lunedì 1 luglio 2013

Del far parlare di se... il ministro più famoso del west

Eh, signora mia, si sbaglia dicendo che gli insulti che si becca lei sono insulti anche per le istituzioni e per i cittadini italiani. Gli insulti che si becca sono solo esclusivamente suoi, visto che a sua volta, insulta tutti gli italiani non considerandoli tali o pensando alla maniera "congolese". Quindi, non insista con queste manfrine perchè ogni volta ci da l'impressione di non avere argomenti diversi da coloro che la insultano. Svendere la cittadinanza italiana, non è forse un insulto all'italia stessa e a tutti noi cittadini italiani?

Inoltre, un paio di commenti: "Fatevi un giro sui siti delle varie ambasciate di “paesi in via di sviluppo” e vi renderete conto che senza investimenti notevoli o rendite sicure (da 2000 euro al mese in su, a seconda del paese) col fischio che vi fanno entrare. Senza parlare di paesi come l’India dove, per un italiano, avere il visto lungo è praticamente impossibile. E quanti di questi paesi pretendono che se tu ci apri un business il 51% sia intestato ad un locale! Senza dire che se ci vuoi andare a lavorare devi essere assunto all’interno delle quote di stranieri previste per legge… ecc. ecc. ecc."

"In Congo e per lavoro, per ottenere il visto dovete avere un “atto di chiamata” e presentare

– Passaporto valido
– 24 fotessere
– Certificato penale pulito
– carichi pendenti in ordine
– Certificato di studio o specializzazione
– curriculum Vitae tradotto almeno in inglese
– Patente guida internazionale (se doveste guidare mezzi o vi capitasse di farlo)
– Certificato medico di buona salute
– Analisi sangue attestanti assenza HIV e malattie veneree
– Vaccinazione anticolera ed antitifo
– Vaccinazione febbre gialla
– Biglietto valido di andata e ritorno, open
– Denuncia dei contanti che si hanno e divise rispettive
– infine, a carico di ci vi ha chiamato a lavorare, c’è l’obbligo di garantire il vitto e l’alloggio ed il pagamento delle tasse d’ingresso e residenza temporanea per il periodo richiesto, che può essere trimestrale, semestrale od annuale; al termine del permesso di soggiorno, l’uscita dal Paese E’ OBBLIGATORIA."

Nevvero, signora Kyenge? Tutti dovrebbero entrare liberamente in italia ma non tutti entrano liberamente ovunque nel mondo. Compreso il congo sua patria natia.

Il ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge puntualizza, precisa le sue affermazioni sull'abolizione del reato di clandestinità. Dopo le polemiche suscitate dalle sue affermazioni di qualche giorno fa quando aveva sottolineato come "il reato di ingresso clandestino e di soggiorno illegale dovrebbe essere abolito in sede di revisione del Testo Unico sull'immigrazione da parte dei ministeri dell'Interno e della Giustizia e dal Parlamento". La Kyenge inoltre aveva detto che il "trattenimento delle persone da espellere nei Cie dovrebbe rappresentare solo l'estrema ratio e comunque 18 mesi sono un periodo eccessivamente lungo".

Le reazioni - Parole che avevano scatenato moltissime reazioni, forse anche per questo oggi, lunedì primo luglio, il ministro è tornato sulla questione. Lo ha fatto a Bologna, intervenendo a un convegno sull'immmigrazione organizzato dalla Regione Emilia Romagna. Il ministro ha spiegato che la sua posizione "è quella di cercare, prima di tutto, di recepire bene le normative europee". Ed ha puntualizzato poi che qualunque progetto in questo senso deve essere discusso con il ministro dell’Interno. "In generale per quanto riguarda l' immigrazione - ha concluso Kyenge - il mio ministero deve seguire la via dell’accoglienza e dell’integrazione per cui deve dare un’opportunità alle persone di cominciare un percorso di inclusione all’interno della società". Insomma, una retromarcia, uno smussamento delle posizioni che tanto avevano fatto discutere.

Il passo indietro - . "Il punto - ha puntualizzato il ministro - è individuare quale modello potrebbe essere adatto per l'Italia". Kyenge ha poi chiarito che "pur non essendo tra le priorità di Governo", questo tema è affrontato, dal suo ministero, in termini di "semplificazione" burocratica ad esempio per quanto riguarda il diritto di cittadinanza dei neomaggiorenni. Per quanto riguarda lo stato dell’iter legislativo sullo ius soli, il ministro ha spiegato che "la settimana scorsa, per la prima volta, sono state affrontate nella commissione Affari costituzionali, le diverse proposte di legge depositate in Parlamento da tutte le forze politiche".

Le offese - La kyenge, poi si sofferma sugli insulti ricevuti via facebook da una consigliera comunale leghista di Bologna: "Gli insulti quando vengono fatti non sono indirizzati alla sottoscritta ma prima di tutto alle istituzioni e poi anche ad ogni cittadino. Per cui non li considero strettamente personali ma vanno al di là della persona".

Ditelo alla Kyenge, i clandestini in Congo vengono espulsi subito! di Carlo Cagliani

In Italia, la neo-ministra congolese Cécile Kyenge lo ha messo tra i punti inderogabili del suo programma: “Il reato di clandestinità va abolito”. In Congo – il paese d’origine della militante piddina – se non hai il visto regolare viene cacciato immediatamente. Non vi stiamo raccontando una barzelletta, nella quale il principio di reciprocità diventa una chimera bella e buona, ma il risultato di un’informazione ottenuta da Lucio Chiavegato – il pirotecnico presidente della L.I.F.E. Veneto -, che ha telefonato all’ambasciata congolese che ha sede a Roma. Fingendosi un ricercatore dell’Università di Verona ha chiesto all’impiegata che si occupa di immigrazione, quale fosse il trattamento per coloro che entrano senza un regolare visto a Brazzaville e dintorni. La risposta (ascoltate l’audio sotto) non lascia adito ad alcun dubbio: il trattamento per chi entra irregolarmente in Congo è l’espulsione immediata. “Non si può entrare senza visto – spiega la solerte impiegata – chi entra senza visto viene rispedito al suo paese subito”.

La telefonata all'ambasciata del Congo

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Articolo interessantissimo,che non andrebbe confinato ai soli lettori del tuo ottimo blog.Perché non lo giri con il tuo nome ad altri blog similari,in modo di allargare,questo principio di reciprocità,che dovrebbe essere la base minima di ogni concetto di integrazione....che ne sò Nessie,Jhonny Doe ,altri?.ciao Hep

Eleonora ha detto...

Ciao Hep, grazie. Si, guarda, con molti altri ci re-linkiamo spesso. :)