giovedì 28 ottobre 2010

Geert Wilders


Cari amici, come è brava la stampa italiana a dare la caccia agli xenofobi. E come sa distinguere gli argomenti propagandistici giusti da quelli che possono far confondere le idee ai bravi democratici di questo paese. Prendete per esempio il terribile islamofobo e xenofobo Geert Wilders, deputato olandese spauracchio di ogni bravo eurarabo. Pensate che ha fatto un film per mostrare che ci sono delle somiglianze fra il Corano e Mein Kampf. (se vi interessa trovate qui la prima parte e i link con le altre tre: qui). I giornali italiani e di tutt' Europa hanno lodevolmente dato notizia del processo intentato a Wilders per oltraggio a una religione, incitamento all'odio razziale e quant'altro.

Ma poi giustamente non hanno raccontato com'è andato il processo e dintorni. Non hanno mai detto per esempio che ci sono state testimonianze che mostrano come il più importante giornale olandese, "De Telegraaf" abbia rivelato che l'indagine contro il leader del partito democratico olandese (che ha purtroppo triplicato i suoi voti nelle ultime elezioni) sia stato personalmente voluto e diretto, in un certo senso imposto dal ministro della giustizia olandese, dunque da un concorrente politico di Wilders, tal Hirsh Ballin (qui).

Con l'eccezione del "Giornale" (qui) non hanno detto che la procura durante il processo ha abbandonato la maggior parte delle accuse perché manifestamente infondate (vedi per esempio qui). Soprattutto: hanno parlato del primo tentativo di ricusazione del collegio giudicante, che la difesa di Wilders ha tentato quando l'imputato si è avvalso del diritto di non testimoniare e il giudice in pieno processo ha detto più o meno che questo dimostrava che il deputato fosse bravo a far demagogia ma non a confrontarsi (qui), ma poi non hanno detto che c'è stata una seconda ricusazione, quando la corte ha rifiutato di sentire un testimone chiave che era stato contattato dall'accusa per convincerlo a volgere la sua testimonianza contro Wilders e che questa ricusazione è stata accolta, annullando il processo svolto finora, che dovrà forse essere rifatto.

(qui) Il risultato è che "il processo Wilders ha 'backfired' [tradurrei: fatto autogol] in ogni modo possibile" (così un giornale non proprio estremista come il Wall Street Journal (qui). Non ne hanno parlato anche se la notizia era nota in Italia e trasmessa da alcune agenzie (qui). Come vedete i giornali italiani sono ottimi, perfetti strumenti di propaganda che spiegano alla gente cosa pensare. E in questo c'è poca differenza fra destra e sinistra, Talvolta perfino "Il giornale" e "Libero" (non "Il foglio", per fortuna) chiamano Wilders xenofobo esattamente come "Repubblica" e "l'Unità", anche se Wilders è un sincero democratico, un liberale, non si sogna di essere razzista ed è amico di Israele (se vi interessa come la pensa, guardate qui, il seguito è a fianco, o qui). Il buon Antonio Gramsci approverebbe, e parlerebbe di "egemonia" del pensiero "progressista" e terzomondista anche sui suoi avversari.

0 commenti: