sabato 19 novembre 2011

Ah ah ah ah


Cambia il governo, ma Fini rimane sempre lo stesso. E dal palco dell'assemblea del Terzo Polo a Verona, il leader di Fli torna a dettare l'agenda politica, a ergersi a profeta e ad emettere sentenze. Come questa: "Il governo Monti è l’ultimo governo in grado di fare uscire l’Italia dalla crisi. Se fallisce, non fallisce Monti ma l’Italia intera".

Insomma, per Gianfranco Fini il nuovo premier è l'unico che ci possa salvare e per questo il suo partito gli ha già garantito "un sostegno leale". Un sostegno a un governo che "nasce con una montagna di problemi da superare. Monti ha indicato la necessità di coesione sociale in un momento in cui il divario tra italiani si è allargato. C’è una stragrande maggioranza che ha visto scendere il suo livello di vita, la croce del ceto medio di chi vive con il salario e un reddito fisso". Eccolo poi dettare l'agenda politica. Si parte dalla riforma delle pensioni: "Facciamola e diciamo ai padri "lavora qualche anno in piu" per garantire ai figli di poter lavorare a loro volta". Poi è la volta della riforma del lavoro: "È necessario che venga meno per i ragazzi il calvario dei contratti a termine. Crescita ed equità vuol dire anche licenziare, ma il contratto di assunzione non può essere sempre di sei mesi, a tempo a progetto. Sia un contratto unico a tempo indeterminato". E sui licenziamenti: "Quando si ipotizzano interventi di riforma sui licenziamenti credo che da parte del Terzo Polo si debba indicare chiaramente una politica che parta dal dovere di cambiare le procedure attraverso le quali si viene assunti".

Ma il presidente della Camera fa un accenno anche alla situazione dell'Eurozona e ai rapporti con Francia e Germania. Secondo Fini, in Europa non ci deve essere un direttorio franco-tedesco, ma l’Italia deve fare parte del nocciolo duro dei paesi più importanti dell’Ue. L'ex An ha anche stigmatizzato chi ha "gioito" nel vedere l’ex premier Silvio Berlusconi "snobbato" agli ultimi vertici. "Negli ultimi tempi fra me e Berlusconi non c’è stato un rapporto cordiale, ma questo non autorizza a gioire a vedere il premier snobbato rispetto alle sfide da affrontare". Poi, l'appello di Fini viene rivolto agli italiani: "Dobbiamo aprire una fase nuova della stagione politica: noi ci siamo uniti nel Terzo polo con gli amici dell’Udc, dell’Api e dell’Mpa e gli italiani si uniscano a noi per cambiare il paese". Insomma, il Terzo Polo si candida alla guida del Paese.

E ad ammetterlo è lo stesso Fini: "Il Terzo polo dovrà necessariamente avere una marcia in più, non potrà essere solo una sommatoria analitica dei partiti che lo compongono ma una sintesi alta di programmi, idee, valori e dovrà elaborare progetti per candidarsi alla guida del paese". Sul tema dei costi della politica, il presidente della Camera ha poi annunciato che "non è la politica che costa sono gli apparati, il numero degli enti e dei parlamentari a incidere. In questi 18 mesi dovremmo essere noi a dire che accanto alle riforme che farà il governo compito delle Camere sarà quello di fare interventi che dicano che il ceto politico sa dare l’esempio. Qualche settimana fa l’ufficio di presidenza della Camera ha deliberato di disporre una riforma per la quale la Camera abolirà il vitalizio degli ex parlamentari. È una piccola cosa ma è l’esempio che deve dare la politica".

Per il leader di Fli, "se vogliamo uscire dalla travagliata storia che abbiamo alle spalle dobbiamo dire basta alle alleanze costruite solo per battere un avversario". Poi Fini si compiace del fatto che la sua profezia si sia realizzata: "Quello che è accaduto in questi mesi e in questi anni dimostra la bontà dei proverbi popolari: il tempo prima o poi è sempre galantuomo, quello che è accaduto è dimostrazione che l’Italia era entrata in una fase turbolenta e difficile da gestire che aveva determinato un conflitto permanente". Aveva previsto tutto, Fini. Si sente l'artefice della nuova condizione politica. In realtà, in tema di profezie Fini non è proprio un fenomeno. A metà ottobre si era detto sicuro che a marzo 2012 si sarebbe andati alle elezioni anticipate e che Bossi avrebbe staccato la spina al governo. Non è andata così, così come non è stata mantenuta la promessa di lasciare la presidenza della Camera non appena Berlusconi si fosse dimesso. Ma non importa, anzi, come ha detto Fini stesso: "Il passato è passato, le polemiche appartengono a un'altra stagione, guardiamo avanti".

1 commenti:

Nico ha detto...

Questo gufa brutto. Io già ho fatto tutti gli scongiuri del caso, dopo essermi fatto salire lo spread a 1000 a leggere le sue boiate e lezioncine di onestà. Che essere privo di ritegno...