domenica 9 ottobre 2011
Dal Pd...
... e adesso, quantomeno ci si aspetta una levata di scudi e di proteste da parte dei buonisti e dei terzomondisti delle zone e di tutta italia... o le proteste valgono solo per quei maledetti razzisti e trogloditi del centrodestra?
FORTE DEI MARMI – Ancora una volta la battaglia è per difendere il «genius loci» di Forte dei Marmi. La capitale della Versilia mondana è minacciata, secondo il sindaco Umberto Buratti (Pd), ricandidato per il centrosinistra alle prossime elezioni di maggio, da negozi, ristoranti e pub che con la tipicità della Versilia hanno poco a che vedere. Così, dopo aver annunciato provvedimenti ad hoc per contrastare la «barbara invasione» di involtini primavera, ravioli al vapore e kebab ma anche pub anglofoni, fast food di tutte le bandiere e negozi dove si vendono «sete» indiane, artigianato africano e gadget americani o inglesi, ha firmato un regolamento comunale che vieta la nascita di nuovi esercizi che non rispondano alla cultura italiana in generale e versiliese in particolare.
IL SINDACO - Il provvedimento del sindaco Pd ha ottenuto l’approvazione all’unanimità del consiglio comunale, nonostante quest'ultimo sia già in fibrillazione per la campagna elettorale già iniziata. Insomma, tutti d’accordo sinistra, centro e destra. Senza considerarlo un «regolamento leghista» o «xenofobo». «Argomenti che non c’entrano assolutamente niente con il nostro provvedimento – spiega il sindaco Buratti – perché la nostra decisione serve unicamente e non stravolgere la Forte dei Marmi che tutti conoscono. Non è possibile consentire l’apertura di esercizi commerciali che nulla hanno a che vedere con la cultura del luogo. E il nostro provvedimento vale per chiunque: ristoranti cinesi ma pure fast food americani, birrerie tedesche o pub inglesi». Il nuovo provvedimento avrà un’applicazione pratica molto presto quando inizieranno i lavori per demolire il vetusto mercato centrale nel centro della cittadina sostituito da una serie di negozi. «Botteghe, per l’esattezza, che venderanno prodotti locali e italiani – precisa Buratti – e i protagonisti sarà il nostro artigianato in tutte le sue declinazioni»
IL PRECEDENTE - La giunta di Forte dei Marmi è stata protagonista tempo fa anche di un altro provvedimento a difesa del «genius loci»: prevedere la costruzione di case dedicate solo ai «nativi» di Forte dei Marmi per bloccare una certa «colonizzazione» di residenti da altre parti d’Italia. Su 7700 abitazioni nel comune versiliese, infatti, 4500 sono seconde case comprate o affittate tutto l’anno da turisti per lo più lombardi. E nelle restanti 3200, le così dette prime case, spesso non si parla toscano. Con i risultati che i fortedeimarmini autentici stavano diminuendo ed erano costretti a rifugiarsi nelle «riserve» delle colline della Versilia. Un esilio scelto autonomamente anni fa quando al «Forte» conveniva vendere o affittare casa, villa e terreno, diventato quasi un obbligo oggi per la mancanza di appartamenti e per i prezzi da capogiro.
Marco Gasperetti
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6 commenti:
Oh, a sinistra qualcuno si sveglia ogni tanto. Meglio tardi che mai, anche se temo sia solo l'eccezione che fa la regola.
Ma ci sarà qualcheduno del suo partito che gli farà cambiare idea.
Ma no, lasciali andare su e faranno le stesse cose del centrodestra, se vogliono tenersi quel po' di elettori pirla che credono ancora alla democrazia. Il problema è che al punto in cui siamo arrivati, questo o quello, per me pari sono.
Nessuno di loro riuscirà ad opporsi ai farabutti della BCE.
OT - Eleonora guarda che porcheria bipartisan stanno preparando: mettere ipoteche sulle case degli Italiani emettendo titoli pubblici con le nostre case, a garanzia di pagamento del debito. E c'è il consenso bipartisan, di questa scelleratezza. Stasera aggiorno il blog in materia...
http://www.ansa.it/web/notizie/collection/rubriche_economia/10/07/visualizza_new.html_674327662.html
Sempre a caccia di notizie interessanti: Brava!
Voglio sperare che ora, poichè non è un'iniziativa dal colore "verde" "infamante", venga imitata dai tanti sindaci permissiv-buonisti che invadono l'Italia. Per esempio da Genova, Firenze, o Milano. Ma anche dai comuni piccoli come il mio, retto da un'amministrazione di sinistra, dove è in corso il proliferare di negozietti che nulla hanno a che vedere con cultura e tradizioni italiane.
Non so perchè ma mi da errore. Ma... anche per la prima casa? Poi comunque passo a leggerti non appena hai postato.
Soprattutto x la prima casa. Quell'85% di poveri pirla che ha tirato la cinghia per farsi 4 mura, fa gola.
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