giovedì 3 novembre 2011
Nanoleone, la culona, la grecia, gli strozzini e il banchiere
Il bluff greco di Johnny Doe
Papandreou nella notte del 2 novembre - sotto le pressioni del cancelliere tedesco Angela Merkel e del presidente francese Nicolas Sarkozy - ha fatto marcia indietro. Il premier greco ha ceduto all'ultimatum dei due leader europei: nessun quesito sull'accordo del 27 ottobre. Se un referendum ci deve essere, che riguardi la permanenza della Grecia nell'Eurozona. Infatti il trattato di Lisbona non prevede la possibilità di abbandonare l'euro senza uscire anche dall'Unione europea.
Come già avevamo ipotizzato, la mossa di Papandreu era solo un bluff per ottenere forse maggiori agevolazioni per il debito greco, ben sapendo che l'unico referendum possibie e ammesso é quello dall'uscita dalla UE. I marpioni usurai della Ue sono andati a vedere il bluff e Papandreu é rimasto in braghe di tela al freddo, come si suol dire. Sconfessato anche dl suo ministro delle finanze Venezelos. Vedremo se almeno avrà ottenuto qualcosa, cosa di cui dubitiamo. Si profila un governo di transizione o tecnico, guidato da Lucas Papademos.... udite udite!.. ex vice presidente della Banca centrale europea! Missione compiuta. Il piano di saccheggio é riuscito. L'unica cosa positiva di tutta questa faccenda di ricatti e controricatti, é che é suonato un campanello d'allarme, molti cominciano a dubitare che questa Europa non ci porterà da nessuna parte e che bisogna cambiarla da capo a piedi. Non possiamo essere incatenati come schiavi a questa costruzione fasulla di strozzini. Questo significa il Trattato di Lisbona, e la rivolta sociale non é improbabile.
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