lunedì 15 luglio 2013

... e quindi?

 Un paio di commenti: "E' per questo che quando sento parlare di via libera ai clandestini, ius soli e quant'altro in favore di una immigrazione non controllata mi sento ribollire. I casi sono due: o gli stranieri prendono gli stessi stipendi degli italiani, cosa peraltro rarissima, sottraendo posti ai nostri figli, oppure si contentano di stipendi molto più bassi e questo, oltre a sottrarre comunque posti agli italiani, crea le premesse per inevitabili scontri etnici, come stanno sperimentando sempre più frequentemente francesi, inglesi, svedesi, ecc. ecc., che infatti stanno facendo rapidamente marcia indietro stringendo sempre più i freni".

"secondo voi con questa crisi il lavoro manca per tutti tranne che per loro? Mi spiegate dove sta il dato preoccupante? Magari possono sempre tornare a casa loro cioè da dove son partiti..."

Il rapporto della direzione generale dell’immigrazione del ministero del lavoro. Lavoro, 385mila disoccupati stranieri. «Con la crisi dati allarmanti». Cresce anche il divario retributivo con gli italiani: 336 euro al mese

Nel 2012 i cittadini stranieri disoccupati sono 385mila. Rispetto al 2011 il numero è aumentato del 19,2% per la componente Ue e del 25,4% per quella extra Ue. In valore assoluto il fenomeno, «nella lunga fase di crisi, assume caratteri decisamente allarmanti». «Considerando, infatti, l’ultimo triennio dal 2010 al 2012, il numero delle persone in cerca di lavoro di cittadinanza Ue è cresciuto di oltre 35 mila unità, mentre tra le forze di lavoro di cittadinanza extra Ue l’aumento è superiore alle 72 mila persone», spiega il rapporto curato dalla direzione generale dell’Immigrazione e delle politiche d’integrazione del ministero del Lavoro.

IL DIVARIO RETRIBUTIVO - «La retribuzione netta mensile, per gli stranieri, è, in media, più bassa e si attesta, nel 2012, a 968 euro contro i 1.304 euro dei lavoratori italiani (-336 euro). Nel 2008 la retribuzione netta dei lavoratori stranieri era solo lievemente maggiore (973 euro al mese), ma il divario con le retribuzioni italiane nel 2011 era molto minore, pari a 266 euro per mese». La crisi ha avuto un impatto anche sulla qualità dell’impiego: «nel 2008 il 29% dei lavoratori stranieri era impegnato in mansioni non qualificate, percentuale che nel 2012 raggiunge il 34%, mentre si riducono nettamente le posizioni qualificate che passano dall’8,2% del 2008 al 5,9% del 2012». Insomma, sottolinea lo studio, «la crescita della domanda sembra condizionata e circoscritta a mansioni sempre più povere e comunque concentrata su poche professioni».

I LAVORI DOMESTICI - Nel 2012 quasi metà dei lavoratori domestici è extracomunitaria: 467.565 su un totale di 982.975 (47,6%), in lieve calo rispetto al 2010 (56,4%) e al 2011 (53,3%). In testa gli ucraini, seguiti da filippini e moldavi. A livello territoriale i lavoratori domestici extracomunitari sono maggiormente concentrati nel Nord-Ovest (36,1%) e al Centro (26,6%); nel Nord-Est troviamo il 21,7% degli extracomunitari, mentre al Sud e nelle Isole rispettivamente l’11,3% e il 4,3%. Per quanto riguarda la cittadinanza, oltre il 60% dei lavoratori domestici sono provenienti da cinque paesi: l’Ucraina (22,9%), le Filippine (14,9%), la Moldavia (11,4%), il Perù (7,4%) e lo Sri Lanka (5,8%). I lavoratori dipendenti stagionali extracomunitari, nel 2012, sono 16.722 pari al 10,3% dei complessivi 161.848 stagionali; tale incidenza è massima per i maschi del Nord-Ovest (17,3%). La regione che occupa il maggior numero di lavoratori stagionali è il Trentino Alto Adige, sia per i lavoratori stagionali nel complesso (20,6% nel 2012), sia con riferimento ai soli extracomunitari (23,8% nel 2012). Anche in Emilia Romagna si concentra una buona parte di lavoratori stagionali extracomunitari (16,7% maschi, 26,9% femmine).

2 commenti:

Josh ha detto...

se ti va...

http://svulazen.blogspot.it/2013/07/una-pubblicita-bologna.html

Eleonora ha detto...

Ovvio, chiaramente per incazzarmi un altro pò, vero?