martedì 16 aprile 2013

Toh... aumento delle misure di sicurezza...


L'Italia alza le misure di sicurezza dopo l'attentato alla Boston Marathon che ha provocato tre morti e decine di feriti. Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, che già da ieri sera è in stretto contatto con le autorità americane, ha inviato una direttiva a prefetti e questori in cui si chiede di innalzare il livello di attenzione su tutti gli obiettivi sensibili. Oggi il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, ha convocato il Comitato nazionale dell'ordine e della sicurezza pubblica. E il presidente Napolitano, nel suo messaggio a Obama sottolinea come l'attacco terroristico negli Usa "per l'Italia, che vive una complessa transizione istituzionale" sia "un potente monito sulle incertezze e le insicurezze di un mondo complesso e interdipendente". Pur in assenza di specifici segnali di pericolo per il nostro Paese e di certezze sulla matrice dell'attentato, l'innalzamento delle misure di sicurezza e' una misura necessaria in questi casi. Il Comitato, cui hanno partecipato i vertici di forze di polizia ed intelligence, ha disposto di mantenere alto il livello di vigilanza e di allerta, rafforzando i dispositivi di sicurezza sull'intero territorio nazionale nei confronti di obiettivi sensibili. Massima allerta dunque su ambasciate e consolati, porti aeroporti e stazioni ferroviarie, luoghi turistici e di culto, con una particolare attenzione raccomandata nei confronti degli interessi americani in Italia. A dover essere vigilate non sono quindi solo le sedi diplomatiche ma anche quelle di università e aziende a stelle e strisce, le basi americane sul territorio italiano, luoghi di ritrovo dei cittadini statunitensi. A Firenze, oltre ad aeroporto e consolato americano, sono stati rafforzati i controlli sulle numerose sedi di università statunitensi.

"Non sono state decise particolari precauzioni - ha detto il prefetto di Pisa Francesco Tagliente - ma i fatti di ieri sera hanno determinato una conseguente maggiore attenzione, da parte delle forze dell'ordine, per la protezione degli obiettivi, soprattutto statunitensi, ritenuti sensibili ai fini di polizia". Le misure di sicurezza sono già scattate a Roma, dove vengono presidiate l'ambasciata e la residenza dell'ambasciatore Usa, il consolato e le università americane, e all'aeroporto di Fiumicino. In questo caso i controlli riguardano soprattutto i voli delle compagnie aeree statunitensi e della compagnia El Al ed in particolare l'area del Terminal 5, dove ci sono le procedure di check-in dei passeggeri diretti in Usa ed Israele con tali collegamenti. Agli americani è intanto arrivata la vicinanza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che a nome del paese ha espresso a Barak Obama la "più profonda solidarietà e sdegno" per l'attacco terroristico. "Hanno colpito - ha affermato - dove le nostre società sono più vulnerabili, perché impegnate nella quotidiana costruzione di una serena convivenza civile. Tuttavia, nessun atto di violenza ci impedirà di tenere fede ai nostri valori e alla nostra fiducia nella libertà, nella democrazia e nello stato di diritto". Anche per questo il capo dello Stato ha ribadito che l'Italia non si tirerà indietro nella lotta al terrorismo. "Nei dodici anni trascorsi dall'11 settembre, l'Italia e l'Europa si sono schierate con l'America nella lotta al terrorismo. Abbiamo intensificato la nostra cooperazione di intelligence e di sicurezza", mentre le "nostre forze armate hanno operato e operano insieme in Afghanistan, in Nord Africa, nel Mediterraneo e nell'Oceano Indiano". "Manterremo questo impegno - ha concluso il presidente - perché non possiamo abbassare la guardia nell'azione volta ad assicurare la pace e la sicurezza per la comunità internazionale, nonché la sicurezza per i nostri cittadini".

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