mercoledì 5 ottobre 2011

Sulla magistratura italiana

Ripubblico il post dove c'è il link dell'intervista al giudice (ormai ex, credo) Edoardo Mori che ha scelto di andare in pensione perchè "tra i suoi colleghi c'è troppa idiozia".


Perugia - Amanda e Raffaele sono innocenti, secondo la Corte d'appello del Tribunale di Perugia, ma la loro libertà dopo quattro anni dall'omicidio di Meredith Kercher infiamma il dibatto sulla giustizia italiana. "Parlare di errore giudiziario di fronte a una sentenza di secondo grado che modifica il verdetto del Tribunale significa ignorare il funzionamento del nostro sistema giudiziario", ricorda il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, che chiede di non strumentalizzare politicamente la sentenza. Il riferimento sembra essere destinato a Angelino Alfano, che aveva parlato di giudici che non pagano per i propri errori, ma il magistrato si è affrettato a smentire: "Non mi riferisco a nessuno in particolare". Poi aggiunge: "Gli errori giudiziari sono quelli in cui si appalesano colpe da parte del magistrato, qui sino a prova contraria stiamo parlando di valutazioni, sempre opinabili, soprattuto quando la sentenze si fondano su perizie molto sofisticate di carattere tecnico-scientifico che mutando, ovviamente, possono mutare le valutazioni da parte del collegio e quindi la valutazione definitiva del giudizio". Più dura l'Associazione nazionale magistrati, che critica Alfano: "E' cattiva propaganda - dice il segretario del sindacato delle toghe Giuseppe Cascini - ormai qualunque occasione è buona per parlare male dei magistrati. Questa sterile contrapposizione non aiuta il Paese a crescere e parlare dei problemi veri, anche della magistratura".

Del resto lo stesso presidente della Corte d'appello chiede di smorzare i toni almeno finché non saranno pubblicate le motivazioni. "Era un caso difficile, controverso, ma abbiamo fatto quello che era nella nostra coscienza", afferma Claudio Pratillo Helmann, "Troppa tensione, troppo fragore è la conseguenza dell’eccessivo interesse mediatico che ha suscitato questo caso. La gente si carica. Io l’ho detto in udienza. Avevo chiarito che non era una partita di pallone e non volevo vedere il tifo. Invece così...si creano troppe aspettative. E poi ci sono sfondi politici, molti volevano in carcere Amanda solo perchè americana".

Rivendica invece la validità della sentenza il legale di Raffaele Sollecito, Giulia Bongiorno, che continua a sostenere come nel processo ci siano stati stati due errori. "Il primo è quello di considerare subito il caso completamente chiuso. Quattro giorni dopo il delitto, Amanda e Raffaele sono stati portati subito dentro e i titoli dei giornali davano già per risolto l’omicidio. Il secondo errore è stato quello di rendere questo processo amandocentrico. Anche questo ha impedito di cercare meglio". Poi difende la sua scelta di difendere Sollecito: "Non potevo che essere certa della sua innocenza, perchè sono un personaggio pubblico, una parlamentare e insieme con Michelle Hunzicker dirigo una associazione contro la violenza sessuale. Per non compromettere tutto questo dovevo crederci fino in fondo".

Un ennesimo attacco arriva da Oltreoceano, dove Miss Gregory, procuratore distrettuale di Brooklyn ribadisce: "Io sono stata innocentista perchè nel seguire il processo mi ero convinta che non ci fossero prove solide e indubbie sulla sua colpevolezza. Il test del Dna sin dall’inizio appariva flebile. Poi le affermazioni dei testimoni. E anche il motivo mi sembrava poco credibile". Gregory però non è totalmente critica nei confronti del sistema italiano che ha ammirato perché offre "la garanzia dell’Appello". Ma, aggiunge, così si "prolunga il raggiungimento della giustizia, la conclusione sia per l’imputato che per la vittima". Tra gli aspetti negativi, inoltre "ho trovato inquietante che si sia dato poco spazio nell’opinione pubblica alla vittima. Credo che in parte la presa di posizione di tanti americani pro-Amanda sia maturata perchè è sembrato che il sistema italiano si stesse accanendo contro di lei, e si è dimenticato che c’erano anche Meredith e i suoi diritti".

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