martedì 23 aprile 2013

Quei geni di bankitalia


«Per mantenere il pareggio di bilancio anche dal 2015 sarà necessario introdurre ulteriori correzioni, sia pure di dimensioni limitate rispetto a quanto fatto in passato». Lo ha detto Daniele Franco, direttore centrale per la Ricerca economica e le Relazioni internazionali della Banca d'Italia, nella sua audizione sul Def davanti alle Commissioni congiunte speciali per l'esame di atti del Governo del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. «Per quanto riguarda la finanza pubblica, il Def mette in luce gli importanti risultati conseguiti grazie agli interventi correttivi attuati negli scorsi anni - ha spiegato -. In particolare, si prevede che l'indebitamento netto continui a scendere e che già nel 2013 sia conseguito l'obiettivo del pareggio di bilancio in termini strutturali, che costituisce il punto di riferimento della riforma costituzionale del 2012 e delle nuove regole europee».

NO INCERTEZZE SU TASSE IMMOBILI - Ma perchè l'Europa riconosca il raggiungimento dell'obiettivo del pareggio di bilancio (con la chiusura della procedura per disavanzi eccessivi) - ha rilevato Franco - «vanno immediatamente dissipate le incertezze sulla stabilità del gettito legato al vigente sistema di imposizione sugli immobili». Il direttore centrale per la ricerca economica di Bankitalia, non ha comunque fatto alcun riferimento esplicito all'Imu mentre in un altro capitolo del testo si fa riferimento alla riforma del catasto per eliminare iniquità.

PRESSIONE AI MASSIMI - Il direttore Franco ha poi aggiunto che la pressione fiscale al 44% è «molto elevata», sia a livello storico sia nel confronto internazionale - 3 punti sopra paesi Ue - e «l'elevato livello di evasione fiscale rende il carico sui contribuenti onesti ancora più ingente» ed «è ostacolo alla crescita». Secondo l'istituto di Via Nazionale, è necessario «ridefinire la composizione del carico tributario in modo da ridurre le distorsioni nell'offerta dei fattori produttivi». «L'elevato livello di evasione fiscale - secondo palazzo Koch - rende il carico sui contribuenti onesti ancora più ingente, esso determina distorsioni nell'offerta di fattori produttivi e fenomeni di concorrenza sleale ed è d'ostacolo alla crescita della dimensione delle imprese».

CONTI E MISURE PER L'ECONOMIA - «La gravità della situazione - ha detto ancora Franco - richiede un'azione di politica economica ampia e organica, che coniughi l'equilibrio dei conti pubblici e le azioni strutturali volte a innalzare il potenziale di crescita dell'economica con il sostegno in tempi brevi del sistema produttivo e delle fasce deboli della popolazione».

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