mercoledì 30 giugno 2010

Razzismo al contrario

Mentre i bonus bebè vengono bloccati dai magistrati terzomondisti perchè sono discriminatori se vanno solo alle famiglie italiane meno abbienti... alcuni comuni discriminano gli italiani che avrebbero bisogno di casa o soldi e i magistrati tacciono.


Il Comune di Bologna tende la mano agli stranieri extracomunitari a rischio sfratto per via della crisi economica. E la Lega nord insorge: "E' razzismo al contrario". L'amministrazione ha deciso, secondo quanto riporta l'agenzia Dire, di dirottare un fondo ministeriale inizialmente previsto (dall'ex Governo Prodi) per l'inserimento abitativo delle famiglie immigrate ospiti dei centri d'accoglienza. Ora, con quei soldi, verranno pagati contributi a quei nuclei stranieri "che siano in situazione di morosità dovuta agli effetti della crisi economica", ad esempio con problemi di disoccupazione, cassa integrazione, "situazioni di redditività limitata o insufficiente per far fronte al pagamento di canoni di locazione pregressi".

Il progetto. "Territori in rete per l'accesso all'alloggio", era già salito alla ribalta delle cronache. Una torta complessiva da 1,4 milioni di euro (di cui poco meno di 224.000 euro per il Comune di Bologna) a disposizione con fondi del ministero del Lavoro. Sotto le Due Torri si stabilì da parte delle precedenti amministrazioni di centrosinistra di aiutare gli extracomunitari ospiti dei centri d'accoglienza a prendere una casa in affitto (al massimo 5.000 euro a testa per "caparra, prime mensilità di canone ed eventuale corrispettivo dell'agenzia") o per acquistarla ("corrispettivo dell'agenzia immobiliare, spese notarili", sussidio massimo 10.000 euro).

Finora il Comune di Bologna ha speso solo la metà dei contributi, proprio nel momento in cui cresce l'emergenza sfratti (scattano al ritmo di 3.000 l'anno). Ed ecco l'idea di dirottare i fondi rimasti su questa esigenza. "Nell'attuale contesto socio-economico del territorio nazionale sono all'ordine del giorno, anche nel territorio bolognese, il manifestarsi di situazioni di difficoltà abitative legate prevalentemente a situazioni di morosità cui non si riesce a far fronte anche per accadimenti negativi legati alla situazione lavorativa", si legge nella delibera approvata lunedì pomeriggio dalla giunta commissariale. Si è ritenuto pertanto di "prevedere la possibilità di un ampliamento dell'erogazione", verso "altre situazioni di disagio abitativo legato a situazioni di morosità".

In particolare, vengono aiutate quelle "famiglie di immigrati non comunitari, in carico ai servizi sociali del Comune di Bologna, che siano in situazione di morosità dovuta agli effetti della crisi economica". Nella selezione, verrà data priorità "ai nuclei in condizioni di difficoltà economica che incida significativamente sulla capacità di mantenere la disponibilità dell'alloggio in locazione"; di seguito a quelli "con procedimento di rilascio per morosità avviato, che tramite il contributo possano evitare o posticipare lo sfratto, infine a quei nuclei con provvedimento di rilascio in esecuzione, che tramite il contributo ottengano una dilazione del termine di rilascio". La precedenza sarà data in ogni caso "con maggiore fragilità e disagio sociale".

Insorge la Lega nord. Manes Bernardini, consigliere regionale, parla senza mezzi termini di "razzismo al contrario" in merito al provvedimento adottato dal Comune di Bologna. "Se queste persone non hanno la possibilità di vivere o continuare a vivere sul nostro territorio, li si aiuti si', ma per tornare al loro paese- scrive Bernardini in una nota- non possiamo permetterci oggi come oggi di garantire certi privilegi agli stranieri extracomunitari, visto che non riusciamo a garantire neanche i cittadini bolognesi". Il consigliere del Carroccio parla di una misura che "ha dell'assurdo se non dell'incredibile".

Questo, argomenta ancora Bernardini, "è il costo che l'immigrazione clandestina extracomunitaria sta presentando in termini di spesa sociale; la sinistra ci ha raccontato per anni che dovevamo importare lavoratori e manodopera straniera che avrebbe garantito il pagamento delle nostre pensioni e dei nostri servizi. Dopo la beffa il danno, ora siamo noi a dover garantire una casa, con i nostri soldi ed i collegati servizi sociali agli stranieri extracomunitari con sfratto e la loro permanenza sul nostro territorio. Questi soldi devono essere garantiti in primis ai bolognesi ed italiani che versano purtroppo in analoghe situazioni di crisi abitativa".

4 commenti:

Maria Luisa ha detto...

I Bolognesi possono anche morire, l'importante è dare la casa agli Extra:altrimenti fanno la sceneggiata del suicidio e si scocciano se sono le suorine ad offrire loro un alloggio!

marshall ha detto...

Di questa vicenda sarà contentissimo Massimo!

Maria Luisa ha detto...

Come no :"di mondi!", spero che a Ferrara non seguano l'esempio di Bologna.

Maria Luisa

Elly ha detto...

Maria Luisa, tutto dipende dall'amministrazione. -_- Ma diciamo che anche a destra non si scherza in stupidità.