sabato 15 ottobre 2011

Quando mi fanno schifo...

... e io che sognavo per l'italia due soli partiti senza alleanze e senza coalizioni. Due partiti puri dove chi condivide i valori è dentro e, ovviamente chi non condivide i valori, vada a lavorare per davvero... e invece, ecco l'ennesimo partitino che non farà altro che rubarci soldi. Perchè non basta tutto lo schifo dei partitini dello zero virgola, ce ne vogliono altri... ci vogliono anche i partiti moralizzatori che vengono dal vaticano. Si, i partiti nuovi mi fanno schifo. Specie se ci sono dietro i vaticanisti.


L’appuntamento è per lunedì nel convento francescano di Montesanto, a Todi. Il Forum della associazioni cattoliche frullerà idee, speranze e strategie per l’Italia di domani, dietro il paravento di un titolo coraggioso e controcorrente: «La buona politica per il bene comune». Il clima è incandescente, il governo ha appena incassato la fiducia ma le nubi restano all’orizzonte, milioni di elettori si preparano al futuro che bussa. Il Forum deve decidere cosa fare da grande: da settimane si parla di un partito benedetto dal cardinal Angelo Bagnasco, una formazione che spariglierebbe i vecchi schemi e la tradizionale ripartizione fra destra e sinistra. Sarà, a Todi si confronteranno posizioni e sensibilità diverse, dalla Compagnia delle opere alle Acli e alla Cisl e già oggi, ancor prima di cominciare i lavori, c’è il rischio che il Forum si spacchi, perché alla fine il solito teatrino della politica la fa da padrone. Andrea Riccardi, uno dei protagonisti del meeting di lunedì, autorevole fondatore della Comunità di Sant’Egidio, si fa intervistare da Repubblica e mette subito in allarme i moderati che lavorano per superare antiche fratture: «Ci siamo trovati negli ultimi dieci anni - spiega Riccardi - in quella che io chiamo la triste epoque. Forse in Italia una vera cultura di destra e non c’è mai stata. Quella di sinistra - prova a bilanciare Riccardi - si trova in crisi». Troppo poco. I retropensieri corrono: il Forum non sarà il cavallo di Troia per portare a sinistra pezzi d’Italia che ora stanno dall’altra parte?

Inquietudini che serpeggiano fra chi sarà a Todi. Qualcuno rilegge anche le parole, raccolte sempre da Repubblica, di Gennaro Iorio, rappresentante del movimento dei Focolari, una delle anime presenti in Umbria. Pure lui ha sciabolato parole affilate contro Berlusconi e il berlusconismo che, fino a prova contraria, è stato in questi anni il contenitore di gran parte del mondo cattolico. «Certamente - afferma Iorio - l’esperienza di Romano Prodi è stata importante. E credo che di fronte alla crisi sia necessario interrogarsi come rispondere. C’è ancora tanta strada da fare, non tutti i cattolici ritengono che l’unica da percorrere sia quella di un partito. Tuttavia di fronte al berlusconismo che ha monopolizzato il Paese da vent’anni, si aprono degli spazi».

Insomma, il tentativo di egemonizzare l’incontro è forte. A Todi si volerà alto, ma poi si scenderà anche sul terreno concreto dell’attualità italiana. Tre le sezioni del meeting: valori cristiani, economia, politica. Nessuno può prevedere quel che succederà. Ma nessuno vuole correre in avanti: il partito da creare resta, al momento, sullo sfondo. L’obiettivo è quello di trasformare il Forum in un interlocutore di soggetti istituzionali in grado di portare al tavolo delle trattative un bagaglio di valori non negoziabili. Si vedrà. Fra accelerazioni e frenate del possibile progetto. Luigi Negri, vescovo di San Marino-Montelfeltro, spiega in un intervento per il sito La Bussola Quotidiana, che la «sfida è culturale, non politica». Dunque non ci sono scorciatoie, a destra o a sinistra: quello che dev’essere affrontato non è un problema di formule, non è la scelta fra bipolarismo e proporzionale, e non è soltanto una questione etica. In gioco c’è l’educazione di un popolo che oggi appare in crisi e disorientato.

Un sondaggio, condotto dall’Ipsos per conto della Fondazione Acli per il Bene comune, sottolinea che l’astensionismo fra i cattolici praticanti aumenta e ha raggiunto il 48,7 per cento, con un aumento del 6,2 per cento rispetto alla precedente rilevazione di febbraio. Stanchezza e disaffezione. «Le prime anticipazioni - commenta Michele Rizzi, presidente della Fondazione Acli per il Bene comune - dicono con chiarezza che i cattolici non sono soddisfatti dell’attuale offerta. Chiedono, come ha detto di recente il cardinal Bagnasco, aria pulita». Ma si dividono anche loro sul come andare avanti. Solo il 26 per cento degli intervistati punta al grande salto in politica e il 39 per cento lo ritiene addirittura un errore. Un terzo circa del campione vuole piuttosto che i cattolici facciano sentire tutti insieme la loro voce su alcuni grandi temi di fondo. Un obiettivo non da poco che potrebbe essere centrato a Todi.

1 commenti:

Massimo ha detto...

Quello sarebbe proprio il partito dei sepolcri imbiancati, delle pugnalate alle spalle, degli "amici" che si odiano. Dubito che possa vedere la luce, almeno finchè Berlusconi riuscirà a resistere.