Il procuratore Caselli processato da Grillo e Fazio dopo gli scontri in Val di Susa di Stefano Zurlo
S'indignano, secondo la moda di questi tempi, e si fanno tutti la stessa domanda: ma come, Gian Carlo Caselli non era il procuratore che ha combattuto Cosa nostra? Non è stato lui l'artefice del processo Andreotti? E non è stato sempre lui a costruire accuse su accuse contro Berlusconi e tanti altri leader politici e colletti bianchi, meglio se collegati al centrodestra? Sì, certo che è lui, solo che questa volta l'eroe nazionale, l'icona di tanta sinistra, il guru dei salotti à la page, se l'è presa con gli attivisti dei centri sociali, ha chiesto e ottenuto l'arresto due donne che avevano partecipato agli scontri del 9 settembre in Val di Susa, in quella terra che è ormai diventata un laboratorio eversivo e un terreno fisso di scontri fra battaglioni di No Tav e forze dell'ordine. Non solo, fatto inaudito, il procuratore di Torino si è presentato in aula per chiedere al tribunale del riesame la conferma degli arresti. Caselli non doveva farlo. È bastato questo per scatenare reazioni violente e per buttarlo giù dal piedistallo dell'ammirazione incondizionata. Fabio Fazio dà la sua solidarietà a Nina e Marianna, i centri sociali affidano alla rete messaggi e gridano: «Nina e Marianna libere». Beppe Grillo, che ha fatto dell'inquietudine e del disagio della Val di Susa un proprio avamposto, scrive una lettera a Caselli in cui si stropiccia gli occhi: «Tu quoque». Manco fosse Cesare pugnalato da Bruto. Due pesi e due misure. La standing ovation quando si colpisce dall'altra parte dell'emiciclo, la rabbia quando vengono toccati gli amici, presunti intoccabili al disopra della legge.
Nina e Marianna vengono arrestate dopo l'ennesima giornata di scontri, il 9 settembre. In Val di Susa si sono raggiunti livelli di violenza impressionanti. Si lanciano biglie di ferro, perfino bottiglie colme di ammoniaca, direttamente in faccia agli agenti. E i paesini della valle sono il luogo in cui si sta facendo le ossa una nuova generazione di facinorosi, gli stessi - almeno in parte - entrati in azione sabato a Roma. Le due donne non verrebbero inchiodate da filmati o altre prove specifiche, ma vengono ammanettate per concorso morale nei disordini. Per la procura guidata da Caselli, lo stesso Caselli che negli anni Novanta era il campione della guerra a Cosa nostra, ci sono elementi più che sufficienti per mandarle in carcere e lasciarle in cella. Il 22 settembre il procuratore in persona si presenta in aula e sottolinea la pericolosità della coppia: potrebbero reiterare il reato. Per questo devono rimanere dentro.
Com'è possibile? Il campione dell'intransigenza contro i fieri antagonisti che combattono il sistema? Fabio Fazio si mobilita, la rete registra la «persecuzione» delle poverette che, naturalmente, non avrebbero fatto nulla di nulla, sono incensurate, hanno mariti e figli, vogliono un mondo migliore e ce l'hanno solo con quel drago che sputerà veleno addosso agli abitanti. Beppe Grillo scrive addirittura una lettera che trabocca stupore al procuratore. «Sono sgomento. Lei è un eroe nazionale» e invece se la prende con quelli che vogliono fermare «un'opera sostanzialmente inutile». Il monumento nazionale non c'è più, la bandiera può finire nella polvere, i successi nel contrasto a Cosa nostra, cominciando dall'arresto del capo dei capi Totò Riina, possono essere archiviati. Caselli va avanti per la sua strada. Non s'è piegato al terrorismo, figurarsi se lo spaventano i proclami dei siti come Indymedia o e le tirate del comico-predicatore, leader del Movimento 5 stelle. Il tribunale del Riesame intanto scarcera le due ragazze, anche se conferma la gravità degli indizi raccolti. Sono pericolose e sono libere, per la gioia dei loro compagni. Escono nel tripudio generale. Caselli è solo un'immagine sbiadita.
5 commenti:
Oggi hanno messo agli arresti il figlio di un grosso funzionario di Bankitalia. Curioso, ora le banche sono pure rivoluzionarie?
Intanto da Foa, c'è Fausto che ha messo un link che fa venire la pelle d'oca. Pare che alcuni manifestanti, dalla solita caciara in piazza che non serve a un tubo, siano finalmente passati all'idea di riprendersi indietro i loro risparmi in banca ma li hanno cacciati in galera:
http://cafedehumanite.blogspot.com/2011/10/new-york-arrestati-perche-cercano-di.html
...e qui il video:
http://www.youtube.com/watch?v=TH3kiaJ1-c8&sns=em
E questo non è una tesi complottista, ma la verità. Benvenuta dittatura bancaria!
Eccole le coincidenze di cui parlavi da me... Mamma mia, speriamo di no...
http://www.youtube.com/watch?NR=1&v=KtI85Zc6Oik
Hai ricevuto il mio precedente commento su quei poveri disgraziati che hanno provato a chiudere i loro C/C nelle banche americane? Cmq qui c'è un altro link
Giò, Nico, parlavo proprio di questo. Ripeto, non credo nelle tesi complottistiche... però...
Visto Nessie. Terrificante, ora la gente non poò manco riprendersi ciò che è suo e viene arrestata alla stregua dei peggiori assassini.
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