sabato 20 agosto 2011

Vittime stradali e carnefici in libertà

Omicidio stradale... e non si è capaci di tenerli dentro nemmeno con l'omicidio colposo... quindi, mi chiedo, ma a cosa servono le modifiche?


Cinque storie di persone accusate di omicidio per guida sotto l'effetto di alcol o di droga. Cinque storie che fanno indignare. Come sono andate a finire? I colpevoli (o in attesa di giudizio) sono in carcere? Più di una volta è stato ipotizzato l'omicidio volontario con «dolo eventuale» per chi uccide a causa di un bicchiere di troppo (l'automobilista mettendosi alla guida dopo aver alzato il gomito accetta il rischio di provocare uno scontro mortale). Tutto inutile. Non esiste un solo caso in Italia in cui l'accusa di omicidio volontario sia rimasta in piedi. È passata soltanto una volta in primo grado, ma in appello e in Cassazione si è trasformata in colposo. E spesso non è stato nemmeno deciso il risarcimento per le vittime. La proposta di introdurre un reato specifico che non consenta più di evitare la detenzione è stata avanzata dai ministri Maroni e Palma, che parlano di reato di «omicidio stradale» per le morti causate da chi guida sotto l'effetto di alcol o droghe. Gli incidenti stradali nel 2010 sono stati 105 mila (+6,1% rispetto al 2009), con 2.458 morti. I controlli con l'etilometro, 1.600.000 e dal 2011 sono aumentate del 5,4% le violazioni al Codice per guida in stato di ebbrezza (13.382), mentre, sono calate dell'11,4% quelle per guida sotto l'effetto di droghe (1.344).

ASCOLI PICENO - Ahmetovic ai domiciliari. (ma è per una rapina)

La sua foto in terrazza mentre prendeva il sole in un residence di San Benedetto del Tronto fece tremare dal dolore i genitori dei quattro ragazzi morti e indignò gli italiani. Marco Ahmetovic è il rom che, ubriaco, con un tasso alcolico nel sangue sei volte superiore al limite, ha travolto con un furgone e ucciso nell’aprile del 2007 (aveva 22 anni), ad Appignano, 4 giovani tra i 16 e i 19 anni: Eleonora Allevi, Davide Corradetti, Danilo Traini e Alex Luciani. Accusato di omicidio colposo con colpa cosciente, in primo grado è stato condannato a 6 anni e sei mesi (confermato in appello e in Cassazione). Oggi è in carcere, ma perché processato anche per rapina. All’epoca ha fatto scalpore la decisione di concedergli i domiciliari in un appartamento che non era il suo (era senza fissa dimora), per poi farlo ritornare in carcere. I controlli nel residence erano così scarsi da permettere ad Ahmetovic di contattare un manager (su eBay si vendevano all’asta orologi, jeans, profumi e occhiali da sole di cui lui era testimonial) e un pregiudicato.

BRESCIA - Uccise un’intera famiglia. Solo due giorni in carcere

Il 24 aprile del 2010, ubriaco, Alessandro Bonelli si mette al volante della sua auto. Uccide un’intera famiglia. Dopo soli due giorni di carcere è agli arresti domiciliari con il permesso di andare al lavoro. L’imprenditore milanese guidava sull’A4 con un tasso etilico tre volte più alto rispetto al limite di legge. Un particolare che, unito all’alta velocità, ha segnato la vita di Alessio Pecci (34 anni), di sua moglie Silvia Marx (32 anni) e del piccolo Nicolas di 18 mesi. La Renault Clio della famiglia Pecci che viaggiava in direzione di Brescia è stata tamponata dalla Bmw sul rettilineo che immette al casello di Desenzano. Uno scontro molto violento che ha fatto catapultare l’utilitaria prima contro un’altra auto per poi schiacciarla contro il guard rail. In primo grado (dicembre 2010) Bonelli era stato condannato con rito abbreviato a 4 anni e 4 mesi per omicidio colposo. Aveva precedenti per guida in stato di ebbrezza. L’appello (giugno 2011) ha confermato la sentenza ma a settembre l’avvocato difensore presenterà un’istanza di remissione in libertà.

CATANZARO - Con l’auto su sette ciclisti. Processo «breve» dopo 9 mesi

«L’auto come una bomba». Chafik Elketani, 21 anni, originario del Marocco, risultato positivo al test della cannabis, piomba con la sua Mercedes su un gruppo di dieci ciclisti amatoriali uccidendone sette e ferendone tre. Il fatto è successo il 5 dicembre 2010 a Lamezia Terme (Catanzaro). L’accusa: omicidio colposo plurimo aggravato dalla guida sotto l’effetto della droga. Ma il processo davanti al giudice per l’udienza preliminare, con rito abbreviato, si terrà soltanto il 21 settembre prossimo, ben 9 mesi dopo. L’omicida, che guidava anche senza patente, è in carcere in attesa di giudizio. La scena che si è presentata quel giorno ai soccorritori è stata apocalittica: corpi e biciclette disseminati sui campi e sull’asfalto. L’incidente è avvenuto dopo un sorpasso in curva del giovane marocchino. Probabilmente per l’alta velocità non è più riuscito a controllare la sua auto. Ha sbattuto su un muretto, si è ribaltata, e prima di finire sul guard rail ha falciato il gruppo di ciclisti che rientravano da Lamezia.

ROMA - Travolse due fidanzati. Pena dimezzata in appello

Stefano Lucidi era stato il primo pirata della strada a essere condannato in Italia per omicidio volontario con dolo eventuale. Dopo un anno, nel 2009, i giudici in appello (e confermato in Cassazione nel 2010) hanno cambiato idea e gli hanno dimezzato la pena: da 10 a 5 anni. Oggi è in carcere. Nel maggio 2008 ha ucciso Flaminia Giordani e Alessio Giuliani, fidanzati di 23 e 22 anni, li ha investiti all’incrocio fra la Nomentana e viale Regina Margherita a Roma. Aveva omesso di fermarsi e prestare loro soccorso, dandosi alla fuga e preoccupandosi solo di «appizzare» (nascondere) la macchina, individuata grazie a un testimone. Dopo la sentenza di secondo grado, amarezza, delusione e visi sconvolti per i genitori delle giovani vittime. Lucidi assumeva cocaina, per questo gli era stata tolta la patente. E all’epoca dello scontro mortale con la sua Mercedes risultò positivo all’uso di stupefacenti. Ad accusarlo di essere passato con il rosso è stata la sua compagna (anche lei a bordo). I due la notte dell’incidente stavano litigando.

TRAPANI - A 120 all’ora su madre e figli. È ancora in libertà

Non ha fatto un solo giorno di carcere. Fabio Gulotta, 21 anni, è stato denunciato a piede libero per omicidio colposo plurimo aggravato dalla guida in stato di ebbrezza. E in attesa del rinvio a giudizio ha ripreso a frequentare i bar e la piazza di Campobello di Mazara. Eppure ha sulla coscienza un’intera famiglia. Lo scorso 15 gennaio con la sua Bmw sfrecciava a 120 chilometri all’ora per Campobello di Mazara (Trapani). Ad un incrocio il terribile impatto con la Fiat 600 sulla quale viaggiava la famiglia Quinci. Morirono i due bambini, Martina e Vito di 12 e 10 anni, qualche ora dopo anche la madre Lidia Mangiaracina di 37 anni. Unico sopravvissuto il capofamiglia, Baldassare Quinci, 43 anni, maresciallo dell’aeronautica, che per mesi ha cercato nella giustizia una ragione per andare avanti. Invece, per assurdo, si è visto contestare dai legali di Gulotta il concorso di colpa nell’incidente. Un mese fa Quinci ha deciso di farla finita, si è impiccato ad una trave. Nessun risarcimento per le vittime e l’unica sanzione per Gulotta è stato il ritiro della patente.

Rossella Burattino (Ha collaborato Alfio Sciacca)


3 commenti:

asdf ha detto...

Guarda che l'omicidio colposo non prevede la carcerazione preventiva. Infatti è colposo e non doloso. La differenza è che nei reati colposi non c'è l'intenzione di chi commette il reato di compierlo. Così è per l'automobilista che investe qualcuno, come anche per la persona che tiene un vaso di fiori sulla finestra e per sbaglio lo fa cadere uccidento qualcuno. C'è la colpa, ma non il dolo.

Nella gerarchia della "gravità" del reato il più in basso, diciamo così, è proprio l'omicidio colposo, poi quello preterintenzionale (per esempio la morte accidentale in una rissa, ti volevo colpire ma l'intenzione non era quella di uccidere) e il più grave è l'omicidio volontario.

Proprio però perché chi commette un omicidio guidando ubriaco ha una colpa maggiore di un altro omicida colposo (tipo il tizio del vaso) che si vuole introdurre un ulteriore livello. E cioè l'omicidio stradale.

Eleonora ha detto...

Appunto, chi guida ubriaco sa benissimo a cosa va incontro. Ossia può commettere un omicidio. Ed è omicidio volontario. SE a questi ubriachi continuano a dargli l'omicidio colposo, allora a che serve introdurre l'omicidio stradale? Basta dargli l'omicidio volontario. O no? Non può essere così complicato.

Nessie ha detto...

Infatti daranno l'omicidio volontario, ritoccando la legge. Il che mi va benone, ma si dà il caso che sia avvenuto perché l'ambasciatore francese si è fatto sentire con Maroni. Tutto il rispetto per i 4 ragazzi francesi morti mentre andavano in vacanza per colpa dell'albanese ubriaco, ma gli Italiani morti per rom, romeni, albanesi sbronzi e fatti di cocaina, cosa sono? Delle merde? Ah, già, non avevano un ambasciatore francese a perorare la loro causa, ma solo le famiglie addolorate. Quelle che oggi chiedono GIUSTIZIA.