mercoledì 10 agosto 2011

Uk

Londonistan, dal blog di Giovanni. Sbandati, vigliacchi, ratti, feccia si... ma di colore e magari quasi tutti islamici. E nessuno osa dirlo. Non serve scomodare gli hooligans, almeno quelli erano inglesi puri. Dal corsera: "Gli abitanti dei quartieri devastati a Londra reagiscono: in strada, scope in mano per ripulire"... ah, certo, se la reazione degli inglesi è quella di mettere mano alle scope piuttosto che chiedere il rimpatrio di tutta la feccia...


Delinquenti. Non altro. Hooligans miserabili, anche vigliacchi, mascherati, in fuga, nascosti nel canneto di una città che in queste ore non è più imperiale. Londra brucia, non ci sono sangue, sudore e lacrime, c’è il puzzo di fumo acre, ci sono muri anneriti non dal carbone ma dai falò e dalle bottiglie piene di benzina lanciate dai manifestanti. In verità non manifestano contro nessuno, non ne avrebbero coscienza. Si tratta di criminalità ignorante, incosciente, un fenomeno inedito di massa, ratti usciti dalle tane come in un video game, giocando con la violenza credono di partecipare a scene di un film, il loro Bronx, la loro banlieu, la loro Alexandras, sta a Croydon, passa a Hackney, si trasferisce a Peckham, viaggia verso Enfield, poi emigra a Bristol, Liverpool, Birmingham, va nel Kent, l’onda si trasmette con i telefoni cellulari, Blackberry e non Blak Bloc, sono affamati di lusso e sazi di nulla, sfondano le vetrine non dei panifici o dei fruttivendoli, vanno diritti agli empori di televisori e smartphone, si dispongono addirittura in fila indiana, secondo british style, escono fuggendo, tenendo dentro le giubbe, nascosti come le loro facce, ogni tipo di articolo.

Servirà loro per fare denaro, per comprarsi le dosi di droga, per tornare nelle tane, a vivere miseramente, rifiutando l’istruzione, il lavoro, l’offerta di una società cattiva e stupida. Così cattiva e stupida da permettersi di allevarli. Tra gli hooligans del football, nei maledetti anni Ottanta-Novanta, veniva notato un dato singolare: erano rarissimi, quasi inesistenti, i ragazzi di colore, il fenomeno sembrava circoscritto ai bianchi, divisi anche nelle fazioni di propaganda politica, i fascisti del Front National e i trozkisti del Workers Revolutionary Party. In questa nuova ciurma made in Great Britain la presenza dei neri si è fatta imponente ma non è una questione razziale, semmai post razziale, non legata all’oppressione, alla negazione di diritti e di respiro, non c’è una guerra di religione, nemmeno di povertà ma soltanto sbandati che non hanno un passato, non vogliono avere un futuro, vivono un brevissimo presente.

David Cameron non è Margaret Thatcher, oggi non c’è rigore, nemmeno vigore, anzi la fragilità del governo, il caos provocato dalla vicenda Murdoch, la crisi che ha coinvolto e travolto Scotland Yard, insieme con alcune figure politiche, ha lasciato il fianco scoperto a questo blog incivile che presenta alcuni aspetti anche curiosi. I delinquenti hanno tentato di dare l’assalto anche alle aree cosidette «povere», quelle occupate dall’ultima generazione di etnia diversa ma hanno trovato la reazione, la difesa del territorio da parte di afghani, curdi, decisi a non arrendersi, scesi in strada per combattere e respingere gli invasori, go home. Come sta accadendo, un’ora dopo l’altra, con il popolo inglese, che ha scelto di uscire, brandendo le scope, per pulire la sporcizia, per spazzare il letame lasciato dagli incappucciati, un improbabile corteo di netturbini per rendere ridicola la rivoluzione dei vigliacchi.

È il blitz spirit della seconda guerra, fatti avanti herr Adolf Hitler, noi siamo qui pronti, sull’isola della regina, provaci soltanto e te ne accorgerai. Oggi non è guerra contro l’invasore ma è paura, fastidio, vergogna dinanzi a quei topi mascherati. Non è nemmeno il carnevale di Notting Hill, è roba seria. Proprio nel quartiere fascinoso di Londra, nel ristorante The Ledbury, premiato da due stelle Michelin, gli incappucciati si sono presentati all’ora della cena. Non avevano prenotato, ovviamente, né desideravano portar via carni, formaggi e vino; hanno rapinato i clienti terrorizzati, via gioielli, telefoni e orologi. Esproprio proletario si scriveva nei favolosi anni di piombo.

Non c’è lotta di classe. Di piombo, a Londra, c’è soltanto il colore del fumo che si alza dalle vecchie dimore, di legno e di mattoni infiammati, di piombo è l’esistenza clandestina di questo esercito di malavitosi che tra qualche giorno saranno dimenticati dai loro stessi complici. Non sanno quello che stanno facendo. Lo fanno e basta. Vomitano violenza contro le vetrine, le automobili, hanno il coraggio dei ratti, mordono, non combattono, fuggono. La notte di Londra scivola fastidiosa, come a Leeds,a Bristol, a Birmingham, a Liverpool. I volti dei topi sono sulle prime pagine di tutti i giornali. Non possono scappare dall’isola.

5 commenti:

Maria Luisa ha detto...

se queste notizie sono attendibili siamo nel guano fino al collo:http://www.cobraf.com/forum/coolpost.php?topic_id=6291&reply_id=308020

Eleonora ha detto...

Ah, non saprei proprio se siano attendibili o meno ma stasera al tg hanno dato le stesse identiche notizie. Dicono che sono voci... ma in effetti i riscontri ci sono eccome. Forse non vogliono far scatenare la guerra civile vera e propria. MA le vittime sono sempre loro poveri extracomunitari. -_- mica gli altri.

Maria Luisa ha detto...

ma poveri cari, non bisogna toccarli.
Eppure, eppure non credo che gli Inglesi siano così stupidi da non vedere

Eleonora ha detto...

E' che ormai sono intrisi di "multiculti". Anche se ne vedono il completo fallimento da vicino li obbligano a fare finta di niente. Ma succede anche qui da noi. Tutto in nome del politically correct e della globalizzazione.

Maria Luisa ha detto...

ed è questo che mi rende rabbiosa e senza alcuna speranza:li obbligano , ci obbligano ad accettare la nostra distruzione