lunedì 1 agosto 2011

Stalker, poliziotti, sparatorie...

Magari lo stalker, per potersi beccare una "giusta pallottola" in corpo, avrebbe dovuto ammazzare la ex fidanzata prima...


ROMA - È indagato per «eccesso colposo in uso legittimo di armi» l'agente di polizia che sabato 30 luglio - durante un inseguimento congiunto ad opera di polizia e carabinieri sul Grande raccordo anulare di Roma - ha colpito a morte un pregiudicato in fuga, uno stalker che era appena stato protagonista di una notte di follia dopo aver tentato di assalire l'ex fidanzata in un condominio di Cinecittà.

LA SPARATORIA SUL GRA - Il poliziotto era a bordo di una delle pattuglie che - dopo la fuga dal condominio davanti al quale aveva speronato un'auto delle forze dell'Ordine - inseguivano Bernardino Budroni, 40 anni. L'agente, in forze al Reparto Volanti di Roma, dovrà rispondere deella violazione degli art. 53 e 55 del Codice penale. L'indagine è affidata al procuratore aggiunto, Pierfilippo Lariani, che ha intanto disposto l'autopsia sulla vittima ed una consulenza balistica che dovrà chiarire la traiettoria del colpo esploso mentre Budroni era in fuga a bordo della sua Ford Focus.La sparatoria avvenne sul Grande raccordo anulare di Roma, all'altezza dello svincolo di via Nomentana. La vittima era stata denunciata dalla ex compagna per stalking.

«QUELL'UOMO ERA UNA FURIA» - Nella notte tra sabato e domenica Budroni aveva raggiunto l'appartamento della ex fidanzata tentando di sfondare la porta dell'abitazione e danneggiando il portone d'ingresso: «Quell'uomo era una furia, ci siamo dovuti barricare in casa», hanno raccontato gli inquilini del palazzo di via Quintilio Varo, svegliati per tre volte di seguito dall'assalto di Budroni. Nell'edificio di quattro piani su un viale alberato, i segni dei tentativi dell'uomo di raggiungere e aggredire l'ex fidanzata - anche lei di 41 anni, separata dal marito e madre di un tredicenne, residente nello stesso edificio - sono ancora evidenti: sfondati a martellate il vetro del portone e il gabbiotto del portiere, distrutte le maniglie, anche quelle più pesanti, danneggiate le porte dell'ascensore, forse con il cacciavite con cui lo stalker poi ucciso aveva tentato di aggredire il padre della ex fidanzata.

1 commenti:

Kizzy ha detto...

Hai proprio ragione: avrebbe dovuto ammazzare l'ex prima, no?
E cmq, 'sto paese ormai va al rovescio... i poliziotti avranno sempre + paura di reagire x evitare rogne, ecco xchè si legge sempre di forze dell'ordine che le prendono invece di darle come sarebbe giusto e sacrosanto che sia. Pazzesco, non mi viene altro da dire...