mercoledì 3 agosto 2011

I disordini dell'orda


La Procura della Repubblica di Bari ha deciso di non procedere con rito direttissimo nei confronti dei 28 migranti arrestati lunedì a Bari durante gli scontri scoppiati nei pressi del Cara. Il procuratore aggiunto Pasquale Drago, insieme al pm titolare delle indagini Marcello Quercia, ha annunciato che chiederà la convalida degli arresti al gip di turno presso cui saranno depositate richieste e atti. "Abbiamo deciso in tal senso - ha spiegato Drago - perché dalle indagini e dai video della Digos stanno emergendo elementi importanti che meritano un approfondimento d'indagine". I 28 di cui non sono state rese note le generalità sono giovani tra i 20 e i 38 anni d'età e provenienti da diverse nazionalità: i gruppi più numerosi sono originari di Bangladesh, Pakistan, Mali, Costa d'Avorio e Ghana; altri da Afghanistan, Burkina Faso, Iraq e India. Resistenza a pubblico ufficiale aggravata dall'uso di armi improprie come pietre e spranghe in ferro, minacce, interruzione di pubblico servizio per il blocco stradale della statale 16, danneggiamento seguito da incendio di cassonetti e sterpaglie, danneggiamento aggravato di beni della pubblica amministrazione tra cui dieci automobili della polizia e un pullman dell'Amtab, violenza privata nei confronti degli automobilisti bloccati e delle donne sequestrate sull'autobus, lesioni personali aggravate verso agenti e militari, furto e blocco ferroviario. Sono otto i reati che la procura contesta a vario titolo ai 28 arrestati per i disordini di lunedì mattina all'esterno del centro di accoglienza, quando la tangenziale fu bloccata, un autobus assaltato e la circolazione ferroviaria intorrotta. Accuse pesantissime, perché per il solo blocco ferroviario di gruppo rischiano da due a dodici anni di reclusione.

Mantovano: "No al permesso per tutti, bisogna capire bene chi sono". Ma il sospetto degli investigatori è che dietro i migranti ci sia una cabina di regia. La stessa che ha dato vita ai disordini anche a Mineo e Crotone. Gli inquirenti infatti indagano su possibili infiltrati nella protesta che avrebbero organizzato la rivolta a livello nazionale. I rivoltosi, circa 200, secondo gli investigatori, avrebbero minacciato e pestato anche gli altri ospiti del Cara per convincerli a partecipare alla manifestazione: all'inizio della protesta infatti tra i moduli erano in 800, poi il gruppo si è sfaldato e solo lo zoccolo duro ha preso parte alle violenze. Il bilancio finale della guerriglia è stato di 98 feriti di cui 42 poliziotti, 40 carabinieri e 16 cittadini presi di mira nelle automobili in coda o nel bus dell'Amtab assaltato dagli extracomunitari. La tensione a Bari resta altissima in vista dell'incontro di oggi in Prefettura con il sottosegretario all'interno Alfredo Mantovano. I migranti del Cara hanno già annunciato una manifestazione in piazza Libertà: dalle 16 terranno un presidio per chiedere il riconoscimento del diritto di asilo. Entro questa sera infatti scade l'ultimatum di 48 ore che avevano dato al governo: risposte certe altrimenti sarà di nuovo guerriglia. Il timore è che si possano ripetere gli scontri di lunedì ma questa volta nel cuore della città.

2 commenti:

Maria Luisa ha detto...

questi devono essere rimpatriati tutti.Non è ammissibile che polizia,carabinieri, inermi cittadini (quel che è peggio)vengano feiti da questa marmaglia selvaggia, basta coi pietismi, ci obbligano ad allevarci delle serpi in seno, faremo la fine del Kossovo se non si inizia ad avere polso.
Maria Luisa

Maria Luisa ha detto...

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