sabato 1 ottobre 2011

Ci mancava lui...


Verba volant scripta manent. L'adagio latino, Diego Della Valle lo ha seguito alla perfezione. Le parole, le comparsate in tv, le conferenze stampa non bastano più. E così, per esprimere il suo malcontento, se non un vero e proprio sdegno nei confronti della classe politica tutta, l'imprenditore ha deciso di metter mano al portafoglio e acquistare una pagina intera del Corriere della Sera, della Repubblica, della Gazzetta dello Sport e del Sole24ore. Nessuna pubblicità, però. Se non quella a se stesso e al proprio j'accuse. "Politici ora basta", è il titolo dell'avviso a pagamento, che inizia così: "Lo spettacolo indecente e irresponsabile che molti di voi stanno dando non è più tollerabile da gran parte degli italiani e questo riguarda la buona parte degli appartenenti a tutti gli schieramenti politici".

Il presidente della Fiorentina aveva anticipato ieri sera i contenuti della lettera aperta al Tg La7 di Enrico Mentana, spiegando le ragioni che lo avevano spinto a questa iniziativa. Ragioni che si fondano essenzialmente sulla repulsione nei confronti "dell'agire attento solo ai piccoli o grandi interessi personali o di partito", ma che potrebbero celare una candidatura alla nuova presidenza di Confindustria, vista la non lontana scadenza del mandato di Emma Marcegaglia. E quindi Della Valle scende in campo, avvisando che la strada intrapresa "ci sta portando al disastro e sta danneggiando irrimediabilmente la reputazione dell'Italia nel mondo, portando gli italiani a non avere più nessuna stima e nessuna fiducia in molti di voi".

Il proprietario delle Tod's ha poi paventato il rischio che il Paese non voglia più "farsi rappresentare da una classe politica che, salvo alcune eccezioni, si è totalmente allontanata dalla realtà delle cose e dai bisogni reali dei cittadini". "Per uscire da questo momento molto preoccupante", Della Valle richiama alla "serietà, competenza, buona reputazione, senso dello Stato e amore per il proprio Paese". Ma attacca: "Invece purtroppo, bisogna prendere atto che solo una piccola parte dell'attuale classe politica possiede queste caratteristiche, mentre il resto è composto da persone incompetenti e non preparate che non hanno nessuna percezione dei problemi del Paese, della gravità del momento e tantomeno una visione mondiale degli scenari futuri che ci aspettano".

La chiusa infine contiene una condanna durissima: "A quei politici, di qualunque colore essi siano, che si sono contraddistinti per la totale mancanza di competenza, di dignità e amor proprio per le sorti del Paese saremo sicuramente in molti a volergli dire di vergognarsi". Un attacco, quello di Della Valle, che non risparmia nessuno e non fa distinzioni tra maggioranza e opposizione, tra centrodestra e centrosinistra. Un attacco che ha destato critiche, polemiche ma ha anche ricevuto aprezzamenti da parte di alcuni esponenti del mondo politico. Come per esempio, Carmelo Briguglio, il falco di Fli che non ha esitato un attimo a utilizzare le parole di Della Valle come prova dell'inefficienza del governo. "La paginata di Della Valle, il manifesto-ultimatum della Marcegaglia e l’uscita di Versace dal Pdl segnano l’abbandono di Berlusconi da parte del suo bocco sociale. Gli hanno suonato il gong, la partita del premier in nome e per conto degli industriali italiani è finita. Berlusconi ne prenda atto e passi la mano".

Rosy Bindi invece la butta sull'ironia: "Della Valle, se non come politico, mi rispetti almeno come consumatore...", dal momento che indossa le scarpe Tod's dell'imprenditore. Ma finito l'attimo di spirito, la presidente del Pd tira fuori le unghie: "Non si fa in questo modo", sbotta, parlando con l’ex ad di Unicredit Alessandro Profumo prima di un dibattito. "Ma è un avviso a pagamento su tutti i giornali? - domanda - Mi dispiace che hanno speso i soldi così. Ora mi farò vedere con questa pagina e le cozze in mano da qualche parte", aggiunge Bindi, riferendosi ad una manifestazione di protesta organizzata settimane fa a Montecitorio dal movimento di Beppe Grillo.

Chi invece ha posto maggiore attenzione alle parole dell'imprenditore è il ministro dell'Interno, Roberto Maroni che ha chiosato: "Sono parole pesanti e con il dovuto distinguo sono almeno parzialmente condivisibili, è un grido di allarme di un imprenditore che tiene alto nel mondo il made in Italy e che non possiamo liquidare semplicemente, come invece mi pare abbia fatto la Bindi, con una battutaccia". Per trovare un altro schieramento che ha accolto con minore ostilità la pubblicità di Della Valle, basta andare a cercare all'interno dell'Idv per trovare il presidente dei senatori dell’Italia dei valori, Felice Belisario che dichiara: "L’appello di Della Valle va raccolto perché rappresenta la punta dell’iceberg del disagio degli imprenditori italiani e fa il paio con lo strappo tra Confindustria e il governo di qualche giorno fa. La classe politica deve sentirsi interamente chiamata in causa ma non c’è dubbio che i livelli di responsabilità sono diversi e, in primis, è il governo a dover sentire il peso della condizione di palese disagio delle imprese italiane strette dalla morsa della crisi da un lato e dall’incapacità di chi regge il timone del Paese ad affrontarla dall’altro. Berlusconi ha fatto il suo tempo".

Il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro è invece fermamente convinto che Della Valle non si riferisca né a lui né al suo partito: "L’Idv è orgogliosamente all’opposizione e crede di avere fatto il suo dovere per il bene dell’Italia. Abbiamo raccolto le firme per i tre referendum di giugno scorso e per quello sulla legge elettorale. Per questo Della Valle non può rivolgersi a noi".

Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera è di tutt'altro avviso. "È evidente che lo sdegnoso rifiuto dei giovani industriali nei confronti della presenza di politica a Capri e adesso il manifesto di Della Valle esprimono una cosa precisa, il disegno di spazzar via le attuali forze politiche, sia quelle di centrodestra sia quelle di centrosinistra in nome non si sa bene neppure di che cosa", ha tuonato Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, che poi ha aggiunto: "L’unica risposta ad attacchi che oltre l’acqua sporca rischiano di buttare dalla finestra anche il bambino è che il governo affronti i temi dell’abbattimento del debito, della crescita, delle riforme istituzionali e che la polemica politica non abbia più il carattere distruttivo che attualmente ha. Ma per far questo bisogna essere in due". Insomma, dopo il manifesto delle imprese, presentato ieri da Emma Marcegaglia, oggi è arrivato anche quello di Della Valle.

Anche Susanna Camusso ha espresso la sua opinione sul manifesto. "Ci sono responsabilità precise del Governo ma per lungo tempo le imprese e una gran parte della classe dirigente sono state zitte", ha spiegato il leader della Cgil che poi ha aggiunto: "Ci sono responsabilità precise del Governo ed è strano questo ritornello che si sente dire che tutti sono uguali, non è vero, c’è un’opposizione e c’è un Governo, che hanno ruoli diversi. Il vero problema è che una grande parte della classe dirigente è stata a lungo tempo zitta e solo oggi ci si accorge quale situazione c’è, il silenzio delle imprese per così lungo tempo è stato preoccupante". Pur non citando espressamente Della Valle, la frase del ministro della Difesa, Ignazio La Russa lascia poco spazio a fraintendimenti di sorta: "Ha bisogno di pagare una inserzione perché quando parla senza pagare non lo ascolta nessuno".

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