martedì 5 ottobre 2010

Lista "milanese"


MILANO - Il presidente del Centro islamico di viale Jenner, Abdel Hamid Shaari, ha annunciato che alle prossime elezioni comunali di Milano si presenterà una lista civica di immigrati che si chiamerà «Milano Nuova». Shaari che non ha precisato se la lista avrà un candidato sindaco, ha specificato che non si tratterà «di una lista islamica ma una lista laica». «Non importa - ha spiegato - se non eleggiamo nessuno. Quel che conta è dare la possibilità a tutti gli stranieri di sentirsi parte della città. E non sarà una lista contro gli italiani, anzi contiamo anche di avere con noi degli italiani che condividano il programma che stiamo mettendo a punto e che sarà pronto nelle prossime settimane».

LE REAZIONI - Nell'attesa si sono già accese le polemiche nel centrodestra per questa iniziativa, che invece è «estremamente positiva» secondo Giuliano Pisapia, uno dei candidati alle primarie del centrosinistra. Il leghista Davide Boni, che è presidente del Consiglio regionale della Lombardia, considera la lista di immigrati «una discriminazione al contrario, una deriva pericolosissima». Il segretario milanese del Carroccio, Igor Iezzi, va oltre augurandosi «di non ritrovarci in consiglio comunale un nuovo Mohamed Game», l'uomo arrestato dopo aver tentato di farsi esplodere alla caserma Santa Barbara di Milano. Iezzi tira in ballo anche il Pdl: «Suggerisco a Shaari di scegliere come capolista Aldo Brandirali, il consigliere comunale del Pdl che ha proposto l'apertura di una moschea per ogni zona». Il coordinatore provinciale del Popolo della Libertà, Romano La Russa, però, alla lista civica dice un secco no e non si fida delle assicurazioni di Shaari che la lista sarà laica e aperta anche agli italiani. «Un partito della Shaaria? No, grazie. Milano - sostiene - non ha bisogno di un partito per islamici per sostenere le istanze degli immigrati: la città ha dimostrato di saper accogliere con gran cuore gli stranieri che vogliono lavorare e rispettare le leggi».

«PIU' COESIONE SOCIALE» - Chi la considera invece una idea positiva, è Pisapia. «La lista - sottolinea - è utile alla costruzione di una Milano più accogliente e più democratica, sicuramente meno discriminatoria». «Proporre una lista interetnica - conclude - significa voler partecipare attivamente alla vita cittadina senza discriminazioni, ma creando invece più coesione sociale e politica»

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Milanistan.
eudora