domenica 14 aprile 2013

Fallire serenamente... e se fosse vero?


“Scusi, mi dia un secondo che metto il vivavoce”. È in autostrada Arturo Artom quando lo raggiungiamo al telefono. L’animatore della rete di imprenditori Confapri è appena partito da Milano per raggiungere Torino, dove domani incontrerà Gianroberto Casaleggio. “Stiamo elaborando una serie di proposte per affrontare la crisi economica, sono destinate a tutti i partiti, ma la cassa di risonanza maggiore l’abbiamo avuta nel Movimento 5 stelle”. Due settimane prima delle elezioni il primo incontro a Treviso. C’era anche Beppe Grillo - assente domani nel capoluogo piemontese - e scattò la scintilla. Con il guru dei grillini da allora un fitto scambio di pareri e di opinioni, l’ultima volta la settimana scorsa all’ombra della Madonnina. Uno dei talloni d’Achille del M5s riguarda la copertura economica delle iniziative che propone, un versante sul quale cerca l’aiuto di Confapri: “Si deve iniziare dal taglio della spesa pubblica” spiega Artom, un passato di simpatie berlusconiane. Ma la lista delle cose da fare è lunga.

Partiamo dall’inizio. Noi siamo un think-tank, e in quanto tale stiamo elaborando una serie di proposte per l’economia e per dare ossigeno alle imprese.

Per il Movimento 5 stelle? Abbiamo cercato l’interlocuzione di tutti i partiti, ma la cassa di risonanza maggiore è arrivata dal Movimento. Il primo incontro con loro l’abbiamo avuto a Treviso due settimane prima delle elezioni. C’erano sia Grillo che Casaleggio, e siamo rimasti molto soddisfatti, ci ha stupito la loro grande capacità di ascolto.

Domani cosa succederà? Proveremo a trovare un’intesa su alcuni provvedimenti per far ripartire il mondo delle imprese. A partire da una considerazione: il M5s ha vinto perché ha avuto un grande coraggio sul tema dei costi della politica. All’indomani delle elezioni ha fatto risparmiare allo stato 43 milioni di euro rinunciando ai rimborsi, provocando un effetto a valanga. Anche Scelta civica ha annunciato di voler fare lo stesso, e c’è un dibattito acceso nel Partito democratico. Su questa e su altre questioni abbiamo avuto la scorsa settimana un incontro interno a Bologna, nel quale abbiamo realizzato un piano molto puntuale per la riduzione della spesa pubblica attraverso una specie di spending review. Inoltre abbiamo messo a punto alcuni disegni di legge che presenteremo domani a Casaleggio.

Ce ne dica alcuni. Il primo prevede l’abbattimento dell’Irap nel giro di tre anni. Un altro punta a risolvere alcune falle nella normativa sui versamenti dell’Iva, e prevede che chi emette una fattura la saldi solo all’effettiva ricezione di quanto corrisposto. C’è poi il tema dei debiti della Pa nei confronti delle imprese: entro tre anni proponiamo che siano rimborsati completamente, anche attraverso meccanismi pro-soluto tramite la Cassa depositi e prestiti. E insisteremo sull’urgenza di applicarli.

Concorda con i grillini sul tema dello sblocco dell’attività parlamentare? Bisogna muoversi subito, presentarli prima che si insedi un nuovo governo. A Roma stanno succedendo cose scandalose, non esiste nessuna norma che preveda che le Commissioni non partano.

Parlerete anche di questo? Sarà un incontro molto importante perché si concentrerà sulle cose concrete da fare. Parleremo di cose pratiche.

Perché a Torino? L’ho proposto io, è la mia città. A Milano con Casaleggio ci siamo visti la settimana scorsa: è nato un rapporto di stima profonda, da lui ho avuto sempre feedback positivi. L’incontro sarà aperto da me e da Massimo Colomban, poi lui illustrerà per una mezz’ora il programma del Movimento. Seguiranno due ore di botta e risposta.

Proverete a dare copertura economica ad alcune loro proposte? Un versante sul quale i 5 stelle non sembrano molto ferrati. Le risponderò con un ragionamento. Nel 2007 il debito pubblico era sceso al 104%. Oggi si aggira intorno al 130% e lo stesso Def prevede di ridurlo di non più di un paio di punti. Questa situazione ha generato una tensione spasmodica per la salvaguardia del posto di lavoro.

E dunque? Casaleggio ci ha reso partecipi del suo punto di vista, che condividiamo. Sostiene di ribaltare il problema, e cercare di salvaguardare il reddito delle persone, non il loro posto di lavoro. A fine giugno scadrà la cassa integrazione straordinaria. Invece di spendere quei soldi, e molti altri ancora, per cercare di salvare aziende in difficoltà, bisogna lasciarle fallire serenamente. Così si eviterebbe di buttare soldi inutilmente, e li si potrebbe investire per il reddito di cittadinanza. Noi condividiamo quest’ottica strategica, ma per realizzarla bisognerà cambiare la mentalità del mondo del lavoro italiano.

Insomma, vi proponete, attraverso le vostre proposte, di dare sostanza al programma elettorale del Movimento? Lo stiamo già facendo. C’è un colloquio molto fecondo, una serie corposa di interscambi. Fino ad oggi noi ci stiamo trovando molto bene, e credo anche loro.

2 commenti:

Nessie ha detto...

Mah...mi sa tutto quanto di patacca e di pataccari. Intanto l'Huffington POst versione italiana ha per direttora l'Annunziata. POi questo personaggio che , a quanto pare, tira le fila dietro a Casaleggio (il quale le tira a Grillo)che propone? Di lasciar fallire le aziende italiane? Si dà il caso che falliscano già bellamente da sé fra rincari IVA, Irap, Imu delle loro infrastrutture (capannoni ecc.) e Tares, un'altra patrimoniale sui rifiuti. Temo che la strategia grillesca, sia un ottuso "tanto peggio tanto meglio" , secondo il programma del peggior comunismo.

Maria Luisa ha detto...

OT
http://www.stranieriinitalia.it/attualita-vieni_in_comune_e_diventa_italiano_._milano_scrive_alle_seconde_generazioni_16960.html