mercoledì 16 novembre 2011

Un governo che nessuno ha votato (2)


L'opposizione al governo Berlusconi - Pd, Udc e Fli in primis - esulta già per la nuova squadra di governo appena varata da Mario Monti. I commenti sono entusiastici. "È un grande risultato essere riusciti a varare un governo autorevole, una grande squadra di servitori dello Stato che può davvero salvare questo paese", dice il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa. E subito dopo esprime "grande apprezzamento per il lavoro di Napolitano e di Monti". Dario Franceschini, capogruppo del Pd alla Camera, a stento trattiene l'entusiasmo: "Mi pare che per i modi, i tempi e la qualità delle persone fosse impensabile immaginare di meglio". Mentre Livia Turco tesse le lodi per l'alto livello dell'esecutivo: "E' un governo di alto profilo tecnico, ricco di competenze, che mette con coraggio donne in ruoli chiave. E' apprezzabile la scelta di mantenere il ministero della Sanità e di affidarlo a persona esperta. Così come importante aver indicato al Lavoro e politiche sociali una donna come la professoressa Fornero". La Turco poi sottolinea, con malizia, l'importanza della nomina di Riccardi al ministero della Cooperazione e all'Integrazione. Un vero e proprio segnale di avvertimento alla Lega. Per promuovere a pieni voti la nuova compagine di governo, Italo Bocchino, vicepresidente del Fli, usa come metafora il voto delle agenzie di rating: "Siamo di fronte a un governo di ricostruzione nazionale a cui va riconosciuta la tripla A per competenza e professionalità. Adesso spetta a tutti i partiti politici sostenere questo esecutivo senza se e senza ma, affinché da qui al 2013 si possano fare le riforme di cui necessita il Paese". Parla addirittura di svolta storica per le riforme Benedetto Della Vedova (Fli): "Saluto con soddisfazione la nascita del Governo Monti. Da tempo penso e affermo che è necessario un cambio di clima politico per risalire la china. A maggior ragione questo potrà avvenire con un governo ad ampio sostegno parlamentare. Bisogna ora dare sostegno a Monti per il governo del Paese. Mi auguro che centro destra e centro sinistra capiscano che questo è un momento storico per realizzare riforme". L'unica forza dell'opposizione che non si unisce al carro del vincitore è l'Italia dei valori, che sostiene il governo pur restando fuori dalla maggioranza: "Daremo il nostro contributo - dice Antonio Di Pietro - con un voto di fiducia affinché" il governo Monti, caratterizzato da "discontinuità e professionalità", "inizi il suo lavoro". "Ma poi valuteremo provvedimento per provvedimento. E non faremo parte di maggioranze politiche". La radicale Emma Bonino getta acqua sul fuoco dell'entusiasmo che divampa a sinistra: "Monti come presidente del Consiglio è la persona più appropriata". Salvo poi aggiungere che, vista la difficoltà della situazione complessiva, "la luna di miele finirà presto"... E se non fossero amici Monti, a quest'ora, farebbe già gli scongiuri.


Appoggia ma con riserva. Apre ma lancia l'avvertimento. E' il solito Antonio Di Pietro che, letta la lista dei componenti del neo governo guidato da Mario Monti, ha fatto sapere che all'interno dell'esecutivo ci numerosi ministri che potrebbero avere conflitti d’interesse con la loro azione.  Proprio per questo il leader dell'Italia dei Valori ha fatto sapere che vigilerà, "pur non volendo criminalizzarli a priori". In una conferenza stampa a Montecitorio, Di Pietro ha riconosciuto "la qualità e professionalità" della squadra di governo ma ha sottolineato che all'interno del governo non sono "rappresentate le fasce sociali più deboli". "Ci sono forti personalità, ma di un mondo ben definito - ha continuato l'ex magistrato - ma vogliamo confidare che la loro professionalità e serietà li metta in condizioni di occuparsi di tutte le fasce sociali del paese e non ci sia quel conflitto d’interesse con cui ha convissuto il governo passato". Secondo il laeder Idv, "i curricula di alcuni ministri potrebbero andare in conflitto d’interesse con l’attività del governo, però, non li criminalizzerei a priori". Prima, però, l'ex di Mani pulite vuole vederli all’opera: "Sta a loro dimostrare che i curriculum non saranno causa di un conflitto d’intesse più sottile ma per questo ancora più pervasivo".

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