molto semplice: quello di tutelare la stabilità dell'Italia di fronte ai rischi connessi alle nuove turbolenze sui mercati internazionali». «Quando Camera e Senato nei prossimi giorni avranno definito i tempi per l'approvazione della legge Finanziaria - aggiunge - sono certo che il Presidente Berlusconi farà conoscere con chiarezza agli italiani le sue valutazioni e le sue decisioni».
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