sabato 27 aprile 2013

Il nuovo governo


Alfano al Viminale, Cancellieri alla Giustizia, Saccomanni all’Economia, Bonino agli Esteri. Era ed è l’unico governo possibile, ha spiegato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Enrico Letta (“il vero artefice di questo governo” l’ha definito il capo dello Stato) ha sciolto la riserva ed è il nuovo presidente del Consiglio. Domani alle 11,30 giurerà insieme al resto della squadra di ministri, mentre tra lunedì e martedì chiederà la fiducia alla Camera e al Senato.

Nasce, dunque, il governo di Enrico Letta. Un governo “politico”, con “record di presenza femminile”: 21 ministri, tra cui sette donne. Nove vanno al Pd, 5 al Pdl, 3 a Scelta civica e quattro sono i nome di alto profilo, anche a livello internazionale, come aveva auspicato il presidente della Repubblica. La lista dei ministri conferma solo in parte le voci che sono girate nelle ultime ore sulla bozza con la quale Letta si è presentato nel pomeriggio al Quirinale. Ci sono molte donne, l’età dei ministri si è considerevolmente abbassa. Ci sono il primo ministro di colore della storia della Repubblica e la prima olimpionica ministro, Josefa Idem. Ci sono tre personalità che non sono state scelte dalle file dei partiti che concorreranno a sostenere il governo: il presidente dell’Istat Enrico Giovannini, il direttore generale di Bankitalia Fabrizio Saccomanni e la radicale Emma Bonino.

Questa la lista illustrata dal capo del governo Letta. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio sarà Filippo Patroni Griffi (ex ministro alla Funzione Pubblica nel governo Monti). Partiamo dai ministeri senza portafoglio. Il ministro alla Pubblica Amministrazione e all’Innovazione è Giampiero D’Alia, la delega agli Affari regionali andrà a Graziano Delrio, le Pari Opportunità, il Turismo e lo Sport andranno a Josefa Idem, la Coesione Territoriale a Carlo Trigilia, ministro per i Rapporti con il Parlamento e il coordinamento del lavoro dell’esecutivo sarà Dario Franceschini, alle Riforme Istituzionali andrà Gaetano Quagliariello, all’Integrazione la democratica di origine congolese Cecile Kyenge. L’unica conferma è quella per gli Affari Europei dove resterà il ministro del governo Monti, Enzo Moavero Milanesi.

I ministeri con portafoglio. Agli Interni Angelino Alfano (sarà anche vicepresidente del Consiglio), agli Esteri Emma Bonino, all’ Economia Fabrizio Saccomanni, alla Giustizia Anna Maria Cancellieri, alla Difesa Mario Mauro, allo Sviluppo Flavio Zanonato, alle Infrastrutture e ai Trasporti Maurizio Lupi, all’Agricoltura Nunzia De Girolamo, all’ Ambiente Andrea Orlando, al Lavoro e al Welfare Enrico Giovannini, all’Istruzione Maria Chiara Carrozza, ai Beni Culturali Massimo Brai e alla Salute Beatrice Lorenzin.

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