domenica 21 luglio 2013

Magistratura italiana


Un altro "pirata" scarcerato e mandato ai domiciliari a tempo di record. Un altro episiodio che farà discutere. Ma, soprattutto, l'ennesima dimostrazione dello strabismo della giustizia italiana. A distanza di un giorno dalla scarcerazione del marocchino che ha investito e ucciso una ragazza a Milano. Mercoledì scorso il pirata della strada, un albanese di ventidue anni, ha travolto con la sua auto un ragazzino di quattordici anni che stava tornando a casa, a Brebbia nel varesotto, in bicicletta. Lo ha investito, e trascinato per alcune decine di metri, senza fermarsi a prestare soccorso. A distanza di due giorni il giudice dell'indagine preliminare ha deciso di scarcerarlo e gli ha concesso gli arresti domiciliari. Nel frattempo il ragazzino è ancora ricoverato con prognosi riservata e in condizioni stazionarie ma, fanno sapere i medici, non in pericolo di vita. L'albanese, che è stato rintracciato e arrestato dai Carabinieri poche ore dopo l'incidente, deve rispondere di lesioni colpose gravissime, omissione di soccorso e guida senza patente in quanto quella in suo possesso non è valida per l’Italia. Il pirata della strada, la cui auto non aveva neppure la copertura assicurativa, ha altri precedenti per documenti non regolari: nel gennaio scorso era stato fermato ancora con la patente non valida perchè mai convertita. Il Gip, Stefano Sala, ha ritenuto venute meno le esigenze cautelari accogliendo la richiesta di domiciliari avanzata dal Pm Massimo Baraldo mentre la difesa aveva chiesto totale libertà condizionata al solo obbligo di firma. Il legale fa sapere che il suo assistito si è pentito per quello che ha fatto. "Va capito, in questo periodo ha problemi di depressione". Ma non sembra che ci siano molte persone disposte a giustificarlo. A Brebbia è stata organizzata per questa sera una fiaccolata di solidarietà per il ragazzino.

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