lunedì 1 agosto 2011
Bestie d'importazione
BARI - Alcune centinaia di immigrati ospiti del Cara di Bari hanno bloccato strade e binari nei pressi del Centro di accoglienza per protesta contro le lungaggini burocratiche che ritarderebbero il rilascio dello status di rifugiati. Secondo le prime notizie, alcuni manifestanti sarebbero armati di spranghe e avrebbero attaccato i poliziotti. Sarebbero state danneggiate auto della polizia; ci sarebbero feriti, anche tra alcuni passanti.
LA RIVOLTA - I migranti hanno bloccato la Statale 16 bis in entrambe le direzioni di marcia e stanno causando disagi alla circolazione dei treni lungo i binari adiacenti al Centro di accoglienza per richiedenti asilo. Sul posto stanno confluendo in numero massiccio le forze dell'ordine. La circolazione è in tilt. «Vogliamo i documenti»: così Mohamed, uno degli immigrati che partecipa alla protesta, ha risposto alla domanda di un cronista di un emittente locale che gli chiedeva i motivi della manifestazione degenerata in scontri. Mohamed ha aggiunto di essere ospite del Cara di Bari da sette mesi e di non sapere ancora nulla della sua richiesta di asilo. «Se abbiamo i documenti lasciamo la barricata» ha aggiunto un altro manifestante. Le forze dell'ordine, in tenuta antisommossa e utilizzando anche gas lacrimogeni, hanno costretto i manifestanti ad indietreggiare e stanno cercando di riportarli nelle vicinanze del Centro di accoglienza richiedenti asilo.
ORE 12.30 - LA RIVOLTA CONTINUA - Un gruppo di immigrati che era stato isolato nelle campagne attorno alla ferrovia dalla polizia che lo stava facendo retrocedere verso il recinto del Centro, ha improvvisamente reagito con lanci di sassi contro i poliziotti. Le forze dell'ordine sono arretrate andandosi a riparare dietro due automezzi. A nulla sono valsi i lanci di lacrimogeni e la presenza dall'alto di un elicottero della polizia che ha tentato di disperdere i manifestanti. Dopo aver messo in fuga le forze dell'ordine, gli immigrati hanno cominciato a lanciare sassi anche contro i giornalisti, che si sono rifugiati su un cavalcavia che sovrasta la zona degli scontri. La situazione è tornata temporaneamente alla tranquillità. I manifestanti si sono dispersi in alcune zone di campagna, mentre i mezzi della polizia si sono dislocati sul cavalcavia a distanza di sicurezza. Un manifestante è stato ammanettato e arrestato, e quindi medicato sul posto per alcune ferite che aveva sulle braccia. La zona continua ad essere sorvolata da un elicottero della polizia, mentre gli agenti sono dislocati in varie postazioni.
I FERITI - Decine di poliziotti e carabinieri sono rimasti feriti nelle cariche con gli immigrati del Cara di Bari, che per fronteggiare la polizia hanno lanciato grosse pietre tratte dai muretti a secco delle campagne dove è in corso la manifestazione di protesta. Al momento le forze dell'ordine e i manifestanti si mantengono a distanza. Gli immigrati sono divisi in gruppetti lungo il perimetro del Centro, mentre le forze dell'ordine sono dislocate nella zona circostante e intorno ai mezzi di soccorso. A quanto si è appreso, una delegazione di manifestanti sarebbe tornata a ridosso del recinto del Cara, dove sarebbe in corso un tentativo di trattativa da parte di funzionari della Questura, della Prefettura, del Comune di Bari e della Regione Puglia, per convincere gli immigrati a recedere dalla protesta. Alcuni gruppi di manifestanti stazionano sui binari della ferrovia Bari Nord, che sono stati bloccati con massi. Il traffico ferroviario è bloccato su questa linea e anche su quella delle Ferrovie dello Stato, che corrono entrambe a ridosso del recinto del Cara. Dall'esterno del Centro è visibile uno dei grandi capannoni che accoglie una delle sale comuni del Centro, la cui copertura è stata semidistrutta.
IL SINDACO EMILIANO - «Quanto accaduto oggi sulla tangenziale di Bari e zone limitrofe al Cara di Palese dimostra che la città sta pagando un prezzo altissimo alle politiche del Governo Berlusconi che concentrano sulla nostra città un numero sproporzionato di richiedenti asilo, allungando in modo insopportabile i tempi della verifica delle domande e scaricando sulla cittadinanza il peso di questo errore». Lo afferma in una nota il sindaco di Bari, che è a Roma per impegni istituzionali e ha seguito la rivolta del Cara tramite il direttore generale del Comune, Vito Leccese. «I richiedenti asilo - ha detto - devono essere smistati immediatamente in altre strutture e devono essere potenziate le Commissioni che esaminano le domande, per ridurre gli estenuanti tempi di attesa». Ha poi affermato che chi, tra i richiedenti asilo, «si è reso responsabile di reati va immediatamente arrestato e processato, valutando l'ipotesi di un immediato rimpatrio se questo non è incompatibile con il diritto alla sopravvivenza del richiedente asilo». «Purtroppo - ha aggiunto - i fatti accaduti sulla tangenziale questa mattina sono manna per il razzismo che è dentro ognuno di noi. L'incapacità di intuire ciò che stava accadendo dentro il campo e di prevenire l'occupazione della principale strada di accesso al capoluogo di Regione dimostra che il campo non è gestito adeguatamente. Sarà il nuovo Prefetto ad accertare le responsabilità». Emiliano è quindi tornato a chiedere al ministro Maroni la nomina del prefetto sottolineando che la sede è vacante da mesi.
IL GOVERNATORE VENDOLA - «Nell'esprimere la mia solidarietà alle forze dell'ordine e nell'auspicare una pronta guarigione ai feriti, voglio ringraziare tutti coloro che in queste ore hanno lavorato perché si potesse giungere ad una mediazione. Ma di fronte a questa situazione non si possono tacere responsabilità gravissime del Governo Nazionale. L'immigrazione non è una questione che può essere trattata in termini di mero ordine pubblico e di repressione». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola commentando gli incidenti. Per Vendola, «urge, oggi più che mai, una risposta politica all'altezza della situazione. Per questo - aggiunge - torno a chiedere che il Governo conceda il permesso di soggiorno per motivi umanitari come già fatto nei mesi scorsi in occasione dell'ondata di sbarchi dalla Tunisia. Gli incidenti di oggi - ha sottolineato Vendola - sono il frutto avvelenato della disperazione di chi, dopo lunghi viaggi della speranza in fuga da guerra, persecuzioni e fame, si vede negata la possibilità di un futuro di accoglienza. Le insopportabili attese per le pratiche di valutazione delle richieste di asilo - ha continuato - e il numero crescente di dinieghi rappresentano una condizione inaccettabile nella fase straordinaria che stiamo attraversando. I centri di accoglienza per richiedenti asilo scoppiano in tutta Italia. Il sovrannumero e l'incertezza sul proprio futuro rischiano di determinare una moltiplicazione delle rivolte e un ulteriore innalzamento della tensione».
MANTOVANO: «VIOLENZE INTOLLERABILI» -«Nell'esprimere apprezzamento per la professionalità e la generosità delle forze di polizia intervenute (in particolare, per la Polizia di Stato), sono certo che seguiranno interventi sanzionatori verso coloro che saranno riconosciuti come autori degli illeciti. Poiché va perseguito l'obiettivo di perfezionare il sistema di prevenzione di violenze come quelle messe in atto oggi, ma al tempo stesso vanno accelerati i tempi per la trattazione delle domande di asilo e di rafforzamento della struttura del Cara, mercoledì 3 agosto alle 14.30 presiederò nella prefettura di Bari una riunione tecnica dedicata alla questione. L'incontro, fissato d'intesa col Ministro Maroni, precederà quelli già da tempo concordati, sempre con sede in Prefettura, sulle misure di contrasto alla criminalità nelle aree critiche del Gargano e del Barese. A esso prenderanno parte, oltre ai vertici provinciali delle forze di polizia, il Prefetto Angela Pria, capo del Dipartimento libertà civili e immigrazione del Viminale, e il Presidente della Commissione asilo operante a Bari».
LA SENATRICE - «Dopo i gravissimi fatti di pestaggi e scontri violenti, avvenuti in questi giorni al Cie di Ponte Galeria, a Lampedusa e oggi al Cara di Bari, il Governo riveda subito le sue posizioni, adottando misure più ragionevoli e più rispettose dei diritti civili: non è tollerabile il carcere per gli innocenti». Lo chiede la senatrice del Pd Rosa Calipari che domani sarà al presidio organizzato da associazioni, sindacati e rete di associazioni, davanti al Senato per dire no al decreto Maroni sui rimpatri. «I Cie - afferma - sono luoghi dove i diritti delle persone sono sospesi e dove non è garantita nessuna tutela legale e nessun rapporto con il mondo esterno. Prolungare i tempi passando da 6 mesi a 18 è una vera vergogna oltre ad essere una misura disumana: trattenere per 18 mesi innocenti è più punitivo del carcere, si tratta di persone che non hanno subito nessun processo. Non è più tollerabile che in un paese civile come l'Italia siano previste misure così indegne, disumane e ingiuste».
ORE 14 - Si è conclusa la protesta degli immigrati dopo l'impegno scritto assunto dal prefetto vicario di Bari, Antonella Bellomo, di dare una risposta alle loro richieste entro mercoledì prossimo, dopo la riunione che si terrà in prefettura a Bari con il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano.
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4 commenti:
Insomma, è colpa di Berlusconi pure stavolta... E' quando sento certe affermazioni che mi convinco sempre più che la nostra è una civiltà arrivata al capolinea
Tutti questi hanno perso l'ennesima occasione per stare zitti...
Vuoi vedere che adesso daranno il fottuto permesso a tutti? In 'sto dannato paese, l'han sempre vinta i prepotenti, le forze dell'ordine avrebbero dovuto reagire con più durezza, infischiandosene se poi i soliti dicono 'italia crudele e razzista' ecc. ecc. Davvero, come dice Nico, siamo alla frutta, ormai comandano loro, avanti c'è posto...
Vincono i prepotenti che mettono a ferro e fuoco le città, i violenti, gli incivili e soprattutto le MINORANZE. Poverini, sai com'è... sono mesi che stanno rinchiusi lì dentro... a SPESE INTERAMENTE NOSTRE.
E ora si stanno "ribellando" pure quelli di Crotone...
http://www.corriere.it/cronache/11_agosto_01/immigrazione-scontri-bari-isola-capo-rizzuto_f4d08fe2-bc6f-11e0-9ecf-692ab361efb9.shtml
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