domenica 25 settembre 2011

Zitti tutti, ora parla lei


Anna Wintour è la gran signora della mo­da mondiale. Si dice scandalizzata, con­versando con un giornalista di Repubbli­ca, perché in Italia nessuno fa nulla per buttare giù Berlusconi, che si comporta in modo tanto difforme dagli standard ti­pici del mondo delle sfilate, e si doman­da perché mai le donne non scendano in strada a protestare per la loro dignità. La signora Wintour è evidentemente male informata:c’è parecchia gente che prova a buttare giù il capo del governo italiano, tra questi molti magistrati e giornalisti in toga, e anche le donne di sinistra, giova­ni belle e molto indignate, si sono fatte sentire vivacemente. Ma se ci si occupa di pizzi, mutandine e falpalà, non è necessario saperla lunga sulla situazione politica di un Paese e sulla sua storia. Basta­no impressioni generiche, e una intervista indignata non si rifiuta a nessuno. Va di moda, come le scarpe di Manolo Blahnik. Berlusconi è molto amico di Dolce & Gabbana, io no. Lui si pre­occupa del made in Italy e fa bi­sbocce anche con loro, se del ca­so.

A me dispiacciono quelli che fanno chiassosamente tardi, e danno fastidio alla vacanza a Stromboli del presidente della Re­pubblica, e poi quei loro manifesti pubblicitari in cui si esalta il role model del branco di fronte al cor­po sottomesso di una donna dan­no ­un gran fastidio a un bacchetto­ne come sono io. Per non parlare di tutta quell’apologia del culo, che è un bell’oggetto anche ses­suale, ma da tenere preferibilmen­te riservato (non è una battuta omofobica, lo dico per i cretini, è una battuta semiologica, e questo invece lo dico per quelli troppo in­­telligenti). Però se dei magistrati infoiati li intercettassero a casac­cio, Dolce & Gabbana, mi parreb­be una scurrile violazione della lo­ro privacy, e sarei pronto a difen­derli per ogni dove e in ogni mo­do. Qual è il problema? Il proble­ma è che molti giudicano senza sa­pere, e va ancora bene, ma anche senza tenere conto del fatto che non tutti hanno chiesto al Signore un cuore docile e la capacità di di­stinguere il bene e il male, come Re Salomone (lo ha ricordato il Pa­pa a Berlino in un magnifico di­scorso politico- teologico). Alcuni se ne fottono. Se il focoso Bill Clin­ton mette un sigaro cubano dove non dovrebbe nello studio ovale della Casa Bianca, sono poi pronti ad andare a cena a Westchester County, a casa sua, in qualsiasi momento, per non parlare di una settimana di vacanza a Martha’s Vineyard. La signora Wintour sa che dietro il successo commercia­le della moda, a parte la grandez­za artigianale e industriale di cer­te creazioni, c’è la molla del desi­derio: desiderio di sesso, di cocai­na, di possesso, di sottomissione. Non è che stiamo qui a pettinare le bambole, sappiamo come va il mondo, e anche il suo mondo di fatturati dell’eccitazione e del­l’eleganza trasgressiva. Quindi prima di salire in cattedra e dare giudizi sprezzanti sull’Italia, gli italiani e Berlusconi, Anna Win­tour, che è una liberal inconcussa, si rilegga i nastri delle conversazio­ni tra Arth­ur Schlesinger e Jacque­line Bouvier Kennedy, e vedrà che Martin Luther King faceva orgette prima di sognare l’eguaglianza tra bianchi e neri con la carica mi­stica che tutti gli riconosciamo, e che tanto tempo dopo ancora be­nediciamo, e i gli altri suoi eroi di sempre non si comportavano altri­menti. Poi veda se è il caso di dare interviste pedagogiche al giorna­le fondato da Scalfari e Carlo Ca­racciolo, simpatico principe sen­za complessi.

A ciascuno il suo ruolo. C’è un af­follamento di voci moraleggianti che irrita, oggi in Italia e intorno al­­l’Italia. Ci sono giornalisti aggres­sivi con i lenoni che si mettono sul­la scia di magistrati incarogniti, e gli fanno da prosseneti intellettua­li e civili. Sono molto peggio di qua­lunque Tarantini. Dovrebbero sa­pere che ne­ssuno ha mai intercet­tato Mitterrand per sapere che co­sa pensasse della Edith Cresson, primo ministro da lui nominato e sua grande e tenera amica, o di Margaret Thatcher, la sua nemesi politica e ideologica. Nei Paesi normali le intercettazioni, in soli casi eccezionalmente gravi, le di­spone l’autorità giudiziaria, spes­so eletta o dipendente dal gover­no, per tutelare la sicurezza dei cit­tadini dalla mafia o quella del Pae­se dai nemici. Solo da noi le inter­cettazioni servono a rovesciare il premier eletto dalla maggioranza del corpo elettorale, e a far tenere lezioni di moralità da chi non è au­­torizzato a darle.

... ma Vogue, qualche mesetto fa, non aveva pubblicato alcune foto di bambine truccate e vestite come le modelle? E poi, accortisi dell'errore madornale e della pubblica indignazione, licenziarono chi decise di pubblicare ciò?

6 commenti:

marshall ha detto...

Un'altra cretinetta alla pari del Fazio descritto da Le Barricate.

Costei, vive con la testa tra le nuvole, dimostrando così di non sapere nulla del mondo reale. E' un'altra di quelle che si fa infrascar la testa dai giornali di gossip. Ma per fortuna andando avanti ci sarà il pareggio di bilancio obbligatorio - volenti o nolenti - per tutti gli stati, perchè, andando avanti nel tempo, gli stati occidentali (Europa e Stati Uniti) non troveranno più nessuno disposto a sottoscrivere i loro titoli di stato, e quindi i cretinetti come la direttrice di Vogue dovranno faticare veramente per guadagnarsi da vivere.

marshall ha detto...

Prima di scrivere il commento di cui sopra, non avevo ancora letto l'articolo. Mi accorgo quindi solo ora di essere andato un tantino fuori tema rispetto al suo contenuto. Ma tantè, lo confermo ugualmente, e, a maggior ragione, ne riconfermo anche la copiatura sul mio ultimo post.

Nessie ha detto...

Una deficiente snobbona radical-chic che è passata agli onori cinematografici solo perché la brava Meryl Streep le ha fatto la caricatura ne "Il diavolo veste Prada", ora si mette sull'altare maggiore a fare la morale? A proposito, meglio la caricatura dell'originale.

Eleonora ha detto...

Marsh, non sei tu ad essere andato fuori tema. La "fuori tema" è proprio la signora di cui sopra. Che prende per il culo milioni di donne col suo stupidissimo giornale patinato e si permette di pontificare ed indignarsi. Poi, però, per una "svista" fa pubblicare oscene foto di bambinette svestite e truccate come modelle. Un'altra, l'ennesima "donna" che vive al di fuori di ogni realtà possibile.

Nessie, si, la caricatura era molto molto megio... nel film era una donna molto molto frustrata... chissà se lo è anche nella realtà.

Josh ha detto...

Anna Wintour da Vogue è anche la stessa sgallettata che anni fa impose e ottenne che le sfilate italiane si svolgessero non più in 2, poi come successivamente in 1 settimana,
ma in 3 giorni (dico TUTTE in 3 giorni),
con danno economico incalcolabile per l'Italia,
rendendo impossibile ai giornalisti e fotografi di rendere conto di tutte le manifestazioni italiane che si accavallavano nello stesso orario.

Perchè?
Lei potè, grazie alle pressioni Condè Nast.
E perchè la volontà della Wintour era ed è distruggere la moda italiana e l'allure che avevamo, per portare avanti le nuove produzioni USa, tipo Donna Karan et similia.
Sparare su Berlusca, l'uso della donna e solite manfrine è parte della sua tattica di demolizione, prima di tutto commerciale.

E' inutile, gli USA NON sono amici, e non lo sono mai stati.

Eleonora ha detto...

Jos, chapeau a te. E' vero, questa delle sfilate me l'ero dimenticata.