giovedì 1 settembre 2011

Green economy obamiana


MILANO- È passato poco più di un anno dalla visita di Barack Obama. Il presidente americano ne aveva fatto un simbolo della green economy, del nuovo che avanza. E soprattutto che sarebbe sopravvissuta alla crisi, grazie anche al prestito della Casa Bianca di 535 milioni di dollari. Ma invece Solyndra, azienda californiana che produce pannelli solari, non ce l'ha fatta. È andata in bancarotta. Lasciando per strada 1.100 dipendenti. E a Washington si è scatenata la polemica. I repubblicani, scettici fin da subito ai prestiti garantiti, attaccano Obama.

LA VICENDA- Si tratta di una fabbrica che in passato il presidente aveva indicato come un' azienda modello, il simbolo dei suoi sforzi a favore della green economy. E per favorire il suo sviluppo e la creazione di nuovi posti di lavoro, nel 2010 Obama le concesse un prestito pubblico di ben 535 milioni di dollari. Nei suoi programmi, doveva rappresentare la sfida americana ai concorrenti stranieri sul mercato emergente dell'energia solare. Ma quel sogno è andato in frantumi. Il mercato mondiale del settore è crollato e la concorrenza, soprattutto cinese, al momento appare imbattibile. E i dirigenti dell'azienda hanno annunciato la chiusura di ogni attività.

LA POLEMICA- Così ora i repubblicani della Commissione Energia della Camera sono andati all'attacco, aprendo un' indagine sull'intera vicenda. In particolare, accusano la Casa Bianca di aver buttato dalla finestra oltre mezzo milione di dollari pubblici pur di aiutare un'azienda decotta. In più vogliono vederci chiaro sul perché Obama abbia speso denaro pubblico su un impresa fortemente sostenuta anche da un miliardario filantropo californiano, George Kaiser, che è inoltre uno dei maggiori finanziatori di Obama nel Golden State.

LA REPLICA- Ma la Casa Bianca risponde alle polemiche. E ha fatto sapere che continuerà a sostenere questo mercato: «Anche se siamo addolorati per come è andata a finire questa azienda - si legge in una nota- continuiamo ad avere fiducia nel settore dell'energia pulita. Una sfida che l'America può, deve e vuole vincere. Il Dipartimento dell'Energia continuerà a finanziare altre aziende in un lavoro che dovrebbe creare migliaia di nuovi posti di lavoro».

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