giovedì 27 ottobre 2011

Merkel-Sarkò e l'italia


Siamo alla follia. All’inutile vertice Ue di domenica, chi era sul banco degli imputati? La Grecia con i suoi bilanci truccati e il default ormai alle porte (nonostante gli altri 8 miliardi di morfina in arrivo, a meno che il Fmi non li blocchi)? La Francia con le sue banche strapiene di debito ellenico? La Germania che vuole trasformare l’Efsf in un’assicurazione per far felici Allianz e Deutsche Bank e salvare banche e assicurazioni, anch’esse belle cariche di porcheria, ancorché meno dei maestrini di francesi perché hanno tentato di svendere tutto a qualsiasi prezzo nei mesi scorsi? No, l’Italia. Ben inteso, questo Paese ha sì bisogno di un elettroshock liberale e liberista come dell’aria e l’attuale maggioranza, bloccata dal socialismo reale di Tremonti e dal conservatorismo populista della Lega Nord, non può dar vita a questa rivoluzione necessaria, ma mi risulta difficile da digerire il fatto che Cip e Ciop ci “impongano” di presentare il Decreto sviluppo entro il nuovo vertice Ue fissato per domani. Ma chi sono questi due per dare ordini? Riforma pensionistica, privatizzazioni e vendita di beni dello Stato sono misure necessarie e sacrosante per stabilità e crescita, così come improrogabile è ormai lo strappo con lumbard e superministro dell’Economia, ma i tedeschi che truccano i conti del debito pubblico non conteggiando alcuni costi, i quali altrimenti li porterebbero molto più vicini a noi come ratio debito/Pil, sono così sicuri di poter straparlare, facendosi beffe dell’Italia? Hanno le banche che sono degli hedge funds sottocapitalizzati, quelle semipubbliche legate ai Lander hanno agito come trading desk di banche d’affari e ora vengono a fare la morale a noi che, fino a prova contraria, di banche non ne abbiamo dovuto salvare? Dexia, poi, è forse italiana?

Se ci si sta coprendo di ridicolo davanti al mondo, passando da un rinvio all’altro, da un vertice all’altro, da un Eurogruppo a un G20 come se fossero riunioni di condominio dove si litiga in punta di millesimi, è principalmente per il nodo dei tagli obbligazionari sul debito greco che riguardano quasi esclusivamente istituti di credito e compagnie assicurative francesi e tedesche, eppure rompono l’anima a noi, che abbiamo sì un debito pubblico alto ma stabile da ormai anni a livello di gestibilità, nonché un avanzo primario che lor signori si sognano e un debito privato tra i più bassi in assoluto: ma stessero zitti! Quale credibilità possa avere uno come Sarkozy, poi, è degno della risata che Giuliano Ferrara e Antonio Martino hanno annunciato per oggi pomeriggio alle 17 a Piazza Farnese, di fronte all’ambasciata di Francia. La scorsa settimana, con tono tra l’ultimativo e il millenaristico, aveva dichiarato che se non ci fosse stato accordo al vertice di domenica, «sarebbe stata la catastrofe». E ora? Ora si può spostare avanti l’orologio della catastrofe fino a domani, la fine del mondo economico-finanziario è su prenotazione, quasi fossero i nostri conti e non le loro banche o il debito greco a far tremare l’Europa?

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