sabato 13 agosto 2011

Manovra economica


MILANO - Nel decreto varato del Consiglio dei ministri non ci sono solo i contributi di solidarietà addizionali all'Irpef, di cui si parlava già da due giorni e che vengono comunque confermati: 5% della quota eccedente i 90.000 euro e 10% della quota eccedente i 150.000 euro per i lavoratori dipendenti; e addizionale a partire dall'aliquota del 41% applicata ai redditi superiori a 55mila euro per gli autonomi. Nel documento contenente le «disposizioni per la stabilizzazione finanziaria» ci sono interventi in diversi altri settori, alcuni puramente di taglio - come i minori trasferimenti agli enti locali e la minore dotazione per le spese dei ministeri -, altri legati a nuove forme di entrata.

IL SETTORE PUBBLICO - Alcuni interventi - il sito di Palazzo Chigi li elenca solo per titoli, qualcosa dei dettagli è invece emerso durante la conferenza stampa di Berlusconi e Tremonti - riguardano in particolare il settore pubblico. Ad esempio, secondo le anticipazioni dell'Ansa, i dipendenti delle amministrazioni pubbliche che non rispettano gli obiettivi di riduzione della spesa potrebbero perdere il pagamento della tredicesima mensilità. E, ancora, potrebbe essere stabilito il pagamento con due anni di ritardo dell'indennità di buonuscita dei lavoratori pubblici. Non è invece prevista alcuna riduzione degli stipendi degli statali, notizia che era circolata nelle prime indiscrezioni nei giorni scorsi ma sarebbe al momento saltata.

GLI ENTI LOCALI - Quanto alla paventata riduzione delle Province considerate inutili, dalle prossime elezioni vi sarebbe la soppressione di quelle relative ad una popolazione complessiva al di sotto dei 300.000 abitanti, ovvero 36 enti sparsi nell'intero territorio nazionale. Il governo vorrebbe poi la fusione dei Comuni sotto i mille abitanti - e sarebbero coinvolti circa 1.500 enti su un totale di circa 8 mila - e la riduzione dei componenti i Consigli regionali.

LE PENSIONI - Ci saranno poi aggiustamenti in campo previdenziale, su cui probabilmente la Lega farà pesare la propria posizione negativa. In particolare, viene anticipato dal 2020 al 2015 il progressivo innalzamento a 65 anni (entro il 2027) dell'età pensionabile delle donne nel settore privato. Sono previsti inoltre interventi disincentivanti per le pensioni di anzianità, con l'anticipo al 2012 del requisito della quota 97 data dalla somma tra età anagrafica e anni di contribuzione.

LE FESTE INFRASETTIMANALI - Quanto alle festività infrasettimanali «non concordatarie», ovvero non religiose, verranno spostate alla domenica e di conseguenza non ci sarà vacanza da scuola o dal lavoro nel giorno esatto in cui cadono. Il 25 aprile del prossimo anno, ad esempio, cadrà di mercoledì ma all'atto pratico sarà un giorno come tutti gli altri. Le celebrazioni per la Liberazione saranno spostate alla domenica precedente o successiva. E lo stesso varrà per le altre festività laiche. In questo modo non ci sarà interruzione dell'attività produttiva e, come ha sottolineato Berlusconi, «non ci saranno più i ponti», considerati deleteri dalle aziende. Era stato ipotizzato anche uno spostamento delle festività al lunedì, per limitare solamente i ponti ma senza cancellare del tutto la festività infrasettimanale. Ma poi ha prevalso l'accorpamento alla domenica «come accade a livello europeo».

LOTTA ALL'EVASIONE - C'è poi il capitolo della lotta all'evasione fiscale. E' stata prevista la tracciabilità - vale a dire l'obbligo di pagare con assegni o trasferimenti bancari e non in contanti - di tutte le transazioni superiori ai 2.500 euro con comunicazione all'Agenzia delle entrate delle operazioni per le quali è prevista l'applicazione dell'Iva. È inoltre previsto 'inasprimento delle sanzioni, fino alla sospensione dell'attività, per la mancata emissione di fatture o scontrini fiscali.

NIENTE RITOCCHI DELL'IVA - Nella bozza di manovra non vi sarebbe invece alcuna traccia di un possibile aumento dell'Iva. Anzi l'ipotesi sarebbe accantonata. E salterebbe anche qualunque intervento sugli immobili e i patrimoni mobiliari. E' poi stato confermato l'aumento al 20% per tutte le rendite finanziarie, esclusi gli interessi dei titoli di Stato che restano al 12,5%.

VOLI IN CLASSE ECONOMICA - Non saranno interessati dalle riduzioni «del comparto pubblico la sanità, la scuola, la ricerca, la cultura e il 5 per mille», come ha sottolineato Tremonti nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi. Un'altra delle misure adottate riguarda l'utilizzo di voli in classe economica da parte di parlamentari, amministratori pubblici, dipendenti dello Stato, componenti di enti ed organismi.

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